Salute d'asporto
Petto di pollo white striping e rischio per la salute
Ce ne parla il biologo Giuseppe Labianca
sabato 24 febbraio 2024
10.00
Negli ultimi decenni, il consumo globale di carne di pollo e tacchino è notevolmente aumentato e, la crescente richiesta di proteine animali ha portato all'aumento di allevamenti intensivi. In particolare i polli sono stati geneticamente selezionati per la crescita rapida e caratterizzati da muscoli del petto più grandi, aumentati di due terzi rispetto a quelli di un pollo tradizionale. A causa di questa modalità di allevamento selettivo, i polli hanno un aumento del 400% il tasso di crescita e raggiungono infatti il peso di mercato in un tempo inferiore del 60% rispetto ai polli da carne di 50 anni fa; questo fa sì che vengano macellati a soli 47 giorni.
Il white striping è una miopatia muscolare, ovvero una patologia a carico del muscolo, correlata all'elevato tasso di crescita dei polli. La malattia è una conseguenza del fatto che le cellule adipose prendono il posto delle cellule proteiche. Le cellule adipose sono visibili come striature bianche parallele alle fibre muscolari, presenti prevalentemente sulla superficie dei filetti del petto, ma possono apparire strisce bianche anche sui tendini e su alcuni muscoli della coscia. Questa condizione è dovuta alla mancanza di nutrienti ed appunto alla crescita velocizzata di questi animali.
Il white striping comporta una perdita della qualità nutrizionale e di proteine ad alto valore biologico, infatti gli studi hanno rilevato un aumento del contenuto di grassi del 224%, una diminuzione delle proteine del 9% ed un aumento del collagene del 10% confrontando il muscolo pettorale normale con quelli caratterizzati da white striping.
L'aumento dei livelli di collagene è indice di una minore digeribilità proteica e di carenza di alcuni aminoacidi essenziali. Si riscontra anche una variazione calorica dell'alimento, che tende ad aumentare la sua quota calorica dal 7% al 21%. La carne a strisce bianche ha una consistenza più morbida e una capacità di trattenere/legare l'acqua inferiore rispetto alla carne normale. Durante la cottura influenza la capacità della carne di assorbire la marinatura e la carne trattiene meno umidità. Nel complesso, la presenza di striature bianche sulla carne ne determina una bassa qualità, sia dal punto di vista nutrizionale che dal punto di vista igienico, in quanto gli allevamenti intensivi, caratterizzati da un sovrannumero di animali presentano un più elevato tasso di animali infetti.
La maggior parte delle carni derivate da allevamenti intensivi e caratterizzati dalle striature bianche si vendono soprattutto all'interno di grandi supermercati, quindi è bene che il consumatore stia attento nella scelta del prodotto da acquistare.
Il white striping è una miopatia muscolare, ovvero una patologia a carico del muscolo, correlata all'elevato tasso di crescita dei polli. La malattia è una conseguenza del fatto che le cellule adipose prendono il posto delle cellule proteiche. Le cellule adipose sono visibili come striature bianche parallele alle fibre muscolari, presenti prevalentemente sulla superficie dei filetti del petto, ma possono apparire strisce bianche anche sui tendini e su alcuni muscoli della coscia. Questa condizione è dovuta alla mancanza di nutrienti ed appunto alla crescita velocizzata di questi animali.
Il white striping comporta una perdita della qualità nutrizionale e di proteine ad alto valore biologico, infatti gli studi hanno rilevato un aumento del contenuto di grassi del 224%, una diminuzione delle proteine del 9% ed un aumento del collagene del 10% confrontando il muscolo pettorale normale con quelli caratterizzati da white striping.
L'aumento dei livelli di collagene è indice di una minore digeribilità proteica e di carenza di alcuni aminoacidi essenziali. Si riscontra anche una variazione calorica dell'alimento, che tende ad aumentare la sua quota calorica dal 7% al 21%. La carne a strisce bianche ha una consistenza più morbida e una capacità di trattenere/legare l'acqua inferiore rispetto alla carne normale. Durante la cottura influenza la capacità della carne di assorbire la marinatura e la carne trattiene meno umidità. Nel complesso, la presenza di striature bianche sulla carne ne determina una bassa qualità, sia dal punto di vista nutrizionale che dal punto di vista igienico, in quanto gli allevamenti intensivi, caratterizzati da un sovrannumero di animali presentano un più elevato tasso di animali infetti.
La maggior parte delle carni derivate da allevamenti intensivi e caratterizzati dalle striature bianche si vendono soprattutto all'interno di grandi supermercati, quindi è bene che il consumatore stia attento nella scelta del prodotto da acquistare.