Salute d'asporto
Digiuno intermittente e ramadan
Ce ne parla il biologo Giuseppe Labianca
lunedì 24 aprile 2023
Il Digiuno Intermittente, o Intermittent Fasting (IF), è definito come la parziale o totale restrizione calorica su 1-3 giorni a settimana, o una completa restrizione energetica per un determinato periodo di tempo durante le 24h. Generalmente prevede un ciclo minimo di 12h, e una durata complessiva fino a 2 settimane.
A livello biochimico poche ore dopo l'inizio del digiuno si osserva un abbassamento del glucosio nel sangue, un abbassamento dell'insulina e aumento del glucagone e dell'ormone della crescita promuovendo glicogenolisi, gluconeogenesi e riducendo la glicogenesi. Questi ultimi ormoni permettono alla glicemia di rimanere stabile.
Ci sono forti evidenze che dimostrano come sia Ramadan, che Digiuno Intermittente, promuovano l'abilità del corpo di utilizzare i grassi, e, se durante gli stessi viene svolto esercizio fisico, questo adattamento è amplificato.
A livello biochimico poche ore dopo l'inizio del digiuno si osserva un abbassamento del glucosio nel sangue, un abbassamento dell'insulina e aumento del glucagone e dell'ormone della crescita promuovendo glicogenolisi, gluconeogenesi e riducendo la glicogenesi. Questi ultimi ormoni permettono alla glicemia di rimanere stabile.
Il digiuno durante il mese di Ramadan è un obbligo religioso praticato da milioni di musulmani in tutto il mondo, oltre che un modello dietetico unico legato al tempo. Durante il Ramadan, tutti i musulmani sani, ad eccezione delle donne in gravidanza, in allattamento o mestruali, digiunano durante il giorno e possono mangiare e bere solo dal tramonto all'alba. I musulmani godono di un'atmosfera festosa al tramonto e consumano grandi quantità di cibo e bevande in un pasto ipercalorico con carboidrati.
Negli ultimi 2 decenni sono stati condotti numerosi studi per valutare l'impatto di questa pratica religiosa sulla salute. È stato scoperto che il digiuno del Ramadan porta a cambiamenti nello stato metabolico tra cui concentrazioni di glucosio nel sangue, profili lipidici e peso corporeo. Tuttavia, i risultati di questi studi sono stati variabili, principalmente a causa delle differenze nelle abitudini alimentari, sesso, età ed etnia. Una recente meta-analisi sistematica condotta da Kul et al. nel 2014 ha utilizzato 30 studi di coorte per rispondere alla domanda che interessa milioni di musulmani: "Il digiuno del Ramadan altera il peso corporeo, i profili lipidici e il glucosio a digiuno in popolazioni sane?".
I risultati principali furono che dopo il digiuno del Ramadan, le concentrazioni di colesterolo LDL e glicemia a digiuno erano diminuite rispetto alle concentrazioni prima del Ramadan. Nel sottogruppo di donne, il peso corporeo, il colesterolo totale e le concentrazioni di Trigliceridi sono rimasti invariati, mentre le concentrazioni di colesterolo HDL sono state aumentate. Negli uomini, il digiuno del Ramadan ha provocato la perdita di peso e una sostanziale riduzione delle concentrazioni di colesterolo totale e LDL e una piccola diminuzione delle concentrazioni di Trigliceridi.
Ci sono forti evidenze che dimostrano come sia Ramadan, che Digiuno Intermittente, promuovano l'abilità del corpo di utilizzare i grassi, e, se durante gli stessi viene svolto esercizio fisico, questo adattamento è amplificato.
Riassumendo i benefici del Digiuno Intermittente e del Ramadan:
- miglioramento del quadro lipidico
- controllo glicemico
- ridotta insulina circolante
- ridotta pressione sanguigna
- ridotti marker infiammatori
- ridotta massa grassa
- miglior stato d'animo
- maggior capacità di ossidazione dei grassi.