Salute d'asporto
Dispepsia, come gestire la difficile digestione
Ce ne parla il biologo Giuseppe Labianca
lunedì 19 giugno 2023
8.06
Dispepsia è una parola derivante dal greco che significa "difficile digestione", infatti con questo termine si definisce una sindrome caratterizzata da una serie di sintomi più o meno associati all'assunzione di cibo e ristretti al tratto digestivo superiore.
I sintomi più associati alla dispepsia sono:
In questa tipologia di pazienti la dieta assume notevole rilevanza, soprattutto nel momento in cui per esigenze lavorative e/o personali si tende ad avere una alimentazione monotona e proinfiammatoria. È consigliabile diminuire l'introito di cibo (dieta ipocalorica e calo ponderale), eliminare cibi irritanti che stimolano la secrezione acida gastrica, ridurre i grassi, evitare i lunghi digiuni compensati da pasti abbondanti, diminuire i cibi ricchi di glutine e lattosio ed è necessario avere una masticazione lenta.
È opportuno eliminare bevande gassate e ed alcolici, oltre che cercare di bere lungo tutto l'arco della giornata e non solo in concomitanza all'assunzione del pasto.
In caso di necessità possono essere utilizzati enzimi digestivi o preparati fitoterapici, che devono essere somministrati sotto consiglio medico.
A seconda della presenza di sintomi ben definiti può essere suddivisa in dispepsia organica o secondaria a patologie sia del tratto digestivo. I meccanismi fisiopatologici responsabili della sindrome dispeptica non sono del tutto definiti sebbene vari meccanismi patogenetici sono stati implicati, come una infezione da H.P., un alterato adattamento gastrico alla introduzione di cibo, un ritardo nello svuotamento gastrico, una ipersensibilità viscerale, una alterata motilità del piccolo intestino ed una alterazione del controllo nervoso motorio. Molto diffusa e frequente, la dispepsia è una malattia ad elevato impatto socio economico, che incide significativamente sulla qualità di vita.
I sintomi più associati alla dispepsia sono:
Dolore epigastrico
Bruciore epigastrico
Sazietà precoce
Senso di ripienezza post prandiale
Gonfiore e Distensione addominale
Eruttazioni
Nausea
Vomito
In questa tipologia di pazienti la dieta assume notevole rilevanza, soprattutto nel momento in cui per esigenze lavorative e/o personali si tende ad avere una alimentazione monotona e proinfiammatoria. È consigliabile diminuire l'introito di cibo (dieta ipocalorica e calo ponderale), eliminare cibi irritanti che stimolano la secrezione acida gastrica, ridurre i grassi, evitare i lunghi digiuni compensati da pasti abbondanti, diminuire i cibi ricchi di glutine e lattosio ed è necessario avere una masticazione lenta.
È opportuno eliminare bevande gassate e ed alcolici, oltre che cercare di bere lungo tutto l'arco della giornata e non solo in concomitanza all'assunzione del pasto.
La cottura dei cibi aiuta il processo digestivo, infatti in prima fase è consigliabile frullare le verdure ed utilizzare cotture semplici, come piastra e al vapore. Si può utilizzare anche una guida di dieta dissociata, ovvero scomporre i pasti in modo tale da consumare proteine e carboidrati in fasce orarie diverse.
In caso di necessità possono essere utilizzati enzimi digestivi o preparati fitoterapici, che devono essere somministrati sotto consiglio medico.