Standing Ovation
Dopo Carofiglio ecco Cesare Ferreri con l'avvocato Ferri
Uomini di legge protagonisti nella letteratura
martedì 13 marzo 2012
E' un romanzo avvincente quello del tranese Cesare Ferreri, padre del noto attivista cittadino di Sinistra e Libertà, Vincenzo Ferreri. Protagonista è un avvocato, Carlo Ferri. Continua dunque la tradizione degli uomini di legge protagonisti nella letteratura contemporanea, specie in Puglia, dopo le traversie del personaggio inventato dalla penna di Gianrico Carofiglio, l'avv. Guerrieri. Stavolta però la situazione vissuta dal protagonista di "Bukra, inch'Hallah – Domani, se Dio vuole", si snoda su di un proscenio esotico, in un clima analogo a quello delle storie con spie ed intrighi internazionali. Carlo Ferri si reca al Cairo per una missione impossibile: cercare il padre di un ricco industriale, uno scalpellino che nel 1938 emigrò in Egitto a caccia di fortuna.
Il bravo avvocato riuscirà a ricostruire attraverso indagini, incontri e vicissitudini varie, gli ultimi mesi di vita dello scalpellino, che dopo aver inviato ai suoi figli alcune lettere, in seguito avrebbe fatto perdere le sue tracce. Ferreri racconta i vari passaggi della storia con grande ritmo narrativo e con una capacità di raffigurazione d'immagini ed eventi, attraverso la scrittura, davvero notevole. Lo scrittore, alla sua opera prima, vive l'esordio con la consapevolezza di raccontare al lettore una storia spietata, anche cruda, soprattutto nel finale e adotta uno stile freddo, distaccato, quasi cinico, che sembra preparare il lettore ad una svolta senza lieto fine. Il dramma del protagonista storico, lo scalpellino scomparso, e quello del personaggio "eroe", l'avvocato, si fondono con le tante sventure d'una umanità reietta e disgraziata nella quale s'imbatte Carlo Ferri nello svolgimento delle sue indagini. Da romanzo d'azione e d'intrigo internazionale, quale si presenta apparentemente nelle prime pagine, l'opera prima dell'abile Ferreri si volge presto a strumento di denuncia contro le ingiustizie e le disuguaglianze del mondo, offendo al lettore una riflessione morale sulle distorsioni della politica corrotta (che si scoprirà avere avuto un ruolo decisivo, in un'accezione negativa, nella fine e nell'insabbiamento della scomoda storia dello scalpellino scomparso). Ferreri mette sotto accusa quel Potere ("quelli di Roma") che ha contribuito a rendere le povertà del mondo croniche e sempre più insostenibili a causa dell'egoismo e dell'ambizione sfrenata. Un Potere che schiaccia le coscienze e rende l'uomo schiavo.
Il protagonista, come un novello Dante, dopo questa discesa agli Inferi, purifica il suo animo che riscopre una vocazione laica: smascherare quel Potere che oscura la verità e produce ingiustizie. Nonostante l'aperta denuncia il romanzo non presenta quel velo moralista che sarebbe facile riconoscere in un'opera portatrice di tali messaggi; anzi la scrittura di Ferreri è spesso sfrontata, fredda e lascia che sia il lettore a far decantare e maturare la sua coscienza, attraverso lo snodo degli imprevedibili e drammatici eventi. Edito attraverso ilmiolibro.it, certo il romanzo meriterebbe d'essere pubblicato da un editore vero per la sua valenza letteraria e morale. Attendiamo Ferreri alla prova più difficile, la conferma attraverso l'opera seconda.
Il bravo avvocato riuscirà a ricostruire attraverso indagini, incontri e vicissitudini varie, gli ultimi mesi di vita dello scalpellino, che dopo aver inviato ai suoi figli alcune lettere, in seguito avrebbe fatto perdere le sue tracce. Ferreri racconta i vari passaggi della storia con grande ritmo narrativo e con una capacità di raffigurazione d'immagini ed eventi, attraverso la scrittura, davvero notevole. Lo scrittore, alla sua opera prima, vive l'esordio con la consapevolezza di raccontare al lettore una storia spietata, anche cruda, soprattutto nel finale e adotta uno stile freddo, distaccato, quasi cinico, che sembra preparare il lettore ad una svolta senza lieto fine. Il dramma del protagonista storico, lo scalpellino scomparso, e quello del personaggio "eroe", l'avvocato, si fondono con le tante sventure d'una umanità reietta e disgraziata nella quale s'imbatte Carlo Ferri nello svolgimento delle sue indagini. Da romanzo d'azione e d'intrigo internazionale, quale si presenta apparentemente nelle prime pagine, l'opera prima dell'abile Ferreri si volge presto a strumento di denuncia contro le ingiustizie e le disuguaglianze del mondo, offendo al lettore una riflessione morale sulle distorsioni della politica corrotta (che si scoprirà avere avuto un ruolo decisivo, in un'accezione negativa, nella fine e nell'insabbiamento della scomoda storia dello scalpellino scomparso). Ferreri mette sotto accusa quel Potere ("quelli di Roma") che ha contribuito a rendere le povertà del mondo croniche e sempre più insostenibili a causa dell'egoismo e dell'ambizione sfrenata. Un Potere che schiaccia le coscienze e rende l'uomo schiavo.
Il protagonista, come un novello Dante, dopo questa discesa agli Inferi, purifica il suo animo che riscopre una vocazione laica: smascherare quel Potere che oscura la verità e produce ingiustizie. Nonostante l'aperta denuncia il romanzo non presenta quel velo moralista che sarebbe facile riconoscere in un'opera portatrice di tali messaggi; anzi la scrittura di Ferreri è spesso sfrontata, fredda e lascia che sia il lettore a far decantare e maturare la sua coscienza, attraverso lo snodo degli imprevedibili e drammatici eventi. Edito attraverso ilmiolibro.it, certo il romanzo meriterebbe d'essere pubblicato da un editore vero per la sua valenza letteraria e morale. Attendiamo Ferreri alla prova più difficile, la conferma attraverso l'opera seconda.