Standing Ovation
E l’altro Pagano racconta una Trani a misura di studenti
La recensione di Giovanni Ronco
domenica 18 settembre 2016
13.10
Il personaggio tranese dell'estate ormai quasi conclusa è stato senza dubbio Natale Pagano che con la Fondazione Seca, l'impegno personale e quello dei suoi collaboratori più stretti, è riuscito ad offrire alla Città, con la rassegna "fuori Museo" un cartellone di spettacoli e appuntamenti di tutto rispetto (ne parleremo in modo approfondito per un consuntivo dell'estate negli spazi di approfondimento di Traniviva, a cominciare dal nuovo ciclo di videointerviste – Viva Verità-).
Ma a Trani c'è un altro Pagano, suo fratello Francesco, che già da qualche mese aveva firmato una pubblicazione che si propone di far conoscere Trani e la sua storia, in particolare ai docenti ed ancor di più agli studenti tranesi. Abbiamo dunque atteso questo periodo dell'anno, contraddistinto dalla ripresa della scuola, per parlarvi di "Turenum" – Appunti di storia attraverso il tempo- Landriscina Editrice, pagg. 113, di Francesco Pagano. Appassionato di cultura e storia tranese, poeta vernacolare, dopo aver consultato, letto e studiato, come noi, tante degnissime precedenti pubblicazioni sullo stesso argomento, ha deciso di realizzarne una di semplice consultazione ed essenziale nella gamma delle informazioni, che potesse essere facilmente utilizzata per lo studio dei lettori più giovani, in special modo alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado.
Una nuova pubblicazione sulla storia di Trani, dunque, che stavolta si prefigge di raggiungere un target non "generalista" o riconducibile ad una ristretta cerchia dotta, di specialisti, ma vuole invogliare i più giovani, guidati dai loro insegnanti, ad appassionarsi a quella che è la gloriosa storia della propria città. Tutto questo servendosi di strumenti adatti all'obiettivo: linguaggio semplice, ampie illustrazioni, che in effetti ricordano quelle dei cari sussidiari d'una volta, frequenti schematizzazioni e corredo fotografico accattivante e ben predisposto al continuo richiamo fra contenuti ed immagini, alternanza tra parola e riferimenti iconografici. Le immagini ed i dati storici, le notizie che Pagano regala ai lettori, si incastonano attraverso le epoche, i personaggi chiave, le dominazioni straniere, gli effetti e le cause, le ricadute e le conseguenze delle scelte dei politici e delle leggi che hanno caratterizzato il "diritto" tranese, ci si passi l'espressione; una coesistenza perpetua tra uomini e leggi, appunto, mare e commercio, amore per la terra e lotte per il rispetto della dignità d'una città che si è evoluta nei secoli ed ha sempre vantato, nelle sue pagine e nei suoi giorni, illustri figure ed esempi sempre validi all'educazione dei cittadini di oggi e di domani.
In questa ottica appare particolarmente indovinato l'obiettivo che Pagano si pone: un traguardo educativo, pedagogico, che parte dalla storia di ieri, per continuare a fare la storia di oggi della nostra Trani. Particolarmente "toccante" la sezione finale, un'appendice godibilissima, quella dell' "Album dei ricordi", alla riscoperta delle bellezze d'una volta di Trani e dei suoi luoghi dell'anima, a cui molti di noi, attraverso il languore della nostalgia e appunto del ricordo, sono ancora legati. Anche se molti di quei luoghi non ci sono più, per l'intervento della mano dell'uomo, con la giustificazione d'una vaga e non sempre condivisa idea di progresso e modernità o per il "furore" cementizio, ergo del dio denaro.
Ma a Trani c'è un altro Pagano, suo fratello Francesco, che già da qualche mese aveva firmato una pubblicazione che si propone di far conoscere Trani e la sua storia, in particolare ai docenti ed ancor di più agli studenti tranesi. Abbiamo dunque atteso questo periodo dell'anno, contraddistinto dalla ripresa della scuola, per parlarvi di "Turenum" – Appunti di storia attraverso il tempo- Landriscina Editrice, pagg. 113, di Francesco Pagano. Appassionato di cultura e storia tranese, poeta vernacolare, dopo aver consultato, letto e studiato, come noi, tante degnissime precedenti pubblicazioni sullo stesso argomento, ha deciso di realizzarne una di semplice consultazione ed essenziale nella gamma delle informazioni, che potesse essere facilmente utilizzata per lo studio dei lettori più giovani, in special modo alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado.
Una nuova pubblicazione sulla storia di Trani, dunque, che stavolta si prefigge di raggiungere un target non "generalista" o riconducibile ad una ristretta cerchia dotta, di specialisti, ma vuole invogliare i più giovani, guidati dai loro insegnanti, ad appassionarsi a quella che è la gloriosa storia della propria città. Tutto questo servendosi di strumenti adatti all'obiettivo: linguaggio semplice, ampie illustrazioni, che in effetti ricordano quelle dei cari sussidiari d'una volta, frequenti schematizzazioni e corredo fotografico accattivante e ben predisposto al continuo richiamo fra contenuti ed immagini, alternanza tra parola e riferimenti iconografici. Le immagini ed i dati storici, le notizie che Pagano regala ai lettori, si incastonano attraverso le epoche, i personaggi chiave, le dominazioni straniere, gli effetti e le cause, le ricadute e le conseguenze delle scelte dei politici e delle leggi che hanno caratterizzato il "diritto" tranese, ci si passi l'espressione; una coesistenza perpetua tra uomini e leggi, appunto, mare e commercio, amore per la terra e lotte per il rispetto della dignità d'una città che si è evoluta nei secoli ed ha sempre vantato, nelle sue pagine e nei suoi giorni, illustri figure ed esempi sempre validi all'educazione dei cittadini di oggi e di domani.
In questa ottica appare particolarmente indovinato l'obiettivo che Pagano si pone: un traguardo educativo, pedagogico, che parte dalla storia di ieri, per continuare a fare la storia di oggi della nostra Trani. Particolarmente "toccante" la sezione finale, un'appendice godibilissima, quella dell' "Album dei ricordi", alla riscoperta delle bellezze d'una volta di Trani e dei suoi luoghi dell'anima, a cui molti di noi, attraverso il languore della nostalgia e appunto del ricordo, sono ancora legati. Anche se molti di quei luoghi non ci sono più, per l'intervento della mano dell'uomo, con la giustificazione d'una vaga e non sempre condivisa idea di progresso e modernità o per il "furore" cementizio, ergo del dio denaro.