Storie di città
Intervista a Mario Cassanelli, professore e artista
Dal liceo scientifico di Barletta all'arte materica
domenica 23 settembre 2012
Mario Cassanelli ha 51 anni, tranese, insegna storia e filosofia presso il liceo scientifico Cafiero di Barletta. I suoi interessi si volgono alla pratica della scrittura poetica, che gli permette di partecipare a diversi concorsi nazionali e internazionali di poesia, con risultati lusinghieri. La passione e la frequentazione della cultura e letteratura ispano americana, lo hanno portato a frequentare autori e artisti come Astor Piazzolla, Fernando Savater, Hector Bianciotti, Miguel Benasayag.
Dal 2000 inizia il suo percorso artistico e pittorico, le sue opere sono state esposte in diverse mostre, come ad empio presso il castello di Trani, Palazzo delle Arti Beltrani, Viareggio. Incontro il prof. Mario Cassanelli in una limpida mattina, nella sua casa di Trani.
Perché hai scelto l'arte per esprimerti?
Non so se sia stata una scelta o conseguenza di passioni e predilezioni. Da tempo scrivevo poesie e racconti, da una decina di anni ho trovato nelle arti plastiche una possibilità di espressione forte.
Come definiresti il tuo stile artistico?
Per me è una grossa parola "stile artistico". Il mio modo di creare è vicino all'arte materica, si basa su un approccio cromatico molto forte, utilizzando materiali poveri.
Dove trovi questi materiali poveri, da usare nelle tue opere?
Uso materiali di recupero e di scarto, che trovo in spiaggia (cortecce, legni, rocce), o vicino i cassonetti ( vetri, plastiche, metalli). Cerco di vedere in questi materiali una possibilità di riutilizzo artistico.
Cosa contengono le tue opere?
Contengono allusioni, riferimenti forti. Io lavoro su quattro concetti: l'infanzia, la mitologia, riferimenti simbolici della letteratura ispanica, infine, temi geografici.
Cosa ti ispira?
I viaggi, la forma di un oggetto che ho trovato, a cui collego un campo cromatico, poi unisco tutto ai quattro concetti di cui ti ho accennato.
L'arte può essere una cura dell'anima?
L'arte può curare i mali dell'anima. E' importante dare la possibilità alla propria creatività di manifestarsi. E' un'occasione di rasserenamento ma, quanto possa curare, non lo so. In me, ha effetti positivi.
Cosa c'è più importante dell'arte, per te?
C'è il mio mondo fatto di relazioni umane, i figli, gli affetti, i miei ricordi, il luoghi amati. Tutte queste cose si fondono, affinchè io possa creare.
Cosa pensano i tuoi alunni dei tuoi quadri?
Per quelle volte in cui ne abbiamo parlato, le opere sono piaciute sia a loro, che ai miei colleghi. Questa attività può sembrare atipica per un professore di filosofia, ma cerco di fare capire loro che non sono mondi distanti. La produzione artistica è vicina alle scelte culturali. La mia passione è iniziata tardi, ma va bene così.
Cosa c'è nel tuo futuro?
Continuerò a dedicare tempo ai lavori artistici e ad insegnare. Insegnare mi piace molto, ma non escludo che, se questa attività artistica dovesse strutturarsi, potrei fermarmi, per ripensare al mio tempo e alle mie giornate.
Dal 2000 inizia il suo percorso artistico e pittorico, le sue opere sono state esposte in diverse mostre, come ad empio presso il castello di Trani, Palazzo delle Arti Beltrani, Viareggio. Incontro il prof. Mario Cassanelli in una limpida mattina, nella sua casa di Trani.
Perché hai scelto l'arte per esprimerti?
Non so se sia stata una scelta o conseguenza di passioni e predilezioni. Da tempo scrivevo poesie e racconti, da una decina di anni ho trovato nelle arti plastiche una possibilità di espressione forte.
Come definiresti il tuo stile artistico?
Per me è una grossa parola "stile artistico". Il mio modo di creare è vicino all'arte materica, si basa su un approccio cromatico molto forte, utilizzando materiali poveri.
Dove trovi questi materiali poveri, da usare nelle tue opere?
Uso materiali di recupero e di scarto, che trovo in spiaggia (cortecce, legni, rocce), o vicino i cassonetti ( vetri, plastiche, metalli). Cerco di vedere in questi materiali una possibilità di riutilizzo artistico.
Cosa contengono le tue opere?
Contengono allusioni, riferimenti forti. Io lavoro su quattro concetti: l'infanzia, la mitologia, riferimenti simbolici della letteratura ispanica, infine, temi geografici.
Cosa ti ispira?
I viaggi, la forma di un oggetto che ho trovato, a cui collego un campo cromatico, poi unisco tutto ai quattro concetti di cui ti ho accennato.
L'arte può essere una cura dell'anima?
L'arte può curare i mali dell'anima. E' importante dare la possibilità alla propria creatività di manifestarsi. E' un'occasione di rasserenamento ma, quanto possa curare, non lo so. In me, ha effetti positivi.
Cosa c'è più importante dell'arte, per te?
C'è il mio mondo fatto di relazioni umane, i figli, gli affetti, i miei ricordi, il luoghi amati. Tutte queste cose si fondono, affinchè io possa creare.
Cosa pensano i tuoi alunni dei tuoi quadri?
Per quelle volte in cui ne abbiamo parlato, le opere sono piaciute sia a loro, che ai miei colleghi. Questa attività può sembrare atipica per un professore di filosofia, ma cerco di fare capire loro che non sono mondi distanti. La produzione artistica è vicina alle scelte culturali. La mia passione è iniziata tardi, ma va bene così.
Cosa c'è nel tuo futuro?
Continuerò a dedicare tempo ai lavori artistici e ad insegnare. Insegnare mi piace molto, ma non escludo che, se questa attività artistica dovesse strutturarsi, potrei fermarmi, per ripensare al mio tempo e alle mie giornate.