Standing Ovation
Dialoghi, annata storica
Standig ovation di Giovanni Ronco
domenica 24 settembre 2017
0.31
Credo che la manifestazione dei Dialoghi di Trani abbia raggiunto davvero un livello di grande spessore e ampio respiro. La tendenza era già quella da diversi anni, ma probabilmente quest'anno si è registrata una specie di consacrazione definitiva, rispetto a tutte quelle che sono sempre state le intenzioni degli organizzatori. La condivisione con altre città, la valorizzazione di luoghi altri rispetto all'ormai "asfittico" Castello Svevo e la soddisfazione di vedere finalmente palazzo Beltrani consacrato a sua volta come centro propulsore di cultura, emblema di una misura di mezzo tra lo spazio aperto e chiuso, tra il raccoglimento ma anche la possibilità di svariare negli spazi individuati.
Tra gli ospiti che hanno offerto molta sostanza, molta ciccia, come suol dirsi e non clamore mediatico (la parentesi di Renzi, avulsa dai Dialoghi, ma ugualmente basata sulla presentazione di un libro, "Avanti", a base di parole scontate e frasi fatte, specie se provenienti da un uomo che tanto ha sbagliato nella sua occasione di governo, è giustamente corpo estraneo, seppur affiancato temporalmente ai Dialoghi, rispetto a tutto il ricco menù offerto) ed una cornice sobria ed efficace nella proposta e nell'accostamento dei protagonisti, credo si possa parlare di vero "servizio pubblico" in grado di "donare" qualcosa di prezioso alla comunità. Fra tutte vorrei citare l'interessante "performance" di Giuliano Foschini di Repubblica che ha dialogato con Francesca Borri, giovanissima inviata di guerra del Fatto Quotidiano e testimone avvincente d'un'esperienza giornalistica ricca di passione e scoperte ("Ma quale paradiso? Jadisti alle Maldive", il suo libro).
Li ricorderò come Dialoghi che non hanno costituito solo un salotto d'intellettuali, con la star di turno come in passato (Serra o Travaglio) ma una fucina di utili informazioni e curiosità per il pubblico, nell'ambito scientifico e filosofico. Un ottimo punto di riferimento per Trani e per i nostri territori, sul modo di fare Cultura, saperla divulgare, appassionando e accrescendo le conoscenze del pubblico e interagendo con altre realtà culturali ed imprenditoriali del nostro territorio (Circolo Dino Risi e Megamark, tanto per citarne un paio) senza ergersi su di un piedistallo, ritenendosi i migliori e chiudendosi nell'ammirazione della propria bellezza. Il tema, a proposito, era proprio la Bellezza, questo lo sapevate. Ma credo che si sia spaziato molto, a beneficio della interconnessione tra discipline e fatti.
Tra gli ospiti che hanno offerto molta sostanza, molta ciccia, come suol dirsi e non clamore mediatico (la parentesi di Renzi, avulsa dai Dialoghi, ma ugualmente basata sulla presentazione di un libro, "Avanti", a base di parole scontate e frasi fatte, specie se provenienti da un uomo che tanto ha sbagliato nella sua occasione di governo, è giustamente corpo estraneo, seppur affiancato temporalmente ai Dialoghi, rispetto a tutto il ricco menù offerto) ed una cornice sobria ed efficace nella proposta e nell'accostamento dei protagonisti, credo si possa parlare di vero "servizio pubblico" in grado di "donare" qualcosa di prezioso alla comunità. Fra tutte vorrei citare l'interessante "performance" di Giuliano Foschini di Repubblica che ha dialogato con Francesca Borri, giovanissima inviata di guerra del Fatto Quotidiano e testimone avvincente d'un'esperienza giornalistica ricca di passione e scoperte ("Ma quale paradiso? Jadisti alle Maldive", il suo libro).
Li ricorderò come Dialoghi che non hanno costituito solo un salotto d'intellettuali, con la star di turno come in passato (Serra o Travaglio) ma una fucina di utili informazioni e curiosità per il pubblico, nell'ambito scientifico e filosofico. Un ottimo punto di riferimento per Trani e per i nostri territori, sul modo di fare Cultura, saperla divulgare, appassionando e accrescendo le conoscenze del pubblico e interagendo con altre realtà culturali ed imprenditoriali del nostro territorio (Circolo Dino Risi e Megamark, tanto per citarne un paio) senza ergersi su di un piedistallo, ritenendosi i migliori e chiudendosi nell'ammirazione della propria bellezza. Il tema, a proposito, era proprio la Bellezza, questo lo sapevate. Ma credo che si sia spaziato molto, a beneficio della interconnessione tra discipline e fatti.