Storie di città
Nonno Antonio a 80 anni ha ancora voglia di lavorare
«La vecchiaia non esiste»
venerdì 11 novembre 2011
Quando nella sua yogurteria in piazza Libertà, a Trani, si parla di pensioni, lui se la ride di gusto. Antonio Di Cuonzo, barlettano verace, ha da poco compiuto gli 80 anni (è nato il 16 giugno del 1931). In barba alla carta d'identità, da quasi 15 anni, tutti i giorni è li, puntuale, nella sua attività, coadivuato dall'inseparabile Leonarda, vent'anni più piccola, andriese, molto più di una semplice compagna di lavoro. Insieme hanno fondato la prima yogurteria in Italia ed insieme sono i protagonisti di una storia tutta italiana, fatta di lavoro e di allegria.
Nonno Antonio (come lo chiamano tutti in città) può apparire un personaggio burbero, in realtà è diventato un riferimento spassoso ed importante per le tante persone che quotidianamente si affacciano dalle sue parti, nel salotto buono della città. La sua vita è sempre stata sopra le righe: maturità classica, da giovane è stato per tre volte campione italiano di atletica leggera. Più volte nazionale, ha fatto parte del gruppo sportivo della Fiamme d'oro. Bravo nello sport, intuitivo nel lavoro che gli ha permesso di ottenere importanti guadagni nel settore dell'alluminio. Nel 1997 la svolta della sua vita quando decise di chiudere l'azienda, onorare gli impegni con i suoi dipendenti, garantire un futuro sicuro ai suoi figli e tuffarsi in questa nuova esperienza con lo yogurt e Leonarda.
Tutti i giorni, i due aprono bottega. Dalle 18.30 a notte inoltrata, a dispetto dell'età. «La vecchiaia non esiste. Se lo vogliamo, la rifiutiamo». E' questo il motto di un ottantenne arzillo come pochi, pronto a dispensare con amici e avventori battute e citazioni colte. Ama Dante e Manzoni, gonfia il petto nell'ascoltare l'Aida o la Tosca, oppure un brano di Mina o un pezzo di Armstrong, diventa un tenerone al cospetto dei bambini, la sua vita. Ma guai a chiedergli quando andrà in pensione.
Nonno Antonio (come lo chiamano tutti in città) può apparire un personaggio burbero, in realtà è diventato un riferimento spassoso ed importante per le tante persone che quotidianamente si affacciano dalle sue parti, nel salotto buono della città. La sua vita è sempre stata sopra le righe: maturità classica, da giovane è stato per tre volte campione italiano di atletica leggera. Più volte nazionale, ha fatto parte del gruppo sportivo della Fiamme d'oro. Bravo nello sport, intuitivo nel lavoro che gli ha permesso di ottenere importanti guadagni nel settore dell'alluminio. Nel 1997 la svolta della sua vita quando decise di chiudere l'azienda, onorare gli impegni con i suoi dipendenti, garantire un futuro sicuro ai suoi figli e tuffarsi in questa nuova esperienza con lo yogurt e Leonarda.
Tutti i giorni, i due aprono bottega. Dalle 18.30 a notte inoltrata, a dispetto dell'età. «La vecchiaia non esiste. Se lo vogliamo, la rifiutiamo». E' questo il motto di un ottantenne arzillo come pochi, pronto a dispensare con amici e avventori battute e citazioni colte. Ama Dante e Manzoni, gonfia il petto nell'ascoltare l'Aida o la Tosca, oppure un brano di Mina o un pezzo di Armstrong, diventa un tenerone al cospetto dei bambini, la sua vita. Ma guai a chiedergli quando andrà in pensione.