Standing Ovation
Il Malerba a tre facce di Rossella De Palma
Si parla di uno dei più grandi scrittori contemporanei italiani
giovedì 3 maggio 2012
È un interessante ed agile saggio critico quello realizzato dall'autrice tranese Rossella De Palma. Si parla di uno dei più grandi scrittori contemporanei italiani, da qualche anno scomparso, Luigi Malerba. È sempre incoraggiante che giovani studiosi tranesi si cimentino con la critica letteraria in un modo tanto efficace e attento all'analisi e alla ricostruzioni del profilo di un grande personaggio. Il saggio, che viene presentato alle 18,30, presso la biblioteca comunale di Trani, porta in dote un titolo molto attuale e che denota la freschezza letteraria e sociale di Malerba, "Lo scrittore indignato. Sperimentalismo, erotismo e critica sociale in Luigi Malerba", Stilo Editrice.
Lo studio e l'analisi di Rossella De Palma sull'autore presenta un'organizzazione razionale, ma non accademica, fredda. Il lettore viene accompagnato come in un percorso organizzato alla scoperta di Luigi Malerba e delle sue principali caratteristiche formali e contenutistiche. Pronti, via, ed ecco il Malerba sperimentalista, che si cimenta col pastiche gaddiano, con il linguaggio realista, a tratti crudo, con la ricerca di nuove forme stilistiche e lessicali, che non cadano nelle trappole della lingua italiana, che non la banalizzino. Malerba, che aderì, fiancheggiandolo, al "Gruppo 63", cerca nuove soluzioni linguistiche per dare nuova linfa al lessico nostrano. I monologhi brevi che danno vita ai pensieri dei protagonisti sono uno strumento efficace per presentare al lettore la psiche umana ed i suoi anfratti più reconditi. Malerba disdegna la banalità. Lo fa anche nella seconda dimensione trattata, quella dell'erotismo; qui il linguaggio diventa quasi osceno e la descrizione delle scene di sesso mira a togliere ogni velo d'ipocrisia e bruttura estetica e formale, un po' come i mutandoni disegnati per nascondere le pudenda dei personaggi michelangioleschi, a questo atto tanto sublime.
Non disdegnando l'estremismo delle immagini: memorabile quella della leccata dell'occhio che si presenta come paradossale surrogato dell'atto sessuale, con relativa riflessione su chi dei due amanti goda di più: chi lecca l'occhio o chi riceve la leccata. Un Malerba che straccia i veli del tempio del perbenismo e dell'ipocrisia borghese. Ma anche del Potere: quello politico e quello ecclesiastico. L'ultima parte del saggio è dedicata infatti a questo duro contrasto tra lo scrittore e forme di potere che, secondo i risvolti dei suoi romanzi più celebri, opportunamente citati e rielaborati nei contenuti dalla De Palma, svelano una volta di più un mondo corrotto che sarebbe alla base del disfacimento del nostro Paese: dalla P2, alle trame nel mondo di un Alto clero che nulla ha da spartire col messaggio evangelico, fino alle bassezze dei politici, spesso e volentieri collusi con la mafia e la malavita nostrana. Una lettura fondamentale che, partendo da un profilo letterario, ci aiuta a capire meglio le origini della crisi del nostro paese, fino ai nostri giorni. Con un esercito d'indignati pronti ad unirsi a Malerba.
Lo studio e l'analisi di Rossella De Palma sull'autore presenta un'organizzazione razionale, ma non accademica, fredda. Il lettore viene accompagnato come in un percorso organizzato alla scoperta di Luigi Malerba e delle sue principali caratteristiche formali e contenutistiche. Pronti, via, ed ecco il Malerba sperimentalista, che si cimenta col pastiche gaddiano, con il linguaggio realista, a tratti crudo, con la ricerca di nuove forme stilistiche e lessicali, che non cadano nelle trappole della lingua italiana, che non la banalizzino. Malerba, che aderì, fiancheggiandolo, al "Gruppo 63", cerca nuove soluzioni linguistiche per dare nuova linfa al lessico nostrano. I monologhi brevi che danno vita ai pensieri dei protagonisti sono uno strumento efficace per presentare al lettore la psiche umana ed i suoi anfratti più reconditi. Malerba disdegna la banalità. Lo fa anche nella seconda dimensione trattata, quella dell'erotismo; qui il linguaggio diventa quasi osceno e la descrizione delle scene di sesso mira a togliere ogni velo d'ipocrisia e bruttura estetica e formale, un po' come i mutandoni disegnati per nascondere le pudenda dei personaggi michelangioleschi, a questo atto tanto sublime.
Non disdegnando l'estremismo delle immagini: memorabile quella della leccata dell'occhio che si presenta come paradossale surrogato dell'atto sessuale, con relativa riflessione su chi dei due amanti goda di più: chi lecca l'occhio o chi riceve la leccata. Un Malerba che straccia i veli del tempio del perbenismo e dell'ipocrisia borghese. Ma anche del Potere: quello politico e quello ecclesiastico. L'ultima parte del saggio è dedicata infatti a questo duro contrasto tra lo scrittore e forme di potere che, secondo i risvolti dei suoi romanzi più celebri, opportunamente citati e rielaborati nei contenuti dalla De Palma, svelano una volta di più un mondo corrotto che sarebbe alla base del disfacimento del nostro Paese: dalla P2, alle trame nel mondo di un Alto clero che nulla ha da spartire col messaggio evangelico, fino alle bassezze dei politici, spesso e volentieri collusi con la mafia e la malavita nostrana. Una lettura fondamentale che, partendo da un profilo letterario, ci aiuta a capire meglio le origini della crisi del nostro paese, fino ai nostri giorni. Con un esercito d'indignati pronti ad unirsi a Malerba.