Dimagrire
Dimagrire
Salute d'asporto

Quando la dieta fa male: amenorrea ipotalamica

Ce ne parla il biologo Giuseppe Labianca

Il trinomio composto da stress, basso peso ed intensa attività sportiva comporta l'amenorrea ipotalamica funzionale, una situazione clinica in cui compare l'assenza del ciclo mestruale (amenorrea) senza identificabili chiare cause endocrine primitive.
L'amenorrea funzionale ipotalamica è generalmente un disturbo della donna adolescente o giovane ed interessa circa il 5-7% delle donne in questo periodo di vita.
A volte il desiderio di magrezza, volto sia ad una migliore percezione di sé, sia ad un miglioramento della performance fisica può sfociare in un dimagrimento patologico. Per esempio in alcuni sport è importante mantenere un basso peso corporeo, infatti una maggiore incidenza di amenorrea funzionale si riscontra in maratonete e danzatrici.
La risposta del corpo a restrizioni caloriche importanti è un blocco nell'attività della produzione ormonale ipotalamica, infatti il deficit calorico e la riduzione dei livelli di grasso corporeo comportano modificazioni endocrine che determinano un disordine ormonale: bassi livelli di estrogeni, riduzione dei livelli di LH, riduzione degli ormoni tiroidei, riduzione dell'insulina ed aumento del cortisolo.
La carenza estrogenica correlata a un eccessivo e prolungato dimagrimento può causare danni al cervello (ed alcune lesioni alla materia grigia cerebrale sono irreversibili), alle ossa e alla fertilità anche quando la donna torni a un peso normale.
Il disordine dietetico e lo stress psicofisico devono essere corretti, infatti il recupero dei chili perduti ed il ripristino del normale stato di benessere psicologico comportano la normalizzazione del ciclo mestruale.
Da un punto di vista pratico aumentare l'introito calorico e diminuire il tenore allenante è la soluzione che paga maggiormente. Aumentare le calorie però non significa semplicemente mangiare senza criterio, ma comunque equilibrare i pasti cercando di attenersi alla dieta mediterranea (quindi senza eccedere su una sola tipologia di macronutriente). Sono da includere nella dieta i grassi, che tendenzialmente vengono quasi eliminati, preferendo i monoinsaturi (olio extravergine di oliva, avocado) ed i polinsaturi (salmone, mandorle, semi di chia), il colesterolo (tuorlo d'uovo) e i grassi saturi a media catena (latticini e olio di cocco), perché consentono la produzione degli ormoni femminili.
© 2001-2024 TraniViva è un portale gestito da InnovaNews srl. Partita iva 08059640725. Testata giornalistica telematica registrata presso il Tribunale di Trani. Tutti i diritti riservati.
TraniViva funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.