Salute d'asporto
Mangiare tardi e mangiare fuori orario influiscono negativamente sul metabolismo
Ce ne parla il biologo Giuseppe Labianca
domenica 4 dicembre 2022
C'è sempre più attenzione a cosa si porta in tavola, ma questo non basta per garantirci uno stato di salute ed una condizione psicofisica ottimale, infatti bisogna iniziare a porre attenzione su "quando" portare in tavola un pasto. La cronobiologia è quella branca della biologia che studia i ritmi circadiani e ci insegna come oltre alla qualità di un alimento ed il suo profilo nutrizionale, sia importante il timing di un pasto, ovvero in quale momento della giornata viene consumato e a quali intervalli.
Ci sono sempre più studi in letteratura, ma prendendone uno molto recente pubblicato nel 2020, è stata valutata l'associazione tra timing, intake dietetico e salute metabolica su un campione di donne in sovrappeso/obesità. La base della ricerca era capire come abitudini alimentari alterate e pasti fuori orario contribuiscano al disallineamento dei ritmi circadiani e all'interruzione dei processi metabolici con conseguente assunzione di energia in eccesso e compromissione della salute metabolica.
Gli studi sui tempi di alimentazione condotti finora suggeriscono che gli adulti in sovrappeso o obesi che passano a consumare la loro energia alimentare all'inizio della giornata hanno cambiamenti favorevoli nel peso e nella salute cardiometabolica.
Nello specifico dallo studio sopracitato si evince come mangiare con più frequenza e poco prima di coricarsi sia associato ad un aumento calorico, del carico glicemico, pressione arteriosa, aumento di peso e aumento della circonferenza vita; mentre avere una assunzione alimentare più limitata nei tempi utilizzando una metodica di digiuno intermittente comportava una diminuzione di tutti questi parametri.
Infine un nuovo studio del 2022 ha valutato come mangiare più tardi aumenti la fame, diminuisca il dispendio energetico e cambi il profilo ormonale del tessuto adiposo. In particolare il team di ricercatori ha studiato 16 pazienti con un indice di massa corporea nel range di sovrappeso o obesità, scoprendo che mangiare più tardi ha effetti profondi sulla fame e sugli ormoni che regolano l'appetito (leptina e grelina), che influenzano la nostra spinta a mangiare. I livelli del primo, che segnala la sazietà, sono diminuiti nelle 24 ore in caso di alimentazione tardiva rispetto alle condizioni di alimentazione precoce. Quando i partecipanti hanno mangiato più tardi, hanno anche bruciato calorie a un ritmo più lento e hanno mostrato l'espressione genica del tessuto adiposo verso una maggiore adipogenesi (sintesi di tessuto adiposo) e una diminuzione della lipolisi (lisi del tessuto adiposo), che promuovono la crescita del grasso.
Ci sono sempre più studi in letteratura, ma prendendone uno molto recente pubblicato nel 2020, è stata valutata l'associazione tra timing, intake dietetico e salute metabolica su un campione di donne in sovrappeso/obesità. La base della ricerca era capire come abitudini alimentari alterate e pasti fuori orario contribuiscano al disallineamento dei ritmi circadiani e all'interruzione dei processi metabolici con conseguente assunzione di energia in eccesso e compromissione della salute metabolica.
Gli studi sui tempi di alimentazione condotti finora suggeriscono che gli adulti in sovrappeso o obesi che passano a consumare la loro energia alimentare all'inizio della giornata hanno cambiamenti favorevoli nel peso e nella salute cardiometabolica.
Nello specifico dallo studio sopracitato si evince come mangiare con più frequenza e poco prima di coricarsi sia associato ad un aumento calorico, del carico glicemico, pressione arteriosa, aumento di peso e aumento della circonferenza vita; mentre avere una assunzione alimentare più limitata nei tempi utilizzando una metodica di digiuno intermittente comportava una diminuzione di tutti questi parametri.
Infine un nuovo studio del 2022 ha valutato come mangiare più tardi aumenti la fame, diminuisca il dispendio energetico e cambi il profilo ormonale del tessuto adiposo. In particolare il team di ricercatori ha studiato 16 pazienti con un indice di massa corporea nel range di sovrappeso o obesità, scoprendo che mangiare più tardi ha effetti profondi sulla fame e sugli ormoni che regolano l'appetito (leptina e grelina), che influenzano la nostra spinta a mangiare. I livelli del primo, che segnala la sazietà, sono diminuiti nelle 24 ore in caso di alimentazione tardiva rispetto alle condizioni di alimentazione precoce. Quando i partecipanti hanno mangiato più tardi, hanno anche bruciato calorie a un ritmo più lento e hanno mostrato l'espressione genica del tessuto adiposo verso una maggiore adipogenesi (sintesi di tessuto adiposo) e una diminuzione della lipolisi (lisi del tessuto adiposo), che promuovono la crescita del grasso.