Standing Ovation
Marianna tutta panna
Questa settimana la recensione di Giovanni Ronco dedicata all'artista Schiaroli
domenica 13 novembre 2016
Amore, maternità, luce, sentimenti schietti, non artefatti: tutto avvolto come in una nube di bellezza, un'atmosfera ovattata dai colori tenui e sobri, un circolo virtuoso che richiama di opera in opera, quella sensibilità e delicatezza che Marianna Schiaroli, artista tranese sempre più apprezzata, sa riversare nei soggetti a lei più cari.
Le Madonne che sembrano mamme colte dalla realtà quotidiana e Mamme che sembrano Madonne amorevoli nei loro abbracci solenni e avvolgenti. Un gioco di riflessi che mi è piaciuto cogliere nell'arte di Marianna Schiaroli e che penso ricalchi alla perfezione la simbiosi tra Sacro e quotidiano, laddove quest'ultimo viene declinato alla pari del primo, quando viene pervaso dall'amicizia tra uomo e donna, poi dal loro amore: un sentimento che s'intravvede intimo, quasi spirituale, ma che non rinuncia alle sfumature sensuali, carnali. L'arte di Marianna oscilla spesso fra due elementi: amore e amicizia, carnale e spirituale, maternità e solitudine, sguardi languidi, ma anche occhi di mamme pronte alle coccole, mani di bambini che si protendono verso le genitrici. Ed ecco anche in questo caso, ritorna il "gioco di specchi": i bambini che protendono le mani piccole e carnose, richiamano quelle di Gesù Bambino, altro soggetto tipico dell'artista: le maternità, le natività, le immersioni nella natura dell'uomo e del Sacro.
Un ultimo accento credo vada posto sulla lunga e brillante carriera dell'artista tranese, protagonista in tante mostre locali e nazionali: la ritrattistica. È da sottolineare infatti come i volti raffigurati esprimano un realismo ed un'immediatezza negli sguardi, una naturalità che sorprende, sempre pervasi da quella luce che rasserena, sempre animati da un'umanità che colpisce l'osservatore. Ritratti, e non mancano molti autoritratti, che non stancano mai gli occhi, ed il cuore, di chi li guarda.
Le Madonne che sembrano mamme colte dalla realtà quotidiana e Mamme che sembrano Madonne amorevoli nei loro abbracci solenni e avvolgenti. Un gioco di riflessi che mi è piaciuto cogliere nell'arte di Marianna Schiaroli e che penso ricalchi alla perfezione la simbiosi tra Sacro e quotidiano, laddove quest'ultimo viene declinato alla pari del primo, quando viene pervaso dall'amicizia tra uomo e donna, poi dal loro amore: un sentimento che s'intravvede intimo, quasi spirituale, ma che non rinuncia alle sfumature sensuali, carnali. L'arte di Marianna oscilla spesso fra due elementi: amore e amicizia, carnale e spirituale, maternità e solitudine, sguardi languidi, ma anche occhi di mamme pronte alle coccole, mani di bambini che si protendono verso le genitrici. Ed ecco anche in questo caso, ritorna il "gioco di specchi": i bambini che protendono le mani piccole e carnose, richiamano quelle di Gesù Bambino, altro soggetto tipico dell'artista: le maternità, le natività, le immersioni nella natura dell'uomo e del Sacro.
Un ultimo accento credo vada posto sulla lunga e brillante carriera dell'artista tranese, protagonista in tante mostre locali e nazionali: la ritrattistica. È da sottolineare infatti come i volti raffigurati esprimano un realismo ed un'immediatezza negli sguardi, una naturalità che sorprende, sempre pervasi da quella luce che rasserena, sempre animati da un'umanità che colpisce l'osservatore. Ritratti, e non mancano molti autoritratti, che non stancano mai gli occhi, ed il cuore, di chi li guarda.