Salute d'asporto
Non tutti i carboidrati sono uguali
Ci spiega il perché il biologo Giuseppe Labianca
sabato 26 giugno 2021
I carboidrati rappresentano una buona fetta dei macronutrienti presenti sulle nostre tavole, perciò è bene conoscerli meglio. Vengono classificati in monosaccaridi, oligosaccaridi e polisaccaridi, in base alla lunghezza della catena che li compone.
Glucosio, fruttosio e galattosio, rappresentano i tre monosaccaridi principali. Il glucosio è uno zucchero che si comunemente si trova negli alimenti, oltre ad essere prodotto dall'organismo; il fruttosio è il più dolce degli zuccheri semplici, è contenuto in grandi quantità nella frutta e nel miele; il galattosio si trova unito al glucosio per formare lo zucchero del latte, ovvero il lattosio. I dissacaridi sono zuccheri composti da 2 unità di zuccheri semplici:
I polisaccaridi, invece, sono formati da più di 2 monosaccaridi. Due forme comuni di polisaccaridi di origine vegetale sono l'amido e le fibre. L'amido è la forma di deposito delle piante ed è presente in due forme: amilosio e amilopecitna, rispettivamente a catena lineare e catena ramificata.
Amidi con elevato contenuto di amilopectine vengono digeriti ed assorbiti più rapidamente rispetto ad amidi che contengono un elevato contenuto di amilosio, a catena lineare. Le fibre, che includono la cellulosa, resistono alla digestione, anche se una parte va incontro a fermentazione ad opera del microbiota. Le fibre si trovano esclusivamente nelle piante.
Gli alimenti contenenti fibre rallentano la digestione dei carboidrati, minimizzando l'aumento della glicemia, mentre alimenti poveri di fibre vengono digeriti ed assorbiti rapidamente, provocando un aumento della glicemia, ovvero della quota di zuccheri presenti nel sangue. Il rapido aumento della glicemia ha tre effetti:
Il surplus insulinico comporta nell'organismo, l'attivazione di un meccanismo di difesa, per il quale l'insulina per sensibilità ai tessuti; così si instaurano i meccanismi che portano al diabete di tipo 2.
Molto spesso questa dicitura permette al consumatore di orientarsi verso un acquisto più salutare, o così almeno lui pensa. È facile camminando in un supermercato trovare questa dicitura e, leggendola a qualsiasi persona verrebbe in mente: "questo prodotto non ha zuccheri aggiuntivi, quelli presenti derivano dalla materia prima".
Purtroppo non c'è da fidarsi, in quanto, in alimenti o bevande "senza zuccheri aggiunti" non compare il glucosio così come tale, ma compaiono dolcificanti come sciroppo di mela, scrioppo di uva, malto di mai…e tutta una serie di dolcificanti che, di fatto, sono zuccheri al 100%. Il consiglio è quello di fermarvi a leggere l'etichetta e di valutare attentamente l'ingredienti utilizzati, ricordandovi che vengono posti in ordine decrescente in base alle quantità utilizzate nel prodotto. Inoltre cercate di ridurre al minimo la quota di zuccheri scegliendo alimenti di origine naturale: preferite un estratto ad un succo di frutta, uno snack fatto in casa di cioccolato fondente e mandorle piuttosto che uno snack confezionato…e così via.
Glucosio, fruttosio e galattosio, rappresentano i tre monosaccaridi principali. Il glucosio è uno zucchero che si comunemente si trova negli alimenti, oltre ad essere prodotto dall'organismo; il fruttosio è il più dolce degli zuccheri semplici, è contenuto in grandi quantità nella frutta e nel miele; il galattosio si trova unito al glucosio per formare lo zucchero del latte, ovvero il lattosio. I dissacaridi sono zuccheri composti da 2 unità di zuccheri semplici:
- Saccarosio: glucosio + fruttosio
- Lattosio: glucosio + galattosio
- Maltosio: glucosio + glucosio
I polisaccaridi, invece, sono formati da più di 2 monosaccaridi. Due forme comuni di polisaccaridi di origine vegetale sono l'amido e le fibre. L'amido è la forma di deposito delle piante ed è presente in due forme: amilosio e amilopecitna, rispettivamente a catena lineare e catena ramificata.
Amidi con elevato contenuto di amilopectine vengono digeriti ed assorbiti più rapidamente rispetto ad amidi che contengono un elevato contenuto di amilosio, a catena lineare. Le fibre, che includono la cellulosa, resistono alla digestione, anche se una parte va incontro a fermentazione ad opera del microbiota. Le fibre si trovano esclusivamente nelle piante.
Gli alimenti contenenti fibre rallentano la digestione dei carboidrati, minimizzando l'aumento della glicemia, mentre alimenti poveri di fibre vengono digeriti ed assorbiti rapidamente, provocando un aumento della glicemia, ovvero della quota di zuccheri presenti nel sangue. Il rapido aumento della glicemia ha tre effetti:
- Stimola una sovrapproduzione di insulina con iperinsulinemia
- Aumenta la concentrazione dei trigliceridi nel plasma
- Stimola la sintesi di colesterolo ed acidi grassi
Il surplus insulinico comporta nell'organismo, l'attivazione di un meccanismo di difesa, per il quale l'insulina per sensibilità ai tessuti; così si instaurano i meccanismi che portano al diabete di tipo 2.
Senza Zuccheri Aggiunti
Molto spesso questa dicitura permette al consumatore di orientarsi verso un acquisto più salutare, o così almeno lui pensa. È facile camminando in un supermercato trovare questa dicitura e, leggendola a qualsiasi persona verrebbe in mente: "questo prodotto non ha zuccheri aggiuntivi, quelli presenti derivano dalla materia prima".Purtroppo non c'è da fidarsi, in quanto, in alimenti o bevande "senza zuccheri aggiunti" non compare il glucosio così come tale, ma compaiono dolcificanti come sciroppo di mela, scrioppo di uva, malto di mai…e tutta una serie di dolcificanti che, di fatto, sono zuccheri al 100%. Il consiglio è quello di fermarvi a leggere l'etichetta e di valutare attentamente l'ingredienti utilizzati, ricordandovi che vengono posti in ordine decrescente in base alle quantità utilizzate nel prodotto. Inoltre cercate di ridurre al minimo la quota di zuccheri scegliendo alimenti di origine naturale: preferite un estratto ad un succo di frutta, uno snack fatto in casa di cioccolato fondente e mandorle piuttosto che uno snack confezionato…e così via.