Standing Ovation
Mafia buona in salsa tranese
Altro successo per la Compagnia Mimesis
lunedì 7 dicembre 2009
Ancora una volta la cura e la sensibilità della regia di Marco Pilone fanno sentire il loro peso, anche grazie ad un gruppo d'attori ben collaudato, nella nuova commedia in vernacolo tranese: "Tutt' a post'...u' murt ste bun". Bella l'idea (e mai fu più azzzeccata la tempistica, viste le notizie degli ultimi giorni) di virare su un asse esterno come quello d'una mafia "bonacciona", ma pur sempre formalmente minacciosa per i protagonisti e collegarlo con una realtà tranese in espansione come quella del B&B.
Il ritmo è sempre quello tipico del vernacolo, ficcante e bruciante nella battuta o nel gesto e anche qui la mano del buon regista che ben dirige la sua squadra si sente. Apprezzabile il solito composito mosaico di personaggi e caratteri che Pilone sa creare con fantasia ed un pizzico d'ironia verso i costumi tranesi: il codardo, la vaiassa (contaminazione lingustica derivante dal teatro napoletano e che in tranese corrisponde al termine "sciascianna", ovvero donna cafona), l'infingardo, il donnaiolo, il mafioso (appunto) innocuo, l'amante speranzoso, la cameriera che concede (citazione commedia sexy anni 70) facilmente le sue grazie.
Il tutto intorno ad una storia di soldi in valigia spariti, centro del contendere, minacce e tic dei personaggi, come nell'esilarante finale. Una commedia frizzante e che sfrutta un'idea originale e talmente piacevole che potrebbe prestarsi ad un eventuale sequel (esperienza inedita per il vernacolo tranese), con il B&B che torna ad essere teatro di macchiette, tipi e drammi umani. Un'idea sfruttabile per un'eventuale sit - com, oltretutto. Pensaci Marcolino.
Il ritmo è sempre quello tipico del vernacolo, ficcante e bruciante nella battuta o nel gesto e anche qui la mano del buon regista che ben dirige la sua squadra si sente. Apprezzabile il solito composito mosaico di personaggi e caratteri che Pilone sa creare con fantasia ed un pizzico d'ironia verso i costumi tranesi: il codardo, la vaiassa (contaminazione lingustica derivante dal teatro napoletano e che in tranese corrisponde al termine "sciascianna", ovvero donna cafona), l'infingardo, il donnaiolo, il mafioso (appunto) innocuo, l'amante speranzoso, la cameriera che concede (citazione commedia sexy anni 70) facilmente le sue grazie.
Il tutto intorno ad una storia di soldi in valigia spariti, centro del contendere, minacce e tic dei personaggi, come nell'esilarante finale. Una commedia frizzante e che sfrutta un'idea originale e talmente piacevole che potrebbe prestarsi ad un eventuale sequel (esperienza inedita per il vernacolo tranese), con il B&B che torna ad essere teatro di macchiette, tipi e drammi umani. Un'idea sfruttabile per un'eventuale sit - com, oltretutto. Pensaci Marcolino.