Senza Censura
Angelini, un vero distillato di orrori
Sversamenti e siringhe. Le foto dello scempio
mercoledì 24 giugno 2009
TraniViva è entrata nell'area dell'ex distilleria Angelini, completamente aperta dal lato mare. La prima sensazione è quella di un deja vu. Il posto rievoca macabri ricordi, il luogo che ha inghiottito per sempre i due sfortunati bambini di Gravina, Ciccio e Tore. Pozzi e cisterne dominano un paesaggio macchiato di olio, accompagnato da una puzza indecifrabile. Sversamenti a ridosso del mare, cisterne traboccanti di olio, altre vuote. Ma non solo. Come è possibile riscontrare dalle foto dell'ampia foto gallery, si cammina fra vetri, batterie, fusti di materiale e siringhe, sparse ovunque, che testimoniano una presenza, anche recente, di tossici. L'Angelini si presta come un ottimo rifugio, nascosto e riparato, fuori controllo. Sicuro per chi, di sicuro, non ha più nulla nella sua vita.
L'Angelini non finisce mai. Un'area immensa, su più piani, devastata dall'incuria del tempo e dell'uomo. Da oltre un decennio l'amministrazione ha cercato di contattare il curatore fallimentare dell'area per trovare uno rimedio allo scempio. Esito negativo. Della storia dell'Angelini si ricorderanno gli ultimi episodi di cronaca, qualche comunicato stampa politico ed un mare di documenti buttati qua e là nelle varie stanze. Fatture, verbali, lettere, ricevute: uno spaccato di storia tranese ridotto a rifiuto. Guardare per credere.
L'Angelini non finisce mai. Un'area immensa, su più piani, devastata dall'incuria del tempo e dell'uomo. Da oltre un decennio l'amministrazione ha cercato di contattare il curatore fallimentare dell'area per trovare uno rimedio allo scempio. Esito negativo. Della storia dell'Angelini si ricorderanno gli ultimi episodi di cronaca, qualche comunicato stampa politico ed un mare di documenti buttati qua e là nelle varie stanze. Fatture, verbali, lettere, ricevute: uno spaccato di storia tranese ridotto a rifiuto. Guardare per credere.