Standing Ovation
De Sanctis deputato tranese
STANDING OVATION – Le recensioni di Giovanni Ronco
domenica 9 aprile 2017
Nel lontano 1986 Schena editore ripubblicò un testo di Guido Malcangi, "Francesco De Sanctis, Deputato di Trani e altri scritti di storia e letteratura". Il testo è digitalizzato dal 2011 e mi sembra giusto segnalarlo nel duecentesimo anniversario dalla nascita, che anche il nostro Liceo intitolato al grande critico e letterato, ha degnamente ricordato nei giorni scorsi.
I discorsi da deputato, la sua Storia della Letteratura Italiana ancora oggi studiata nelle Università, il suo impegno per il Sud, questi i capisaldi di un Francesco De Sanctis letterato e politico che ha rappresentato una delle eccellenze della cultura meridionale, all'indomani dell' Unità d'Italia, quando le nostre terre si ritrovarono come non mai bisognose di punti di riferimento, di uomini di cultura che facessero da faro a quel riscatto. Le popolazioni meridionali conobbero quello scollamento, ancora oggi rivissuto, ma già "incubato", per altri versi in precedenza, rispetto ad uno Stato centrale di fatto lontano e assente. De Sanctis rappresentò uno di quei medicamenti per un Sud oppresso e snobbato dalle istituzioni. Egli lottò, nel suo brillante impegno di deputato, al fianco dei contadini privi di sostentamento e di diritti, servendosi della cultura come primario strumento di riscatto. È questo il binomio che ne ha caratterizzato l'opera e l'impegno, come quello a lui caro tra "forma e sostanza", nella classificazione dei parametri letterari dei vari autori studiati e analizzati dal grande critico campano.
La forma del pensiero e della parola e la sostanza del suo fattivo impegno politico credo che siano la formula sintetica con la quale valga la pena di ricordarlo e rileggerlo, spingendo i nostri giovani a conoscerlo, attraverso un'analisi semplificata ma efficace, che spinga i nostri studenti non solo universitari, a comprendere l'impegno e le idee di uno degli ultimi veri intellettuali del Sud. L'opera da noi segnalata di Guido Malcangi di oltre trecento pagine, potrebbe essere un buon inizio. Per non parlare di un'edificante lettura per cogliere un buon esempio per i nostri politici di oggi. Ma questo mi sembra pretendere un po' troppo.
I discorsi da deputato, la sua Storia della Letteratura Italiana ancora oggi studiata nelle Università, il suo impegno per il Sud, questi i capisaldi di un Francesco De Sanctis letterato e politico che ha rappresentato una delle eccellenze della cultura meridionale, all'indomani dell' Unità d'Italia, quando le nostre terre si ritrovarono come non mai bisognose di punti di riferimento, di uomini di cultura che facessero da faro a quel riscatto. Le popolazioni meridionali conobbero quello scollamento, ancora oggi rivissuto, ma già "incubato", per altri versi in precedenza, rispetto ad uno Stato centrale di fatto lontano e assente. De Sanctis rappresentò uno di quei medicamenti per un Sud oppresso e snobbato dalle istituzioni. Egli lottò, nel suo brillante impegno di deputato, al fianco dei contadini privi di sostentamento e di diritti, servendosi della cultura come primario strumento di riscatto. È questo il binomio che ne ha caratterizzato l'opera e l'impegno, come quello a lui caro tra "forma e sostanza", nella classificazione dei parametri letterari dei vari autori studiati e analizzati dal grande critico campano.
La forma del pensiero e della parola e la sostanza del suo fattivo impegno politico credo che siano la formula sintetica con la quale valga la pena di ricordarlo e rileggerlo, spingendo i nostri giovani a conoscerlo, attraverso un'analisi semplificata ma efficace, che spinga i nostri studenti non solo universitari, a comprendere l'impegno e le idee di uno degli ultimi veri intellettuali del Sud. L'opera da noi segnalata di Guido Malcangi di oltre trecento pagine, potrebbe essere un buon inizio. Per non parlare di un'edificante lettura per cogliere un buon esempio per i nostri politici di oggi. Ma questo mi sembra pretendere un po' troppo.