Storie di città
Cinema, la passione oltre la crisi
Rosa Barca e le nostre storie di città
lunedì 31 agosto 2009
"Le cinque dita della violenza". Siamo nel 1973 e il cinema Impero registra il record di incassi proiettando il kolossal diretto da Chang-Hwa Jeong, una pietra miliare della filmografia delle arti marziali: 1700 biglietti staccati in sette minuti. Avanti nel tempo, un salto di di 36 anni: siamo nel 2009 e da queste parti si digrignano i denti e si aguzza l'ingegno per non essere catapultati nel vortice della crisi, fulminante, che ha investito tutto il settore cinematografico. Un tempo cinema Cursal, oggi l´Impero vive grazie alla passione di chi l´ha messo in piedi, curandone gli interessi alla stregua di un figlio. Il racconto è affidato al responsabile e co-proprietario della struttura, Giuseppe de Camelis. La nostalgia lo assale ricordando i tempi d´oro del cinema, adesso invece fa i conti con numeri e costi, fra manutenzione e spese in cui, quotidianamente, bisogna imbattersi. Cifre da capogiro, ma di certo la proprietà non si arrende e non batte la fiacca. Mettersi al passo con i tempi è l´imperativo che anima tutti. La ricetta della sopravvivenza sta nel desiderio, irreversibile, di credere che il cinema rivesta ancora una funzione pedagogica, che sia un importante veicolo di comunicazione e di distribuzione della cultura.
Il sovraffollamento tecnologico non dovrebbe fare da barriera all´evoluzione della settima arte, che ha vissuto il suo massimo splendore con la straordinaria stagione del neorealismo e la successiva della commedia all´italiana. D'intrattenimento o più impegnato, il cinema ha dovuto fare i conti con una crisi che ha prodotto a Trani la chiusura di una struttura e che ha messo in ginocchio un multisala nella vicina Andria. Non sono solo storie di casa nostra: in tutta Italia si registra una imponente flessione. A chi dare la colpa? Ai nuovi media, ai dvd ed a Internet, ma anche Sky e la pirateria hanno avuto un ruolo determinante, fornendo una grande quantità di film e di attrattive ad un pubblico tendenzialmente sempre più interessato alla frequentazione di pub e pizzerie. Pur contando solo su due sale, il cinema Impero tiene testa ad una situazione di generale declino, giocandosi la carta della proposta di rassegne in grado di avvicinare al grande schermo i più piccoli ed i giovani, con proposte mirate che spaziano dal mondo dei cartoni al cinema d'essai, passando per la proposizione dei film della settimana a tre euro il giovedi. Nelle prossime settimane si valicherà una nuova frontiera, sfruttando le tecnologie del 3D che consentiranno non soltanto di vedere il film, ma anche di viverlo.
"Il digitale – dice il direttore storico, Rocco Barca - svolgerà un ruolo rivoluzionario per l'Impero. Abbandoneremo la pellicola e senza rimpianti. Si tratta di un importante e proficuo passo nella diffusione, in chiave moderna, del prodotto cinematografico". Innovare, dunque, ma anche rispolverare le tradizioni più antiche: non è un caso se, tra i progetti per il prossimo futuro, si parla con insistenza della riapertura dell'arena all'aperto. La ricerca costante di un tipo d´offerta alternativa è la ricetta più indicata per tenere alla larga la crisi. All'Impero, però, c'è dell'altro: "Ciò che ci tiene in vita – spiega Giuseppe de Camelis – è la sfrenata passione che ci scorre nelle vene". Come dargli torto? Le passioni – si sa - generano nuova linfa e tengono in piedi ciò che faticosamente costruiamo.
Il sovraffollamento tecnologico non dovrebbe fare da barriera all´evoluzione della settima arte, che ha vissuto il suo massimo splendore con la straordinaria stagione del neorealismo e la successiva della commedia all´italiana. D'intrattenimento o più impegnato, il cinema ha dovuto fare i conti con una crisi che ha prodotto a Trani la chiusura di una struttura e che ha messo in ginocchio un multisala nella vicina Andria. Non sono solo storie di casa nostra: in tutta Italia si registra una imponente flessione. A chi dare la colpa? Ai nuovi media, ai dvd ed a Internet, ma anche Sky e la pirateria hanno avuto un ruolo determinante, fornendo una grande quantità di film e di attrattive ad un pubblico tendenzialmente sempre più interessato alla frequentazione di pub e pizzerie. Pur contando solo su due sale, il cinema Impero tiene testa ad una situazione di generale declino, giocandosi la carta della proposta di rassegne in grado di avvicinare al grande schermo i più piccoli ed i giovani, con proposte mirate che spaziano dal mondo dei cartoni al cinema d'essai, passando per la proposizione dei film della settimana a tre euro il giovedi. Nelle prossime settimane si valicherà una nuova frontiera, sfruttando le tecnologie del 3D che consentiranno non soltanto di vedere il film, ma anche di viverlo.
"Il digitale – dice il direttore storico, Rocco Barca - svolgerà un ruolo rivoluzionario per l'Impero. Abbandoneremo la pellicola e senza rimpianti. Si tratta di un importante e proficuo passo nella diffusione, in chiave moderna, del prodotto cinematografico". Innovare, dunque, ma anche rispolverare le tradizioni più antiche: non è un caso se, tra i progetti per il prossimo futuro, si parla con insistenza della riapertura dell'arena all'aperto. La ricerca costante di un tipo d´offerta alternativa è la ricetta più indicata per tenere alla larga la crisi. All'Impero, però, c'è dell'altro: "Ciò che ci tiene in vita – spiega Giuseppe de Camelis – è la sfrenata passione che ci scorre nelle vene". Come dargli torto? Le passioni – si sa - generano nuova linfa e tengono in piedi ciò che faticosamente costruiamo.