Salute d'asporto
Magro ma metabolicamente obeso
Ce ne parla il biologo Giuseppe Labianca
sabato 21 settembre 2024
7.34
L'obesità è un problema di salute pubblica globale a causa della sua associazione con diverse malattie e una ridotta aspettativa di vita, come risultato di una complessa interazione di fattori genetici, nutrizionali e metabolici.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità definisce l'obesità come "una condizione in cui la percentuale di grasso corporeo aumenta a tal punto da compromettere la salute e il benessere", dichiarandola "epidemia globale".
I parametri maggiormente utilizzati per porre una diagnosi sono il peso e la circonferenza vita, in particolare si utilizza l'indice di massa corporea (BMI), che però non tiene conto della composizione corporea, in termini di massa grassa e massa magra, oltre che dell'impatto che il tessuto adiposo ha sui processi fisiologici e metabolici.
A causa del ruolo endocrino ed infiammatorio del tessuto adiposo è necessario classificare la condizione di obesità sulla base della composizione e della distribuzione del grasso corporeo, piuttosto che semplicemente sull'aumento del peso. Infatti da alcuni anni si parla "soggetto magro, ma metabolicamente obeso", ovvero quei soggetti che presentano peso e BMI nella norma, ma con un cluster di anormalità correlate all'obesità. Questi individui, sono di solito giovani e mostrano segni prematuri di insulino-resistenza, iperinsulinemia, dislipidemia e disturbi pressori, che potrebbe associarsi ad un rischio aumentato di diabete e patologie cardiovascolari. Questa categoria mostra un incremento del tessuto adiposo, specialmente il tessuto adiposo viscerale, a fronte di una massa muscolare bassa. Inoltre i metabolicamente obesi presentano parametri energetici-metabolici inferiori rispetto alla controparte sana, oltre che uno stile di vita poco attivo ed un introito dietetico squilibrato. Tutte queste caratteristiche contribuiscono alla ridotta sensibilità insulinica, al diabete e all'infiammazione sistemica.
Questa nuova classificazione dell'obesità suggerisce come sia importante avere uno stile di vita sano ed attivo anche con un BMI normale, oltre che studiare la composizione corporea. Quest'ultima può essere valutata attraverso l'esame bioimpedenziometrico, che permette di andare a rilevare i livelli di acqua corporea totale, extracellulare (tipicamente infiammatoria) ed intracellulare, stimare le componenti magre e grasse del corpo, ed avere una fotografia dello stato di salute muscolare
L'Organizzazione Mondiale della Sanità definisce l'obesità come "una condizione in cui la percentuale di grasso corporeo aumenta a tal punto da compromettere la salute e il benessere", dichiarandola "epidemia globale".
I parametri maggiormente utilizzati per porre una diagnosi sono il peso e la circonferenza vita, in particolare si utilizza l'indice di massa corporea (BMI), che però non tiene conto della composizione corporea, in termini di massa grassa e massa magra, oltre che dell'impatto che il tessuto adiposo ha sui processi fisiologici e metabolici.
A causa del ruolo endocrino ed infiammatorio del tessuto adiposo è necessario classificare la condizione di obesità sulla base della composizione e della distribuzione del grasso corporeo, piuttosto che semplicemente sull'aumento del peso. Infatti da alcuni anni si parla "soggetto magro, ma metabolicamente obeso", ovvero quei soggetti che presentano peso e BMI nella norma, ma con un cluster di anormalità correlate all'obesità. Questi individui, sono di solito giovani e mostrano segni prematuri di insulino-resistenza, iperinsulinemia, dislipidemia e disturbi pressori, che potrebbe associarsi ad un rischio aumentato di diabete e patologie cardiovascolari. Questa categoria mostra un incremento del tessuto adiposo, specialmente il tessuto adiposo viscerale, a fronte di una massa muscolare bassa. Inoltre i metabolicamente obesi presentano parametri energetici-metabolici inferiori rispetto alla controparte sana, oltre che uno stile di vita poco attivo ed un introito dietetico squilibrato. Tutte queste caratteristiche contribuiscono alla ridotta sensibilità insulinica, al diabete e all'infiammazione sistemica.
Questa nuova classificazione dell'obesità suggerisce come sia importante avere uno stile di vita sano ed attivo anche con un BMI normale, oltre che studiare la composizione corporea. Quest'ultima può essere valutata attraverso l'esame bioimpedenziometrico, che permette di andare a rilevare i livelli di acqua corporea totale, extracellulare (tipicamente infiammatoria) ed intracellulare, stimare le componenti magre e grasse del corpo, ed avere una fotografia dello stato di salute muscolare