Standing Ovation
Te piace ò presepe tutto l'anno?
Un nuovo sito di richiamo turistico
sabato 4 febbraio 2012
In questo nuovo numero di Standing, più che una recensione, facciamo una proposta con una precisa finalità. La creazione di un nuovo sito di richiamo turistico e culturale: un luogo che possa ospitare, come succede in altre realtà del Sud Italia, un presepe permanente, da visitare tutto l’anno. L’idea ci è venuta dopo aver ammirato, proprio nel finale delle ultime festività natalizie, alcune delle sempre più interessanti realizzazioni artistiche, sempre più articolate e ricche di spunti socio- culturali. Tra queste ci ha particolarmente colpito quest’anno la natività realizzata a San Donato da Giovanni Bruno. Una base classica di presepe napoletano, con i consueti caratteri peculiari di quella scena, ma con uno sfondo originale.
E’ la prima volta che ci capita di recensire un presepe, ma in questo frangente lo spunto è offerto proprio da quello sfondo, quell’ambientazione: trattasi infatti dello splendido scorcio di paesaggio presente fra Trani e Bisceglie, esattamente entro quella famosa lama, che dà il nome all’omonimo Ponte, che parte dall’entroterra, attraversa l’elemento architettonico che fa da confine alle due città cugine e raggiunge uno splendido tratto di costa, fino allo specchio azzurro del mare. Bruno ha fedelmente riprodotto i caratteri del luogo, finanche una suggestiva costruzione antica, per arrivare fino alla famosa Torre sul mare, punto di riconoscimento e riferimento per naviganti e bagnanti. La scelta del luogo che fa da sfondo al caratteristico presepe, ora ancora visitabile nella sagrestia della chiesa di san Donato, non è stata casuale.
La rappresentazione del paesaggio del Ponte Lama con paesaggio annesso vuole richiamare l’attenzione dei visitatori su di un luogo che sta divenendo sempre più vittima della colata di cemento dovuta alla costruzione di ville e villette, che pian piano stanno stravolgendo l’immagine primigenia del sito. Un presepe che, oltre alla consueta funzione estetica e contenutistica, legata ad un fatto prettamente religioso, stavolta diviene forma di denuncia culturale ed ambientale. E allora, al di là di questa singola occasione, che ha fatto il critico attento, seppur fuori stagione, c’è l’idea propositiva, per la futura amministrazione, vista anche la vena realizzativa di noti esponenti tranesi (da Giovanni e Ugo Curci a Felice Spaccucci e Giuseppe Curci, fino a Carlo Scarcella, da me ribattezzato presepista della Casta, in quanto da diversi anni dà vita al presepe ufficiale del nostro Parlamento, oltre al già citato bravissimo Gianni Bruno) di riservare un luogo della città ad una rappresentazione permanete del presepe. Un modo per dare forza ad un’altra nostra consolidata tradizione.
E’ la prima volta che ci capita di recensire un presepe, ma in questo frangente lo spunto è offerto proprio da quello sfondo, quell’ambientazione: trattasi infatti dello splendido scorcio di paesaggio presente fra Trani e Bisceglie, esattamente entro quella famosa lama, che dà il nome all’omonimo Ponte, che parte dall’entroterra, attraversa l’elemento architettonico che fa da confine alle due città cugine e raggiunge uno splendido tratto di costa, fino allo specchio azzurro del mare. Bruno ha fedelmente riprodotto i caratteri del luogo, finanche una suggestiva costruzione antica, per arrivare fino alla famosa Torre sul mare, punto di riconoscimento e riferimento per naviganti e bagnanti. La scelta del luogo che fa da sfondo al caratteristico presepe, ora ancora visitabile nella sagrestia della chiesa di san Donato, non è stata casuale.
La rappresentazione del paesaggio del Ponte Lama con paesaggio annesso vuole richiamare l’attenzione dei visitatori su di un luogo che sta divenendo sempre più vittima della colata di cemento dovuta alla costruzione di ville e villette, che pian piano stanno stravolgendo l’immagine primigenia del sito. Un presepe che, oltre alla consueta funzione estetica e contenutistica, legata ad un fatto prettamente religioso, stavolta diviene forma di denuncia culturale ed ambientale. E allora, al di là di questa singola occasione, che ha fatto il critico attento, seppur fuori stagione, c’è l’idea propositiva, per la futura amministrazione, vista anche la vena realizzativa di noti esponenti tranesi (da Giovanni e Ugo Curci a Felice Spaccucci e Giuseppe Curci, fino a Carlo Scarcella, da me ribattezzato presepista della Casta, in quanto da diversi anni dà vita al presepe ufficiale del nostro Parlamento, oltre al già citato bravissimo Gianni Bruno) di riservare un luogo della città ad una rappresentazione permanete del presepe. Un modo per dare forza ad un’altra nostra consolidata tradizione.