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Salute d'asporto

Le zone blu della longevità

Ce ne parla il biologo Giuseppe Labianca

Le Zone blu sono quelle aree geografiche in cui sono presenti alte percentuali di persone ultracentenarie che invecchiano in salute, ovvero sono mentalmente sane, autonome e senza disabilità fisiche. Le più famose zone blu sono le isole Okinawa, la comunità Loma Linda, la valle dell'Hunza, l'Ogliastra in Sardegna, e sono caratterizzate dall'essere geograficamente e culturalmente isolate tanto da far sì che i loro abitanti abbiano dei comportamenti alimentare ed uno stile di vita che differisce totalmente rispetto a quello delle altre comunità dell'area geografica di interesse.

Sono stati effettuati numerosi studi per poter spiegare i fattori che determinano questa longevità e la bassa presenza di eventi cardiovascolari e tumori in queste regioni; per esempio approfondendo i dati relativi agli ultracentenari delle Isole Okinawa si può notare come abbiano una dieta prevalentemente basata su frutta fresca di stagione, molti derivati della soia, un consumo quotidiano di alghe ed un consumo elevato di pesce a discapito del consumo di carne. Inoltre gli abitanti di Okinawa mangiano meno riso ed il 10% in meno delle calorie totali rispetto alla restante popolazione giapponese, oltre ad avere uno stile di vita fisicamente attivo ed una attitudine sociale-filosofica positiva. Partendo da queste informazioni ci sono state numerose interpretazioni, ovvero che la dieta prevalentemente vegetariana fosse implicata nella longevità, o al contrario che lo stile di vita più attivo ne fosse un promotore, o che il tutto dipendesse dalla genetica di queste persone o dall'ambiente meno inquinato.

La risposta alla domanda "Quali sono i fattori della longevità?" non è sicuramente univoca, ovvero sono numerosi i fattori che determinano un ottimale stato di salute, ma sicuramente questi dati sono da prendere come riferimento per migliorare il proprio stile di vita. Per quanto l'Italia sia la patria della Dieta Mediterranea, ormai abbiamo sempre più una dieta "occidentalizzata", ovvero tipicamente ricca in calorie, infiammatoria, con un alto tenore di cibi processati e proteine animali. Partire da una modifica dietetica, utilizzando una dieta più semplice e "povera", e cambiare abitudini, come smettere di fumare e bere alcolici, usare meno l'auto, muoversi maggiormente e praticare attività fisica, sono i primi "farmaci" da utilizzare per correggere il proprio stato di salute.
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