Salute d'asporto
Proteggersi dal Photoaging con l’alimentazione
Ci spiega come il dottor Giuseppe Labianca
sabato 3 luglio 2021
La luce solare è stata implicata nel processo di photoaging, ovvero il fotoinvecchiamento, tramite le radiazione ultravilolette (UV); oltre ad eritemi, immunosoppressione, danni al DNA e cancro cutaneo, le radiazioni ultraviolette inducono stress ossidativo, con formazione di particolari molecole, altamente reattive, note come ROS (specie reattive dell'ossigeno), che possono regolare il livello di espressione di una varietà di geni, inclusi i geni coinvolti nella sintesi delle metalloproteasi, cioè enzimi che degradano le matrici proteiche, l'eme ossigenasi 1, che porta alla formazione della bilirubina e, quindi, alla degradazione del globulo rosso, diverse molecole con attività infiammatoria.
L'etimologia del nome deriva dal fatto che, per la prima volta, come è intuibile dal nome stesso, venne isolato dalla radice di carota. Il β-carotene è un potente antiossidante, infatti estingue le forme reattive dell'ossigeno, i cosiddetti radicali liberi, formatosi a causa della esposizione solare della pelle ai raggi UVA, proteggendo, quindi, la cute. Inoltre, il β-carotene rappresenta anche il principale precursore della vitamina A, che serve per la sintesi della molecola di segnalazione dell'acido retinoico (RA), essenziale per la crescita ed il differenziamento cellulare.
L'acido retinoico derivante dall'assunzione di β-carotene, induce aumento dello spessore dello strato corneo della cute, portando ad un aspetto più liscio della pelle. Inoltre, l'AR può prevenire l'induzione, da parte dei raggi ultravioletti, delle metalloproteasi, abili nella degradazione della matrice, ed in particolare del collagene. E' importante ricordare che per beneficiare degli effetti anti- photoaging del β-carotene, bisogna assumerlo attraverso la dieta, quindi ad esempio consumando le carote, e bisogna evitare di preparare spremute o estratti che non vengono consumati all'instante, in quando, come detto precedentemente, il β-carotene, è una molecola fotosensibile, cioè viene degradata alla luce. Inoltre, per garantire una stabilità maggiore del β-carotene, sarebbe opportuno consumare anche cibi che contengono, seppur in modeste quantità, resveratrolo, come ad esempio l'uva.
Il β-carotene è un principio promettente per la prevenzione del photoaging. Il β-carotene, che si accumula a livello cutaneo, appartiene alla categoria dei carotenoidi, pigmenti vegetabili, fotosenibili, precursori della vitamina A.L'etimologia del nome deriva dal fatto che, per la prima volta, come è intuibile dal nome stesso, venne isolato dalla radice di carota. Il β-carotene è un potente antiossidante, infatti estingue le forme reattive dell'ossigeno, i cosiddetti radicali liberi, formatosi a causa della esposizione solare della pelle ai raggi UVA, proteggendo, quindi, la cute. Inoltre, il β-carotene rappresenta anche il principale precursore della vitamina A, che serve per la sintesi della molecola di segnalazione dell'acido retinoico (RA), essenziale per la crescita ed il differenziamento cellulare.
L'acido retinoico derivante dall'assunzione di β-carotene, induce aumento dello spessore dello strato corneo della cute, portando ad un aspetto più liscio della pelle. Inoltre, l'AR può prevenire l'induzione, da parte dei raggi ultravioletti, delle metalloproteasi, abili nella degradazione della matrice, ed in particolare del collagene. E' importante ricordare che per beneficiare degli effetti anti- photoaging del β-carotene, bisogna assumerlo attraverso la dieta, quindi ad esempio consumando le carote, e bisogna evitare di preparare spremute o estratti che non vengono consumati all'instante, in quando, come detto precedentemente, il β-carotene, è una molecola fotosensibile, cioè viene degradata alla luce. Inoltre, per garantire una stabilità maggiore del β-carotene, sarebbe opportuno consumare anche cibi che contengono, seppur in modeste quantità, resveratrolo, come ad esempio l'uva.