Storie di città
Allo scientifico di Trani un progetto che fa acqua (ma in senso buono)
Rosa Barca e le nostre storie di città
sabato 17 aprile 2010
«Un progetto scolastico in cui investiamo orgogliosamente tempo, risorse ed energie»: lo definisce così il preside del liceo scientifico Valdemaro Vecchi di Trani, Luciano Gigante. L'istituto tranese ha dato il via ad una tre giorni di lavori che vede gli studenti ed i docenti impegnati in un modo alternativo di vivere la scuola. La settimana della scienza è soprattutto questo: si abbandonano le rituali e tradizionali lezioni sui banchi per vedere i ragazzi dall'altra parte della cattedra all'opera con esperimenti e modellini. Seppure per pochi giorni, si fa spazio - come ci dice il preside - ad una destrutturazione straordinaria della rigidità scolastica per preferire una lezione tutta nuova tenuta dagli studenti nei panni di vere e proprie guide e studiosi.
Ogni anno il liceo sceglie un tema diverso da affrontare. L'anno scorso, ad esempio, è stato il turno delle energie rinnovabili in prospettiva della difesa e cura dell'ambiente. Filo conduttore e tema privilegiato dell'edizione 2010 è, invece, l'acqua. Esiste una profonda sensibilità locale e nazionale nei confronti di questo bene. «Il nostro obiettivo – dice Gigante - è quello di sensibilizzare studenti e visitatori della mostra ad un uso e un consumo sempre più coscienzioso dell'acqua». Il come è presto detto: gli studenti del liceo hanno ricostruito un viaggio a ritroso nel tempo, passando per gli egiziani, i palestinesi ed i romani, facendo un salto nella storia del nostro acquedotto pugliese.
Preservare l'acqua diviene sempre di più un obiettivo pratico oltre che culturale. Si contano più di un miliardo di persone (più o meno un sesto della popolazione mondiale), che non hanno accesso ad acqua sicura. Ogni giorno, circa 6.000 bambini muoiono per malattie causate da acqua inquinata. Come si può rimanere in silenzio dinanzi a questi numeri? La scuola in questo senso si impegna letteralmente a non fare acqua, ma ad adempiere al faticoso lavoro di educazione. Lo fa attraverso iniziative di questo genere che vedono i ragazzi misurarsi con temi di forte attualità, iniziative attraverso cui si maturano propri convincimenti e si illustrano. Una lezione utile per tutti e, ad insegnarcela, stavolta, ci sono i ragazzi.
Sui banchi allestiti per la mostra, gli studenti hanno dato dimostrazione della loro abilità nel mettere in pratica le nozioni studiate a scuola. C'è chi ha presentato una riproduzione dei ghiacciai dell'Antartide ponendo l'attenzione sui problemi dell'ecosistema, chi invece ha illustrato il funzionamento di una cisterna e la teoria dei vasi comunicanti. In tutti i casi, inventiva e impegno non hanno fatto difetto. Bravi.
Ogni anno il liceo sceglie un tema diverso da affrontare. L'anno scorso, ad esempio, è stato il turno delle energie rinnovabili in prospettiva della difesa e cura dell'ambiente. Filo conduttore e tema privilegiato dell'edizione 2010 è, invece, l'acqua. Esiste una profonda sensibilità locale e nazionale nei confronti di questo bene. «Il nostro obiettivo – dice Gigante - è quello di sensibilizzare studenti e visitatori della mostra ad un uso e un consumo sempre più coscienzioso dell'acqua». Il come è presto detto: gli studenti del liceo hanno ricostruito un viaggio a ritroso nel tempo, passando per gli egiziani, i palestinesi ed i romani, facendo un salto nella storia del nostro acquedotto pugliese.
Preservare l'acqua diviene sempre di più un obiettivo pratico oltre che culturale. Si contano più di un miliardo di persone (più o meno un sesto della popolazione mondiale), che non hanno accesso ad acqua sicura. Ogni giorno, circa 6.000 bambini muoiono per malattie causate da acqua inquinata. Come si può rimanere in silenzio dinanzi a questi numeri? La scuola in questo senso si impegna letteralmente a non fare acqua, ma ad adempiere al faticoso lavoro di educazione. Lo fa attraverso iniziative di questo genere che vedono i ragazzi misurarsi con temi di forte attualità, iniziative attraverso cui si maturano propri convincimenti e si illustrano. Una lezione utile per tutti e, ad insegnarcela, stavolta, ci sono i ragazzi.
Sui banchi allestiti per la mostra, gli studenti hanno dato dimostrazione della loro abilità nel mettere in pratica le nozioni studiate a scuola. C'è chi ha presentato una riproduzione dei ghiacciai dell'Antartide ponendo l'attenzione sui problemi dell'ecosistema, chi invece ha illustrato il funzionamento di una cisterna e la teoria dei vasi comunicanti. In tutti i casi, inventiva e impegno non hanno fatto difetto. Bravi.