Standing Ovation
Folgorante Serena
Esibizione di grande spessore all’Impero di Trani per la Brancale
lunedì 8 maggio 2017
Era l'ultimo appuntamento della pregevole rassegna "Jazz e dintorni" (in verità a novembre Massimo Lopez "recupererà" la serata interrotta a metà) organizzata dal Babalù. E la dotata Serena Brancale, origini baresi ma voce "nera", ha folgorato la platea dell' Impero di Trani con la sua impressionante estensione vocale e quella disinvoltura "teatrale" che accompagna le sue interpretazioni, tratte, in gran parte, dall'album "Galleggiare" e regalate ad un pubblico di appassionati ed intenditori. Grande atmosfera sin dai "preliminari" dello spettacolo, con le esibizioni "d'ingresso" di voci interessanti ed intriganti come quelle di Martina Landry, forse la migliore, e poi Celeste Corrado, Mary Grace e Giovanna Curatola.
Serena Brancale, due anni fa protagonista a Sanremo, scalda il pubblico con contaminazioni tra jazz, funk, hip hop – anche una sfiziosa versione in vernacolo barese- e soul. Non si risparmia dall'inizio alla fine, coinvolge, accenna fanciulleschi passi di ballo, è un genio vivace e manifesta l'allegra spensieratezza tipica d'un'interprete fresca e capace di mettersi in gioco, non accontentandosi dei classici, ma andando a pescare in reinterpretazioni e versioni spiazzanti (anche un successo rumeno rivisitato in salsa "Brancale") che scrutano paesaggi musicali orientaleggianti. Serena dialoga col pubblico e con la sua band, "sfotte" pure il bravo presentatore – l'impeccabile Mauro Dal Sogno di Radio Norba- e trasmette, a seconda della natura dei brani, grinta e imprevedibilità, rilassatezza o atmosfere rarefatte. La capacità principale di Serena è quella di saper anche fare spettacolo, oltre che ottima musica, ammiccando nei confronti del pubblico e mostrando la disinvoltura tipica della predestinata. Esilarante il finale, con tanto di bis e brano velatamente polemico nei confronti degli "amici degli amici" di Maria. Anche attuale tra l'altro, dopo la recente polemica tra Morgan (tra l'altro la Nostra utilizza uno strumento vocale già visto nelle esibizioni dell'ex giudice di talent) e la De Filippi. Infatti,tra i "pargoli" di Maria, che negli ultimi anni hanno sbancato Sanremo ed altre "piazze" mediatiche e la nostra Serena, stiamo tutta la vita con la talentuosa barese.
Serena Brancale, due anni fa protagonista a Sanremo, scalda il pubblico con contaminazioni tra jazz, funk, hip hop – anche una sfiziosa versione in vernacolo barese- e soul. Non si risparmia dall'inizio alla fine, coinvolge, accenna fanciulleschi passi di ballo, è un genio vivace e manifesta l'allegra spensieratezza tipica d'un'interprete fresca e capace di mettersi in gioco, non accontentandosi dei classici, ma andando a pescare in reinterpretazioni e versioni spiazzanti (anche un successo rumeno rivisitato in salsa "Brancale") che scrutano paesaggi musicali orientaleggianti. Serena dialoga col pubblico e con la sua band, "sfotte" pure il bravo presentatore – l'impeccabile Mauro Dal Sogno di Radio Norba- e trasmette, a seconda della natura dei brani, grinta e imprevedibilità, rilassatezza o atmosfere rarefatte. La capacità principale di Serena è quella di saper anche fare spettacolo, oltre che ottima musica, ammiccando nei confronti del pubblico e mostrando la disinvoltura tipica della predestinata. Esilarante il finale, con tanto di bis e brano velatamente polemico nei confronti degli "amici degli amici" di Maria. Anche attuale tra l'altro, dopo la recente polemica tra Morgan (tra l'altro la Nostra utilizza uno strumento vocale già visto nelle esibizioni dell'ex giudice di talent) e la De Filippi. Infatti,tra i "pargoli" di Maria, che negli ultimi anni hanno sbancato Sanremo ed altre "piazze" mediatiche e la nostra Serena, stiamo tutta la vita con la talentuosa barese.