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Salute d'asporto

Invecchiamento e carenza muscolare

Ce ne parla il biologo Giuseppe Labianca

L'"invecchiamento" è un processo fisiologico dell'organismo e comporta il naturale declino delle strutture muscolari e delle funzionalità corporee. Recentemente, il termine aging, è stato affiancato dal termine inflammaging, ovvero un processo per il quale si ha un invecchiamento accompagnato da infiammazione sistemica. A partire dai 50 anni di età inizia a verificarsi un lento declino delle strutture muscolari che, in età avanzata, sarà identificata con il termine sarcopenia. La sarcopenia è definita come la perdita progressiva e generalizzata di massa e forza muscolare, associata ad un calo della performance fisica dell'individuo. Comune nei soggetti anziani, con una prevalenza stimata tra il 6% e il 22%, è associata ad eventi clinici quali fratture, traumi, aumento del rischio di sviluppare malattie infettive, diminuzione dell'effetto farmacologico, degenze ospedaliere e declino cognitivo, motivo per cui diventa fondamentale diagnosticarla e trattarla.
Labianca
Agire e prevenire la sarcopenia è importante per garantire un miglioramento della vita del soggetto, infatti la perdita del 30% di massa muscolare riduce in maniera importante la capacità di locomozione, creando una condizione di disabilità fisica, scarsa qualità della vita ed un importante rischio di morte. La sarcopenia, seppur considerata una parte inevitabile dell'invecchiamento, è altamente variabile e dipende dalla presenza di alcuni fattori di rischio:
Assenza di esercizio fisico
Squilibri di ormoni e citochine
Alterazione della sintesi e rigenerazione proteica
Alterazione delle cellule neuromotorie
Base Evolutiva
Influenza sulla nascita e sviluppo

La valutazione della sarcopenia avviene attraverso metodiche strumentali, in particolare bioimpedenziometria, tomografia assiale computerizzata, risonanza magnetica e densitometria ossea, oltre a test utilizzati per valutare la performance fisica e la forza.

La sarcopenia è suddivisa in primaria e secondaria, la prima età correlata, mentre la seconda spesso legata ad altre condizioni cliniche, come malattie infiammatorie, malnutrizione, inattività. Attualmente, il meccanismo patogenico, sicuramente multifattoriale, vedrebbe la presenza di una o più delle seguenti condizioni:
• alterata funzionalità tiroidea;
• ipercorticosurrenalismo e terapia cortisonica prolungata;
• somato-andropausa;
• degenerazione assonale e denervazione muscolare;
• infiammazione cronica di basso grado;
• stress ossidativo, danno cellulare e degenerazione mitocondriale;
• immobilità e zero-gravity;
• sindromi da malassorbimento;
• malnutrizione proteico-energetica.

L'obesità sarcopenica (SO) è una condizione medica in cui la bassa massa corporea magra osservata nella sarcopenia è accoppiata con un'elevata massa grassa. È associato a ridotta capacità funzionale, disabilità, complicanze metaboliche e mortalità.

Una volta stabilita la condizione di sarcopenia la dieta è il primo intervento clinico per il recupero funzionale del paziente. Tra le principali indicazioni vi sarebbero:
• Intake proteico di 1,2- 1,5 g/die/kg di peso corporeo, assicurando il buon profilo biologico delle proteine assunte.
• Apporto energetico minimo di 30-35 Kcal/day/kg tenendo conto dell'età, sesso e stato clinico del paziente.
• Basso tenore infiammatorio: preferire il consumo di acidi grassi polinsaturi, limitando per quanto possibile l'assunzione di acido arachidonico e acidi grassi saturi.
• Assumere alimenti ad alto potere antiossidante.
• Preservare l'opportuno stato di idratazione, avendo cura di scegliere la tipologia di acqua bevuta a seconda delle specifiche esigenze.
• Curare l'esercizio fisico e l'inattività.
L'utilizzo di integratori alimentari, unito all'intervento nutrizionale e all'esercizio fisico, ha una notevole importanza nel recupero muscolare e nel trattamento dei sintomi e segni legati alla sarcopenia.
• Vitamina D: gli studi hanno evidenziato l'associazione tra ipovitaminosi D e progressiva perdita di massa muscolare ed ossea, con conseguente disabilità, pertanto la supplementazione di vitamina D, permetterebbe di correggere stati carenziali ed influenzare sensibilmente l'andamento terapeutico del paziente sarcopenico.
• Vitamine e Minerali: a causa dell'alterazione dell'assorbimento intestinale ed uno stato carenziale è utile supplementare il paziente con vitamine del gruppo B, in particolare B6 e B12, vitamina C ed E, per la loro marcata attività antiossidante, e minerali, come calcio, magnesio, selenio, ferro e zinco, per una corretta funzionalità osteo-articolare e per il supporto metabolico.
• Acidi grassi omega 3: EPA e DHA sono potenti antifiammatori ed attivatori epigenetici, pertanto il loro utilizzo consentirebbe di gestire l'infiammazione cronica di basso grado.
• Probiotici: L'uso di adeguati ceppi probiotici potrebbe risultare utile nel contrastare la disbiosi intestinale presente e modulare tutti gli eventi infiammatori coinvolti nel catabolismo muscolo-proteico.
• Aminoacidi Essenziali: L'integrazione di una miscela completa di aminoacidi essenziali, è stata individuata, di fatto, come l'intervento nettamente superiore a qualsiasi regime dietetico iperproteico o alla supplementazione con integratori di tipo calorico-proteico per efficacia, rapidità di azione e sicurezza. Una miscela aminoacidica completa ha mostrato numerosi effetti sul miglioramento della condizione di sarcopenia, ma anche un miglioramento sull'anemia correlata.
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