Storie di città
Due tranesi a Zelig
Rosa Barca e le nostre storie di città
giovedì 25 giugno 2009
Comici di casa nostra in rampa di lancio, destinazione Milano. Parliamo sul serio, anzi, ridiamo sul serio. Arrivano nella redazione di Traniweb i due estrosi giovanotti accolti calorosamente tra le braccia della famiglia di Zelig, il laboratorio artistico milanese più famoso d'Italia. Seduti con noi Marco Colonna, 33 anni ad agosto, e Francesco Donato, 28 anni, più conosciuti come i "Duo di noi", nuova scommessa made in Puglia del teatro padre del cabaret nazionale.
Hanno iniziato, per gioco, sul palcoscenico di un villaggio turistico nell´estate del 2004. Adesso Marco e Francesco sono diventati una coppia affiatatissima: amici di risata ma, soprattutto, amici di vita. Eppure, nel mezzo, ci raccontano di esperienze lavorative differenti. Da un anno, però, son tornati uno al fianco dell´altro. Entrambi vantano un curriculum robusto: tanta gavetta come animatori, per Marco un'avventura speciale, con la vittoria nell'edizione del 2001 del programma televisivo "La sai l´ultima?", in aggiunta ad un primo posto conquistato al "Festival del cabaret del Sud" a Cerignola. A Zelig sono entrati, da subito, nelle grazie dell´autore Teo Guadalupi che ne ha riconosciuto stoffa ed indiscusso talento. Fra una prova e l'altra, i due hanno calcato anche il famoso palco del "Cab 41" di Torino che ha visto esordire grandi nomi dello spettacolo e del cabaret, da Enrico Brignano ad Ale e Franz.
Esilaranti e poliedrici, Marco Colonna e Francesco Donato portano in scena le gag e le situazioni comiche della vita quotidiana. Si giocano le carte puntando su un vasto repertorio che li vede nelle vesti di due giovani in cerca di futuro nell´esercito, di politici improbabili e, ancora, nei panni di due ragazzi pugliesi in cerca di fortuna nella grande Milano. Conquistano però, la risata del pubblico e degli autori di Zelig con lo strambo Gibibibò, personaggio nato da un sogno fatto da Marco. «In scena – ci dice – interpretiamo il ruolo di due truffatori di televendite. Francesco è il venditore e io sono Gibibibò, un aggeggio dal costo esiguo di otto euro e novantanove centesimi che si aggiunge al cellulare e consente di eseguire sorprendenti funzioni. Indossando una maglietta con la stampa di una tastiera di un cellulare, invento suonerie e segreterie istantanee per ogni tipo di occasione. Posso anche inviare messaggi anonimi, dando luogo ad una infinita serie di malintesi e disservizi che si giustificano per il mio basso costo».
«Abbiamo visto - racconta Francesco - il pubblico del teatro piegarsi in due per le risate. Sul palco non facciamo nient´altro che portare le tante cose bizzarre che, spontaneamente, ci raccontiamo nella vita di tutti i giorni. Il segreto del successo? Senz´altro il ritmo incalzante delle battute, il botta e risposta veloce, un tocco di dialetto, ma molto lo dobbiamo alla spontaneità e ad una buona dose di umiltà». Gli autori di Zelig non hanno esitato a definirli "animali in live" e "mine vaganti per la tv". Incassati i complimenti, Marco e Francesco sperano di sbarcare anche sul piccolo schermo e di recuperare il terreno perduto.
Hanno iniziato, per gioco, sul palcoscenico di un villaggio turistico nell´estate del 2004. Adesso Marco e Francesco sono diventati una coppia affiatatissima: amici di risata ma, soprattutto, amici di vita. Eppure, nel mezzo, ci raccontano di esperienze lavorative differenti. Da un anno, però, son tornati uno al fianco dell´altro. Entrambi vantano un curriculum robusto: tanta gavetta come animatori, per Marco un'avventura speciale, con la vittoria nell'edizione del 2001 del programma televisivo "La sai l´ultima?", in aggiunta ad un primo posto conquistato al "Festival del cabaret del Sud" a Cerignola. A Zelig sono entrati, da subito, nelle grazie dell´autore Teo Guadalupi che ne ha riconosciuto stoffa ed indiscusso talento. Fra una prova e l'altra, i due hanno calcato anche il famoso palco del "Cab 41" di Torino che ha visto esordire grandi nomi dello spettacolo e del cabaret, da Enrico Brignano ad Ale e Franz.
Esilaranti e poliedrici, Marco Colonna e Francesco Donato portano in scena le gag e le situazioni comiche della vita quotidiana. Si giocano le carte puntando su un vasto repertorio che li vede nelle vesti di due giovani in cerca di futuro nell´esercito, di politici improbabili e, ancora, nei panni di due ragazzi pugliesi in cerca di fortuna nella grande Milano. Conquistano però, la risata del pubblico e degli autori di Zelig con lo strambo Gibibibò, personaggio nato da un sogno fatto da Marco. «In scena – ci dice – interpretiamo il ruolo di due truffatori di televendite. Francesco è il venditore e io sono Gibibibò, un aggeggio dal costo esiguo di otto euro e novantanove centesimi che si aggiunge al cellulare e consente di eseguire sorprendenti funzioni. Indossando una maglietta con la stampa di una tastiera di un cellulare, invento suonerie e segreterie istantanee per ogni tipo di occasione. Posso anche inviare messaggi anonimi, dando luogo ad una infinita serie di malintesi e disservizi che si giustificano per il mio basso costo».
«Abbiamo visto - racconta Francesco - il pubblico del teatro piegarsi in due per le risate. Sul palco non facciamo nient´altro che portare le tante cose bizzarre che, spontaneamente, ci raccontiamo nella vita di tutti i giorni. Il segreto del successo? Senz´altro il ritmo incalzante delle battute, il botta e risposta veloce, un tocco di dialetto, ma molto lo dobbiamo alla spontaneità e ad una buona dose di umiltà». Gli autori di Zelig non hanno esitato a definirli "animali in live" e "mine vaganti per la tv". Incassati i complimenti, Marco e Francesco sperano di sbarcare anche sul piccolo schermo e di recuperare il terreno perduto.