Salute d'asporto
La settimana mondiale per la riduzione del consumo di sale
Ce ne parla il biologo Giuseppe Labianca
venerdì 18 marzo 2022
Il corpo umano ha bisogno di quantità molto ridotte di NaCl, (sale da cucina)per il bilancio dei fluidi, tanto che per milioni di anni l'introito di sale è avvenuto esclusivamente attraverso gli alimenti e non c'era necessità di aggiungerne altro. Le linee guida consigliano una assunzione giornaliera di sale inferiore ai 5g/day, questo perché il sale è il maggior responsabile dell'aumento pressorio, principale causa delle malattie cardiovascolari.
Non solo per questo motivo è essenziale diminuire l'introito giornaliero di sale; infatti esso determina un aumento pressorio, in grado di creare lesioni vascolari, calcolosi renale, attivazione dei processi infiammatori sistemici, alterazione del microbiota intestinale e conseguente dismetabolismo con sovrappeso/obesità e disregolazione immunitaria, danni cardiaci e renali, diminuzione della densità minerale ossea (osteoporosi), suscettibilità all'infezione da H. pylori con possibile sviluppo di carcinoma gastrico.
Ad oggi il consumo di sale è preoccupatamene alto, infatti in numerosi paesi si ha un consumo superiore a 10g/day. È di primaria importanza diminuire e/o eliminare il sale aggiunto alle preparazioni, infatti sommando esclusivamente il sale presente negli alimenti e nei prodotti confezionati si arriva alla soglia di assunzione giornaliera. Per compensare la sapidità del piatto e renderlo più palatabile è consigliabile l'utilizzo di spezie e/o erbe aromatiche.
Come riportato su Epicentro "Lo studio Intersalt, condotto su oltre 10.000 persone sane di 52 popolazioni in 32 Paesi, ha dimostrato chiaramente che maggiore è il consumo abituale di sale nella popolazione più forte è la tendenza all'aumento dei valori della pressione arteriosa con l'avanzare dell'età, e che le persone che utilizzano più sale è più facile che mangino di più e quindi ingrassino più facilmente. Inoltre, numerosi studi indicano che diminuendo il consumo di sodio a meno di 2 grammi al giorno, si potrebbe ridurre la pressione sistolica (massima) fino a 8 millimetri di mercurio (mmHg) e la diastolica (minima) fino a 4 mmHg [2,3], riduzione importante per chi soffre di ipertensione, ma altrettanto importante per mantenere la pressione arteriosa ad un livello favorevole" .
Non solo per questo motivo è essenziale diminuire l'introito giornaliero di sale; infatti esso determina un aumento pressorio, in grado di creare lesioni vascolari, calcolosi renale, attivazione dei processi infiammatori sistemici, alterazione del microbiota intestinale e conseguente dismetabolismo con sovrappeso/obesità e disregolazione immunitaria, danni cardiaci e renali, diminuzione della densità minerale ossea (osteoporosi), suscettibilità all'infezione da H. pylori con possibile sviluppo di carcinoma gastrico.
Ad oggi il consumo di sale è preoccupatamene alto, infatti in numerosi paesi si ha un consumo superiore a 10g/day. È di primaria importanza diminuire e/o eliminare il sale aggiunto alle preparazioni, infatti sommando esclusivamente il sale presente negli alimenti e nei prodotti confezionati si arriva alla soglia di assunzione giornaliera. Per compensare la sapidità del piatto e renderlo più palatabile è consigliabile l'utilizzo di spezie e/o erbe aromatiche.
Come riportato su Epicentro "Lo studio Intersalt, condotto su oltre 10.000 persone sane di 52 popolazioni in 32 Paesi, ha dimostrato chiaramente che maggiore è il consumo abituale di sale nella popolazione più forte è la tendenza all'aumento dei valori della pressione arteriosa con l'avanzare dell'età, e che le persone che utilizzano più sale è più facile che mangino di più e quindi ingrassino più facilmente. Inoltre, numerosi studi indicano che diminuendo il consumo di sodio a meno di 2 grammi al giorno, si potrebbe ridurre la pressione sistolica (massima) fino a 8 millimetri di mercurio (mmHg) e la diastolica (minima) fino a 4 mmHg [2,3], riduzione importante per chi soffre di ipertensione, ma altrettanto importante per mantenere la pressione arteriosa ad un livello favorevole" .