Salute d'asporto
Gonfiore e distensione addominale
Ce ne parla il biologo Giuseppe Labianca
domenica 23 ottobre 2022
9.31
Il gonfiore e la distensione addominale sono i due sintomi gastrointestinali più comuni; il gonfiore addominale, che indica la sensazione soggettiva sgradevole di tensione addominale, è caratterizzato dalla presenza di meteorismo, aumento della pressione addominale e senso di pienezza, mentre la distensione è rappresentata dall'aumento oggettivo della circonferenza vita. Spesso questi sintomi si accompagnano ad altri, come disturbi dell'alvo, nausea, spossatezza, alitosi.
Possono presentarsi per numerose ragioni:
- intolleranze alimentari (int. Lattosio e al glutine)
- Stipsi e un rallentato transito intestinale
- Disbiosi intestinale
- SIBO
- Malattie infiammatorie intestinali
- Malattie Funzionali Intestinali (IBS – Sindrome dell'intestino Irritabile)
Per molte persone la sensazione di gonfiore dopo un pasto si risolve spontaneamente, mentre in altri casi risulta di difficile eradicazione e può risultare invalidante.
Le statistiche suggeriscono come le donne siano più soggetto a questa tipologia di sintomi.
Le cause più comuni sono legate alla SIBO, ovvero una condizione di crescita batterica intestinale incontrollata, ed intolleranza al fruttosio e al lattosio. Non esistono esami di laboratorio diagnostici per SIBO, tuttavia può essere suggestivo per tale patologia un quadro con carenza di vitamina B12, vitamina D e incremento dei folati (sintetizzati dai batteri del primo tratto intestinale). L'intolleranza ai carboidrati può causare sintomi di gonfiore e distensione a causa di un aumento del carico osmotico, ritenzione di liquidi in eccesso e fermentazione eccessiva nel colon.
Il trattamento dietetico è basato sullo scarico di alimenti fermentanti e potenzialmente allergenici, ovvero si inizia eliminando o moderando il glutine ed il lattosio, ma anche tutti gli alimenti a più alto tenore fermentante. A tal proposito è utile utilizzare una strategia low FODMAP, ovvero una dieta in cui vengono eliminati alcuni carboidrati tipicamente fermentanti. Questa dieta non viene somministrata in forma cronica, ma prevede una fase di eliminazione ed una progressiva reintroduzione in base alla sintomatologia del paziente.
In aggiunta alla dieta è opportuno:
- Masticare lentamente
- Evitare pasti abbondanti
- Evitare gomme e/o caramelle masticabili
In linea generale l'approccio dietetico è:
- L'eliminazione di glutine e lattosio: a tal proposito consiglio di eliminare completamente i latticini e non scegliere l'opzione delattosata. Per ciò che concerne il glutine è preferibile optare per cereali naturalmente privi di glutine, come riso, avena, amaranto, quinoa e grano saraceno.
- Consumare i legumi se decorticati, in quanto la cuticola esterna rappresenta un substrato fermentante per i batteri.
- Eliminare i broccoli, la verza, cavoli, cavolfiore, broccoletti poiché rappresentano verdure ad alto potere fermentante, e favorire le verdure cotte.
- Consumare la frutta lontano dai pasti.
- Ridurre il sodio.
- Eliminare i dolci e i lievitati; potranno essere reinseriti gradualmente da un professionista.
- Eliminare bevande gassate, alcolici e succhi di frutta industriali.
- Supportare la dieta con l'utilizzo di probiotici
Possono presentarsi per numerose ragioni:
- intolleranze alimentari (int. Lattosio e al glutine)
- Stipsi e un rallentato transito intestinale
- Disbiosi intestinale
- SIBO
- Malattie infiammatorie intestinali
- Malattie Funzionali Intestinali (IBS – Sindrome dell'intestino Irritabile)
Per molte persone la sensazione di gonfiore dopo un pasto si risolve spontaneamente, mentre in altri casi risulta di difficile eradicazione e può risultare invalidante.
Le statistiche suggeriscono come le donne siano più soggetto a questa tipologia di sintomi.
Le cause più comuni sono legate alla SIBO, ovvero una condizione di crescita batterica intestinale incontrollata, ed intolleranza al fruttosio e al lattosio. Non esistono esami di laboratorio diagnostici per SIBO, tuttavia può essere suggestivo per tale patologia un quadro con carenza di vitamina B12, vitamina D e incremento dei folati (sintetizzati dai batteri del primo tratto intestinale). L'intolleranza ai carboidrati può causare sintomi di gonfiore e distensione a causa di un aumento del carico osmotico, ritenzione di liquidi in eccesso e fermentazione eccessiva nel colon.
Il trattamento dietetico è basato sullo scarico di alimenti fermentanti e potenzialmente allergenici, ovvero si inizia eliminando o moderando il glutine ed il lattosio, ma anche tutti gli alimenti a più alto tenore fermentante. A tal proposito è utile utilizzare una strategia low FODMAP, ovvero una dieta in cui vengono eliminati alcuni carboidrati tipicamente fermentanti. Questa dieta non viene somministrata in forma cronica, ma prevede una fase di eliminazione ed una progressiva reintroduzione in base alla sintomatologia del paziente.
In aggiunta alla dieta è opportuno:
- Masticare lentamente
- Evitare pasti abbondanti
- Evitare gomme e/o caramelle masticabili
In linea generale l'approccio dietetico è:
- L'eliminazione di glutine e lattosio: a tal proposito consiglio di eliminare completamente i latticini e non scegliere l'opzione delattosata. Per ciò che concerne il glutine è preferibile optare per cereali naturalmente privi di glutine, come riso, avena, amaranto, quinoa e grano saraceno.
- Consumare i legumi se decorticati, in quanto la cuticola esterna rappresenta un substrato fermentante per i batteri.
- Eliminare i broccoli, la verza, cavoli, cavolfiore, broccoletti poiché rappresentano verdure ad alto potere fermentante, e favorire le verdure cotte.
- Consumare la frutta lontano dai pasti.
- Ridurre il sodio.
- Eliminare i dolci e i lievitati; potranno essere reinseriti gradualmente da un professionista.
- Eliminare bevande gassate, alcolici e succhi di frutta industriali.
- Supportare la dieta con l'utilizzo di probiotici