Salute d'asporto
I disturbi prostatici
Ce ne parla il biologo Giuseppe Labianca
domenica 27 novembre 2022
9.04
Novembre è il mese della prevenzione della salute maschile e per questo oggi ho deciso di trattare il ruolo dell'alimentazione nella prevenzione delle malattie prostatiche.
Insieme al Dr. Giuseppe Pizzuto - Urologo andiamo ad inquadrare alcuni dei disturbi a carico della prostata:" L'ipertrofia prostatica benigna è determinata dall'ingrossamento della ghiandola prostatica, soprattutto nella sua parte centrale, che crescendo va a comprimere il lume dell'uretra causandone l'ostruzione e determinando la difficoltà nella minzione. Se l'uretra risulta ostruita il paziente dovrà aumentare la pressione vescicale per urinare, danneggiando la vescica e a lungo andare anche la funzionalità renale, fino ad un quadro di insufficienza renale".
Come abbiamo visto, anche se viene definita "benigna" per differenziare la condizione dell'ipertrofia prostatica da quella del tumore maligno della prostata, è opportuno prevenire questa malattia, partendo dalle abitudini alimentari. I fattori che innescano e danno sviluppo al processo sono legati ad alterazioni dell'equilibrio ormonale tra testosterone ed estrogeni.
Alcuni recenti studi hanno rilevato una correlazione diretta tra malattie della prostata, (che possono variare dalla semplice ipertrofia al tumore prostatico), obesità e alimentazione ricca di calorie, proteine e acidi grassi saturi, con attenzione particolare al colesterolo.
Partendo dalla condizione che uno sbilanciamento alimentare determina un aumento della condizione infiammatoria sistemica e una malnutrizione in eccesso, con carenza di alcuni nutrienti, l'ipercolesterolemia è un fattore di rischio per lo sviluppo della malattia.
Poiché il colesterolo è il precursore di diversi ormoni, tra cui il testosterone un'assunzione alimentare alta di colesterolo incide sulla produzione ormonale e sulla crescita delle cellule della prostata. Leggendo i dati presenti in letteratura sono diversi gli studi che mettono in correlazione l'evidenza epidemiologica tra alti livelli di colesterolo ematico e carcinoma prostatico e/o ipertrofia prostatica benigna.
È opportuno effettuare un monitoraggio dei livelli di colesterolo ematico, non solo per prevenire il rischio di malattie cardiovascolari e lo sviluppo di sindrome metabolica, ma anche di malattie prostatiche e del tumore prostatico.
Da un punto di vista dietetico è opportuno attenersi ad un regime mediterraneo, consumando cereali integrali, tuberi, legumi, frutta e verdura; utilizzare fonti proteiche magre, preferibilmente da pesce e uova, e in alcuni casi lo specialista potrà decidere di ridurre temporaneamente l'apporto proteico in relazione allo stato del paziente; l'uovo seppur ricco di colesterolo rimane una scelta proteica valida se consumato cotto, in quanto la cottura determina l'attivazione di alcune molecole che vanno a rendere non assorbibile il colesterolo. In particolare per ottenere ciò bisognerebbe consumare l'albume cotto ed il tuorlo crudo e a tal proposito i metodi di cottura migliori sono l'uovo in camicia, alla coque o all'occhio di bue.
Insieme al Dr. Giuseppe Pizzuto - Urologo andiamo ad inquadrare alcuni dei disturbi a carico della prostata:" L'ipertrofia prostatica benigna è determinata dall'ingrossamento della ghiandola prostatica, soprattutto nella sua parte centrale, che crescendo va a comprimere il lume dell'uretra causandone l'ostruzione e determinando la difficoltà nella minzione. Se l'uretra risulta ostruita il paziente dovrà aumentare la pressione vescicale per urinare, danneggiando la vescica e a lungo andare anche la funzionalità renale, fino ad un quadro di insufficienza renale".
Come abbiamo visto, anche se viene definita "benigna" per differenziare la condizione dell'ipertrofia prostatica da quella del tumore maligno della prostata, è opportuno prevenire questa malattia, partendo dalle abitudini alimentari. I fattori che innescano e danno sviluppo al processo sono legati ad alterazioni dell'equilibrio ormonale tra testosterone ed estrogeni.
Alcuni recenti studi hanno rilevato una correlazione diretta tra malattie della prostata, (che possono variare dalla semplice ipertrofia al tumore prostatico), obesità e alimentazione ricca di calorie, proteine e acidi grassi saturi, con attenzione particolare al colesterolo.
Partendo dalla condizione che uno sbilanciamento alimentare determina un aumento della condizione infiammatoria sistemica e una malnutrizione in eccesso, con carenza di alcuni nutrienti, l'ipercolesterolemia è un fattore di rischio per lo sviluppo della malattia.
Poiché il colesterolo è il precursore di diversi ormoni, tra cui il testosterone un'assunzione alimentare alta di colesterolo incide sulla produzione ormonale e sulla crescita delle cellule della prostata. Leggendo i dati presenti in letteratura sono diversi gli studi che mettono in correlazione l'evidenza epidemiologica tra alti livelli di colesterolo ematico e carcinoma prostatico e/o ipertrofia prostatica benigna.
È opportuno effettuare un monitoraggio dei livelli di colesterolo ematico, non solo per prevenire il rischio di malattie cardiovascolari e lo sviluppo di sindrome metabolica, ma anche di malattie prostatiche e del tumore prostatico.
Da un punto di vista dietetico è opportuno attenersi ad un regime mediterraneo, consumando cereali integrali, tuberi, legumi, frutta e verdura; utilizzare fonti proteiche magre, preferibilmente da pesce e uova, e in alcuni casi lo specialista potrà decidere di ridurre temporaneamente l'apporto proteico in relazione allo stato del paziente; l'uovo seppur ricco di colesterolo rimane una scelta proteica valida se consumato cotto, in quanto la cottura determina l'attivazione di alcune molecole che vanno a rendere non assorbibile il colesterolo. In particolare per ottenere ciò bisognerebbe consumare l'albume cotto ed il tuorlo crudo e a tal proposito i metodi di cottura migliori sono l'uovo in camicia, alla coque o all'occhio di bue.