Standing Ovation
Norberto Iera, professione visionario
STANDING OVATION di Giovanni Ronco
domenica 3 settembre 2017
Il genio ed il talento del pittore Norberto Iera (originario dell'Argentina, ha da anni casa a Trani) sono noti a tanti ormai, anche fuori dai confini tranesi. Ogni volta che rivediamo i suoi quadri, come avvenuto nei giorni scorsi grazie all'esposizione in via Mario Pagano a cura dell'associazione Arsensum, c'è sempre un qualcosa in più da scoprire. Come nei sogni, simili ma mai uguale uno rispetto all'altro. Ogni volta c'è un particolare in più da vivere nel vortice di colori, sfumature, volti umani che appaiono in una dimensione, appunto, onirica.
Le visioni che all'apparenza sono sovrapposizione di colori ora vivaci, caldi, quasi esotici, ora più freddi, si materializzano agli occhi di chi guarda in figure alimentate dall'immaginazione stessa del visitatore. E' come quando si guardano le nuvole: ognuno dà alle forme una propria fisionomia. Così per i colori di Iera e le sue forme e caratteri. Lui sa cosa sta rappresentando, ma chi guarda può dare il via libera alla propria immaginazione che, per dirla col Leopardi, può trasportare lontano, fino ad una dimensione che dalla visionarietà porta a perdersi, stavolta nelle pieghe dei colori "ieratici". Il naufragar m'è dolce in questo mar, ma Iera è un nostromo dei sogni abilissimo nell'orientarci nell'infinito onirico e dell'assurdo apparente, che pochi secondi dopo, dopo una minima concentrazione, dopo aver cercato la frequenza che Iera sa trasmettere con le sue immagini, diventa messaggio, scelta consapevole del bello, colore che dà vita e rianima le corde dell'esistenza quotidiana.
L'artista è nato a Trani, e questo dà lustro alla nostra città ma forse ancora non abbastanza giusto, adeguato, è il riconoscimento che i tranesi stessi rendono a Norberto, maestro dei colori e capitano capace di allontanare il tedio del grigiore quotidiano. Basta il guizzo del genio, orientato nella tecnica sapiente; basta trovare lo spiraglio aperto per noi davanti all'immagine. E lo spleen si trasforma in voglia di vita.
Le visioni che all'apparenza sono sovrapposizione di colori ora vivaci, caldi, quasi esotici, ora più freddi, si materializzano agli occhi di chi guarda in figure alimentate dall'immaginazione stessa del visitatore. E' come quando si guardano le nuvole: ognuno dà alle forme una propria fisionomia. Così per i colori di Iera e le sue forme e caratteri. Lui sa cosa sta rappresentando, ma chi guarda può dare il via libera alla propria immaginazione che, per dirla col Leopardi, può trasportare lontano, fino ad una dimensione che dalla visionarietà porta a perdersi, stavolta nelle pieghe dei colori "ieratici". Il naufragar m'è dolce in questo mar, ma Iera è un nostromo dei sogni abilissimo nell'orientarci nell'infinito onirico e dell'assurdo apparente, che pochi secondi dopo, dopo una minima concentrazione, dopo aver cercato la frequenza che Iera sa trasmettere con le sue immagini, diventa messaggio, scelta consapevole del bello, colore che dà vita e rianima le corde dell'esistenza quotidiana.
L'artista è nato a Trani, e questo dà lustro alla nostra città ma forse ancora non abbastanza giusto, adeguato, è il riconoscimento che i tranesi stessi rendono a Norberto, maestro dei colori e capitano capace di allontanare il tedio del grigiore quotidiano. Basta il guizzo del genio, orientato nella tecnica sapiente; basta trovare lo spiraglio aperto per noi davanti all'immagine. E lo spleen si trasforma in voglia di vita.