Standing Ovation
Tutta la nobiltà tranese, pagina dopo pagina
La pubblicazione di Felice Spaccucci & Mauro Aurora
sabato 30 gennaio 2010
Un'opera prima, in ogni senso, di tutto rispetto, quella del duo Felice Spaccucci – Mauro Aurora, per la prima volta insieme nella firma d'una pubblicazione. E per la prima volta viene proposta al pubblico di lettori e bibliofili un prezioso gioiello editoriale, che raccoglie gli stemmi, la vicenda ed i contesti storici in cui vissero le maggiori famiglie tranesi, quelle nobili e titolate, come recita il sottotitolo di questo "Dizionario Storico Araldico di Trani", realizzato con somma cura e dopo anni di lavoro dai due autori. Felice Spaccucci ha curato in particolare l'ampio ponte storico, il contesto di riferimento che accompagna l'esistenza delle famiglie. Mauro Aurora non ha risparmiato tempo e dura fatica, per realizzare questa immane ricerca di fonti e immagini e notiziie su cui si fonda la storia della nostra città. Un sacrificio di ricerca e scrittura dedicato al suo carissimo figlio Giovanni, di cui ero personalmente amico, prematuramente scomparso a soli ventiquattro anni.
E'davvero con immenso piacere che apro la serie di recensioni raccolte in questa nuova rubrica, con un volume che riserva sorprese per il lettore ad ogni pagina. Ad esempio per la prima volta nella pubblicistica di marca storico culturale, un unico lavoro raccoglie la rappresentazione grafica (e questo è solo il primo volume, cui ne seguirà un secondo) di tutti gli stemmi delle famiglie nobili e titolate tranesi oltre a quelli arcivescovili, con relativi motti. L'araldica ha sempre costituito un richiamo forte per i curiosi e per gli studiosi e stavolta, il lavoro dei due notissimi autori tranesi, regala un momento di grande approfondimento e soddisfazione per tutti coloro che sono costantemente alla ricerca di fonti, collegamenti, radici, punti di riferimento socio-politici, per un contesto come il nostro, che fonda la sua anima su questo particolare humus: il terreno fertile della tradizione di famiglie e Arcivescovi che portano nel proprio dna quel paradigma di valori e spunti, episodi e aneddoti, che elevano il livello del nostro territorio nella storia. Le raffigurazioni degli stemmi, a cura di Nicola Merra ed in parte di suo fratello Paolo, rappresentano la punta di un iceberg, l'effige formale, la cornice e il sigillo finale di epoche e storie che celano il lavoro, i sacrifici, le imprese, gli affari, le micro economie delle singole famiglie, che affluivano nella macro economia del potere tranese, che per secoli ha dettato i tempi storico sociali a tutto il resto del territorio meridionale, con dignità e decoro paragonabili a realtà ben più vaste come Venezia per il Nord e Napoli per il Sud.
Un'indiretta celebrazione della Trani del passato, quella economica, culturale e religiosa, quella approntata al dinamismo e al rigore morale e non solo formale. Quella dedita alla laboriosità e alla concretezza. Una Trani da rivivere, da ristudiare come modello da riproporre: i palazzi e le piazze che fanno da cornice alle famiglie e agli Arcivescovi, sono infatti un ulteriore recupero di quel passato che porta in eredità un corredo di dignità, eleganza sobria e grandezza tranese. Quando anche questi elementi urbanistici ed architettonici vengono recuperati e rivalorizzati, non si fa altro che far rivivere lo splendore di quelle famiglie: è il primo passo; il secondo, ancor più decisivo, è la pubblicazione di opere come queste. Standing ovation.
E'davvero con immenso piacere che apro la serie di recensioni raccolte in questa nuova rubrica, con un volume che riserva sorprese per il lettore ad ogni pagina. Ad esempio per la prima volta nella pubblicistica di marca storico culturale, un unico lavoro raccoglie la rappresentazione grafica (e questo è solo il primo volume, cui ne seguirà un secondo) di tutti gli stemmi delle famiglie nobili e titolate tranesi oltre a quelli arcivescovili, con relativi motti. L'araldica ha sempre costituito un richiamo forte per i curiosi e per gli studiosi e stavolta, il lavoro dei due notissimi autori tranesi, regala un momento di grande approfondimento e soddisfazione per tutti coloro che sono costantemente alla ricerca di fonti, collegamenti, radici, punti di riferimento socio-politici, per un contesto come il nostro, che fonda la sua anima su questo particolare humus: il terreno fertile della tradizione di famiglie e Arcivescovi che portano nel proprio dna quel paradigma di valori e spunti, episodi e aneddoti, che elevano il livello del nostro territorio nella storia. Le raffigurazioni degli stemmi, a cura di Nicola Merra ed in parte di suo fratello Paolo, rappresentano la punta di un iceberg, l'effige formale, la cornice e il sigillo finale di epoche e storie che celano il lavoro, i sacrifici, le imprese, gli affari, le micro economie delle singole famiglie, che affluivano nella macro economia del potere tranese, che per secoli ha dettato i tempi storico sociali a tutto il resto del territorio meridionale, con dignità e decoro paragonabili a realtà ben più vaste come Venezia per il Nord e Napoli per il Sud.
Un'indiretta celebrazione della Trani del passato, quella economica, culturale e religiosa, quella approntata al dinamismo e al rigore morale e non solo formale. Quella dedita alla laboriosità e alla concretezza. Una Trani da rivivere, da ristudiare come modello da riproporre: i palazzi e le piazze che fanno da cornice alle famiglie e agli Arcivescovi, sono infatti un ulteriore recupero di quel passato che porta in eredità un corredo di dignità, eleganza sobria e grandezza tranese. Quando anche questi elementi urbanistici ed architettonici vengono recuperati e rivalorizzati, non si fa altro che far rivivere lo splendore di quelle famiglie: è il primo passo; il secondo, ancor più decisivo, è la pubblicazione di opere come queste. Standing ovation.