Standing Ovation
Raffaello Piracci, Trani e il gioco dei poteri
Nel Quaderno Tranese a lui dedicato a vent’anni dalla scomparsa
domenica 15 gennaio 2017
Nel 2014 è caduto il ventesimo anniversario della morte di Raffaello Piracci, professore tranese ma soprattutto giornalista ed antesignano di un'informazione fatta in punta di piedi e con l'eleganza del galantuomo intenzionato a fare della docenza e della parola, la sua missione per il miglioramento e l'affinamento della comunità in cui visse: Trani.
La Landriscina Editrice in collaborazione con il Lions Club Trani "Ordinamenta Maris", ha pubblicato un Quaderno Tranese, l'ottavo della collana per la precisione, esattamente nel 2014,a vent'anni dalla morte di Piracci. Una pubblicazione agile e di facile consultazione, dopo le tante rievocazioni già pubblicate, che ha consentito, magari al pubblico più giovane che ne ha ignorato l'esistenza, di conoscere il personaggio tranese, che dedicò la sua vita all'insegnamento e al giornalismo.
In particolare, al di là delle tante pubblicazioni riguardanti Trani e la sua Storia, tutti lo ricordano per essere stato, in un arco temporale vasto, nel '900 tranese, il fondatore ed il direttore del Tranesiere, giornale locale attento alla cronaca spicciola, minuta, dall'elenco dei nati e dei defunti, ai piccoli grandi avvenimenti della nostra Città, fino ai discorsi più elevati, spesso contenuti nei suoi editoriali, in cui spesso si affrontavano temi di morale politica, etica e filosofia riferite alla vita d'una comunità evoluta ma già allora ricca di contraddizioni come quella tranese.
Il Tranesiere è l'antesignano, l'antenato per eccellenza di quel giornalismo locale che non poteva evitare d'interfacciarsi, pur non rinunciando ad un'anima critica, seppur prudente, ai centri di potere che ancora oggi dettano, seppur in modo più o meno incisivo rispetto al passato, le coordinate del vivere cittadino: allora erano la Democrazia Cristiana, il partito di governo imperante a Trani, la Chiesa e la Magistratura. Oggi La Dc non esiste più, ed è rimasto, nel surrogato della politica, un coacervo, un agglomerato di individui votati ad un'autoreferenzialità disperata,- raramente accompagnata da competenze specifiche e reali,- supportata dai social, strumento che uno come Piracci avrebbe forse snobbato; la politica oggi viene raccontata in modo molto diverso, la Chiesa non rinuncia a far sentire la sua voce, ancora autorevole in alcune stanze di partiti, ma viste le recenti cronache, meno incisiva di ieri; la Magistratura credo mantenga alquanto intatta la propria capacità d'incidere sul tessuto e sulla vita dei cittadini.
Il Transiere rappresentò la storia tra giornalismo locale e questi "poteri forti" col professore nelle vesti dignitose di colui che cercò d'unire informazione ed educazione, notizie e pedagogia, rispetto e critica, in un sapiente equilibrio che per anni fece da modello ad altri giornalisti. Oggi il web, i social, il rapporto molto più diretto e dirompente tra cittadini ed istituzioni ha sovvertito quegli equilibri ed i giornalisti di oggi sanno bene tutto questo ed, in molti casi, si comportano di conseguenza: il "mos maiorum" fatto di prudenza, a volte eccessiva e stile a volte ingessato, è stato sostituito da un modus operandi più spregiudicato e dinamico. Noi c'impegniamo a mantenere inalterata la qualità, il tasso tecnico.L'aura di sacralità che emanavano i partiti ed i loro rappresentanti, negli anni del Tranesiere non esiste più.
Il Quaderno Tranese dedicato a Piracci, "Cultor, Magister, rei publicae Politus – Il Professore" come recita il sottotitolo che accompagna la pubblicazione, raccoglie una serie d'interventi tra personaggi tranesi noti che ebbero l'opportunità di conoscere Piracci ed il suo lavoro; ve ne sono un paio del sottoscritto, che pur non avendolo conosciuto per motivi anagrafici, ne studiò la personalità e l'opera per realizzare una pubblicazione, nel 2004, edita dal Giornale di Trani, per rievocarne la figura a dieci anni dalla scomparsa.
Franco Caffarella, Pasquale Tempesta, Renato Russo, Mons. Savino Giannotti, Margherita Farnelli sono le altre "firme" che arricchiscono, tra impressioni personali e valutazioni della sua vasta opera di autore e giornalista, questa preziosa e affettuosa rievocazione fatta di ricordi, parole, esempi, insegnamenti dedicati ad una Città che resta la culla di questo indimenticabile personaggio. Colei che offrì all'uomo, al docente ed al giornalista, l'humus per operare, pensare (virtù oggi rara), scrivere.
La Landriscina Editrice in collaborazione con il Lions Club Trani "Ordinamenta Maris", ha pubblicato un Quaderno Tranese, l'ottavo della collana per la precisione, esattamente nel 2014,a vent'anni dalla morte di Piracci. Una pubblicazione agile e di facile consultazione, dopo le tante rievocazioni già pubblicate, che ha consentito, magari al pubblico più giovane che ne ha ignorato l'esistenza, di conoscere il personaggio tranese, che dedicò la sua vita all'insegnamento e al giornalismo.
In particolare, al di là delle tante pubblicazioni riguardanti Trani e la sua Storia, tutti lo ricordano per essere stato, in un arco temporale vasto, nel '900 tranese, il fondatore ed il direttore del Tranesiere, giornale locale attento alla cronaca spicciola, minuta, dall'elenco dei nati e dei defunti, ai piccoli grandi avvenimenti della nostra Città, fino ai discorsi più elevati, spesso contenuti nei suoi editoriali, in cui spesso si affrontavano temi di morale politica, etica e filosofia riferite alla vita d'una comunità evoluta ma già allora ricca di contraddizioni come quella tranese.
Il Tranesiere è l'antesignano, l'antenato per eccellenza di quel giornalismo locale che non poteva evitare d'interfacciarsi, pur non rinunciando ad un'anima critica, seppur prudente, ai centri di potere che ancora oggi dettano, seppur in modo più o meno incisivo rispetto al passato, le coordinate del vivere cittadino: allora erano la Democrazia Cristiana, il partito di governo imperante a Trani, la Chiesa e la Magistratura. Oggi La Dc non esiste più, ed è rimasto, nel surrogato della politica, un coacervo, un agglomerato di individui votati ad un'autoreferenzialità disperata,- raramente accompagnata da competenze specifiche e reali,- supportata dai social, strumento che uno come Piracci avrebbe forse snobbato; la politica oggi viene raccontata in modo molto diverso, la Chiesa non rinuncia a far sentire la sua voce, ancora autorevole in alcune stanze di partiti, ma viste le recenti cronache, meno incisiva di ieri; la Magistratura credo mantenga alquanto intatta la propria capacità d'incidere sul tessuto e sulla vita dei cittadini.
Il Transiere rappresentò la storia tra giornalismo locale e questi "poteri forti" col professore nelle vesti dignitose di colui che cercò d'unire informazione ed educazione, notizie e pedagogia, rispetto e critica, in un sapiente equilibrio che per anni fece da modello ad altri giornalisti. Oggi il web, i social, il rapporto molto più diretto e dirompente tra cittadini ed istituzioni ha sovvertito quegli equilibri ed i giornalisti di oggi sanno bene tutto questo ed, in molti casi, si comportano di conseguenza: il "mos maiorum" fatto di prudenza, a volte eccessiva e stile a volte ingessato, è stato sostituito da un modus operandi più spregiudicato e dinamico. Noi c'impegniamo a mantenere inalterata la qualità, il tasso tecnico.L'aura di sacralità che emanavano i partiti ed i loro rappresentanti, negli anni del Tranesiere non esiste più.
Il Quaderno Tranese dedicato a Piracci, "Cultor, Magister, rei publicae Politus – Il Professore" come recita il sottotitolo che accompagna la pubblicazione, raccoglie una serie d'interventi tra personaggi tranesi noti che ebbero l'opportunità di conoscere Piracci ed il suo lavoro; ve ne sono un paio del sottoscritto, che pur non avendolo conosciuto per motivi anagrafici, ne studiò la personalità e l'opera per realizzare una pubblicazione, nel 2004, edita dal Giornale di Trani, per rievocarne la figura a dieci anni dalla scomparsa.
Franco Caffarella, Pasquale Tempesta, Renato Russo, Mons. Savino Giannotti, Margherita Farnelli sono le altre "firme" che arricchiscono, tra impressioni personali e valutazioni della sua vasta opera di autore e giornalista, questa preziosa e affettuosa rievocazione fatta di ricordi, parole, esempi, insegnamenti dedicati ad una Città che resta la culla di questo indimenticabile personaggio. Colei che offrì all'uomo, al docente ed al giornalista, l'humus per operare, pensare (virtù oggi rara), scrivere.