Salute d'asporto
Un cucchiaino di sale in meno per ridurre la pressione
Ce ne parla il biologo Giuseppe Labianca
sabato 13 gennaio 2024
La pressione arteriosa è la forza esercitata dal sangue contro la parete delle arterie sotto la spinta del cuore. Quando il cuore si contrae e il sangue passa nelle arterie, si registra la pressione arteriosa più alta, detta sistolica o "massima", mentre tra un battito e l'altro il cuore si riempie di sangue ed all'interno delle arterie si registra la pressione arteriosa più bassa, detta diastolica o "minima".
Quando i valori pressori di sistolica e/o di diastolica superano i 140 (per la massima) e/o i 90 (per la minima), si parla di ipertensione arteriosa.
Secondo il Ministero della Salute si stima che circa il 18% degli italiani soffrano di ipertensione, con prevalenza che aumenta progressivamente all'aumentare dell'età fino a superare il 50% oltre i 74 anni di vita. A questi si devono aggiungere le persone che non sono consapevoli di essere ipertesi.
L'alimentazione fornisce un valido aiuto nel trattamento dell'ipertensione, in particolare uno studio condotto da ricercatori della Northwestern Medicine, del Vanderbildt University Medical Center e dell'Università dell'Alabama di Birmingham, suggerisce che un cucchiaino di sale in meno al giorno rappresenta un modo efficace e sicuro per ridurre la pressione arteriosa, anche per le persone che assumono farmaci per l'ipertensione.
Nello studio sono stati coinvolti 213 partecipanti tra i 50 e i 70 anni, divisi in due gruppi di cui uno riceveva una dieta ricca di sodio, (2.200 mg al giorno in aggiunta alla quantità abituale), e l'altro una dieta a basso contenuto (500 mg in totale al giorno). Dopo sette giorni i due gruppi hanno invertito i regimi dietetici per un'altra settimana. A seguito delle successive visite mediche e dei controlli pressori al termine della prima settimana di intervento dietetico, è emerso che la pressione sistolica si riduceva significativamente di 8 mmHg seguendo una dieta a basso contenuto di sodio. Nel complesso il 72% dei partecipanti registrava una riduzione della pressione arteriosa sistolica con la dieta a basso contenuto di sodio rispetto alla dieta abituale.
"L'effetto sulla pressione evidenziato con un cucchiaino di sale in meno è paragonabile all'effetto di un farmaco di prima linea contro l'ipertensione", così conclude lo studio. L'American Heart Association raccomanda un'assunzione giornaliera totale di sodio inferiore a 1,5 mg. La riduzione del sale nella dieta permette di controllare la pressione sanguigna e di conseguenza prevenire e ridurre i rischi legati all'ipertensione.
Quando i valori pressori di sistolica e/o di diastolica superano i 140 (per la massima) e/o i 90 (per la minima), si parla di ipertensione arteriosa.
Secondo il Ministero della Salute si stima che circa il 18% degli italiani soffrano di ipertensione, con prevalenza che aumenta progressivamente all'aumentare dell'età fino a superare il 50% oltre i 74 anni di vita. A questi si devono aggiungere le persone che non sono consapevoli di essere ipertesi.
L'alimentazione fornisce un valido aiuto nel trattamento dell'ipertensione, in particolare uno studio condotto da ricercatori della Northwestern Medicine, del Vanderbildt University Medical Center e dell'Università dell'Alabama di Birmingham, suggerisce che un cucchiaino di sale in meno al giorno rappresenta un modo efficace e sicuro per ridurre la pressione arteriosa, anche per le persone che assumono farmaci per l'ipertensione.
Nello studio sono stati coinvolti 213 partecipanti tra i 50 e i 70 anni, divisi in due gruppi di cui uno riceveva una dieta ricca di sodio, (2.200 mg al giorno in aggiunta alla quantità abituale), e l'altro una dieta a basso contenuto (500 mg in totale al giorno). Dopo sette giorni i due gruppi hanno invertito i regimi dietetici per un'altra settimana. A seguito delle successive visite mediche e dei controlli pressori al termine della prima settimana di intervento dietetico, è emerso che la pressione sistolica si riduceva significativamente di 8 mmHg seguendo una dieta a basso contenuto di sodio. Nel complesso il 72% dei partecipanti registrava una riduzione della pressione arteriosa sistolica con la dieta a basso contenuto di sodio rispetto alla dieta abituale.
"L'effetto sulla pressione evidenziato con un cucchiaino di sale in meno è paragonabile all'effetto di un farmaco di prima linea contro l'ipertensione", così conclude lo studio. L'American Heart Association raccomanda un'assunzione giornaliera totale di sodio inferiore a 1,5 mg. La riduzione del sale nella dieta permette di controllare la pressione sanguigna e di conseguenza prevenire e ridurre i rischi legati all'ipertensione.