Salute d'asporto
Light: nemico della linea?
Ce ne parla il biologo Giuseppe Labianca
sabato 22 gennaio 2022
Una delle categorie di cibi maggiormente selezionate da chi è a dieta o vuole perdere peso è quella degli alimenti light. Gli alimenti light derivano da alimenti tradizionali ma che vengono modificati in modo da ridurre il contenuto di un determinato nutriente o le calorie dell'alimento stesso, solitamente attraverso la sottrazione di carboidrati o grassi. Secondo la disposizione europea 1924 del 2006,l'appellativo light si ottiene quando un alimento ha perso almeno il 30% del suo apporto calorico se si prende in considerazione il suo omologo classico di partenza.
Come accennato questa categoria di prodotti subisce un processo industriale di riduzione calorica, ciò fa sì che il prodotto originale perda anche alcuni importanti macronutrienti, come gli acidi grassi essenziali, e micronutrienti, in particolare le vitamine liposolubili (vitamina A, vitamina D, vitamina E, vitamina K). È facile notare che gli alimenti "Senza zuccheri aggiunti" presentano un sapore molto dolce, perché pur non possedendo zuccheri semplici vengono arricchiti con edulcoranti, come ad esempio saccarina, polioli, aspartame etc. Questi, se assunti in alte dosi, possono portare ad effetti collaterali, come i classici effetti lassativi. Inoltre i cibi light presentano molto spesso un maggior apporto di zucchero a fronte una riduzione di grassi, ciò determina un più alto indice glicemico (capacità di uno zucchero di far aumentare la glicemia del sangue), che ha come conseguenza una continua e maggiore stimolazione dell'insulina, che porta a fame e, nel più lungo periodo, ad intolleranza glucidica e diabete.
Come scegliere gli alimenti light?
Come premessa ricordatevi che un regime alimentare equilibrato con prodotti freschi è insostituibile, ma se voleste acquistare prodotti light dovreste iniziare leggendo attentamente l'etichetta nutrizionale. Le informazioni da verificare sono innanzitutto il contenuto calorico e di macronutrienti, per verificare se vi è una reale riduzione dell'apporto energetico, oppure se vi è stato una riduzione di un macronutriente per aumentarne un altro in concomitanza. Verificare poi quale sia il tipo di variazione fatta nella lista degli ingredienti del prodotto light rispetto al prodotto originario, valutando quindi se sono stati aggiunti un maggior numero di conservanti ed edulcoranti. Spesso inoltre è necessario verificare il prezzo di questi prodotti, che può essere sensibilmente più alto rispetto al prodotto con formulazione classica. Si stima che il prezzo dei prodotti light aumenti del 10-30% e questo a volte è giustificato da un procedimento di lavorazione più impegnativo e lungo.
La trappola del light
I cibi light possono essere un supporto alla dieta dimagrante, ma non devono essere considerati come alimenti snellenti; è facile pensare che essendo light, un prodotto possa essere consumato liberamente ed in quantità maggiori. Pensate ai formaggi, pur essendo light comunque contengono colesterolo e, perciò, un aumento di questi ultimi comunque causerà un aumento dei livelli di colesterolo ematici.
Ma light è sinonimo di nutriente?Come accennato questa categoria di prodotti subisce un processo industriale di riduzione calorica, ciò fa sì che il prodotto originale perda anche alcuni importanti macronutrienti, come gli acidi grassi essenziali, e micronutrienti, in particolare le vitamine liposolubili (vitamina A, vitamina D, vitamina E, vitamina K). È facile notare che gli alimenti "Senza zuccheri aggiunti" presentano un sapore molto dolce, perché pur non possedendo zuccheri semplici vengono arricchiti con edulcoranti, come ad esempio saccarina, polioli, aspartame etc. Questi, se assunti in alte dosi, possono portare ad effetti collaterali, come i classici effetti lassativi. Inoltre i cibi light presentano molto spesso un maggior apporto di zucchero a fronte una riduzione di grassi, ciò determina un più alto indice glicemico (capacità di uno zucchero di far aumentare la glicemia del sangue), che ha come conseguenza una continua e maggiore stimolazione dell'insulina, che porta a fame e, nel più lungo periodo, ad intolleranza glucidica e diabete.
Come scegliere gli alimenti light?
Come premessa ricordatevi che un regime alimentare equilibrato con prodotti freschi è insostituibile, ma se voleste acquistare prodotti light dovreste iniziare leggendo attentamente l'etichetta nutrizionale. Le informazioni da verificare sono innanzitutto il contenuto calorico e di macronutrienti, per verificare se vi è una reale riduzione dell'apporto energetico, oppure se vi è stato una riduzione di un macronutriente per aumentarne un altro in concomitanza. Verificare poi quale sia il tipo di variazione fatta nella lista degli ingredienti del prodotto light rispetto al prodotto originario, valutando quindi se sono stati aggiunti un maggior numero di conservanti ed edulcoranti. Spesso inoltre è necessario verificare il prezzo di questi prodotti, che può essere sensibilmente più alto rispetto al prodotto con formulazione classica. Si stima che il prezzo dei prodotti light aumenti del 10-30% e questo a volte è giustificato da un procedimento di lavorazione più impegnativo e lungo.
La trappola del light
I cibi light possono essere un supporto alla dieta dimagrante, ma non devono essere considerati come alimenti snellenti; è facile pensare che essendo light, un prodotto possa essere consumato liberamente ed in quantità maggiori. Pensate ai formaggi, pur essendo light comunque contengono colesterolo e, perciò, un aumento di questi ultimi comunque causerà un aumento dei livelli di colesterolo ematici.