Storie di città
Trani, una cura musicale chiamata Try to fly
Rosa Barca e le nostre storie di città
sabato 21 febbraio 2009
Dieci amici, il mestiere della musica ed una Trani da "risuonare". Questo è il lay-out del progetto ambizioso firmato try to fly. Musicomani e artisti del minimal techno sound: Gigi Salvemini, Pasquale Venditti, Giuseppe Albrizio, Mino di Muro, Mario Colella, Carlo Cellamare, Riccardo Pini, Riccardo di Corato, Crispino Curci e Graziano Umile si licenziano dalla società, saturi di un'economia musicale che non soddisfa più. Il loro obiettivo è quello di somministrare una musica nuova che sia espressione del loro desiderio di libertà in un contesto di asfissiante standardizzazione del pentagramma artistico-musicale tranese. In questa prospettiva, l'indipendenza e l'autonomia musicale, sono le stazioni da cui si erge il volo try to fly. L'associazione è nata quest'estate per dare vita ad un progetto di promozione e sviluppo delle più disparate conoscenze in campo musicale: tecniche di tipo informatico-musicale, tecnologico-musicale e del suono in genere. E ancora: arte grafica, cultura e società, sociale. "Siamo un gruppo di amici – dicono – che, per tanti anni, hanno lavorato in maniera individuale. Ora abbiamo deciso di unirci sotto un'unica identità. Nello staff abbiamo persone che sono in grado di curare l'organizzazione di un evento, dalla parte artistica al settore delle pubbliche relazioni".ù
Cerchiamo di capire cosa sia il try to fly: una vera e propria associazione a promozione sociale che punta a coinvolgere gli amanti della musica e delle attività di aggregazione. I soci svolgono iniziative di promozione musicale, culturale e ricreativa, promuovono l'organizzazione di mostre e rassegne, organizzano incontri e serate musicali, individuano luoghi e spazi per favorire la produzione e la fruizione di arte libera ed originale. Il colloquio musicale e artistico-culturale ha trovato subito riscontri positivi. Ne è un esempio l'esperimento condotto all'interno del New Tipple cocktail music: ogni giovedì, nel locale, trionfa il matrimonio fra musica ed arte contemporanea con puntuali esposizioni di giovani artisti promossi dall'associazione. Considerevole si è rivelato il binomio try to fly-Twinbeat. Dietro a quest' ultimo si nascondono i volti di Silvano Amoruso e Giuseppe Albrizio, il cui ultimo lavoro, che riporta il nome dell'associazione, si è aggiudicato il primo posto nella classifica mondiale della musica download.
Siamo di fronte non soltanto ad artigiani meticolosi di una morfologia musicale sconosciuta (o ignorata?) dalla grammatica tranese, ma a dei registi impegnati su di un set in cui, il divertimento, ormai in via d'estinzione, è offerto a piccole dosi, in pillole. Che try to fly sia la cura? Spiaggiate, eventi musicali di successo e collaborazioni fortunate con locali già affermati sul territorio, testimoniano che la terapia musicale funziona, raccogliendo favori non soltanto dal pubblico tranese ma anche dalla Provincia. Nella cornice del nostro territorio, padrone indiscusso da decenni nel panorama musicale, il Try to fly si presenta come in modo inedito ed esclusivo, proponendo una selezione musicale che è già in uno stato avanzato nel resto d'Europa. "La nostra musica – dicono – è figlia del Beat americano, mira a coinvolgere chi è effettivamente interessato al techno-minimal sound. Puntiamo a questo. Non vogliamo essere un fenomeno. A qualsiasi domanda la nostra risposta sarà la musica". E musica sia, allora, come punto di partenza di un progetto che irrompe sul palco sociale con un ventaglio di idee tutte da sviscerare. Il temprante potere del try to fly trivellerà gli iceberg di una canonizzazione musicale radicata? Lo deciderà chi, la musica, la vive. Intanto l'associazione si sporca le mani nell'acqua santa del suono. E senza compromessi. Rosa Barca
Cerchiamo di capire cosa sia il try to fly: una vera e propria associazione a promozione sociale che punta a coinvolgere gli amanti della musica e delle attività di aggregazione. I soci svolgono iniziative di promozione musicale, culturale e ricreativa, promuovono l'organizzazione di mostre e rassegne, organizzano incontri e serate musicali, individuano luoghi e spazi per favorire la produzione e la fruizione di arte libera ed originale. Il colloquio musicale e artistico-culturale ha trovato subito riscontri positivi. Ne è un esempio l'esperimento condotto all'interno del New Tipple cocktail music: ogni giovedì, nel locale, trionfa il matrimonio fra musica ed arte contemporanea con puntuali esposizioni di giovani artisti promossi dall'associazione. Considerevole si è rivelato il binomio try to fly-Twinbeat. Dietro a quest' ultimo si nascondono i volti di Silvano Amoruso e Giuseppe Albrizio, il cui ultimo lavoro, che riporta il nome dell'associazione, si è aggiudicato il primo posto nella classifica mondiale della musica download.
Siamo di fronte non soltanto ad artigiani meticolosi di una morfologia musicale sconosciuta (o ignorata?) dalla grammatica tranese, ma a dei registi impegnati su di un set in cui, il divertimento, ormai in via d'estinzione, è offerto a piccole dosi, in pillole. Che try to fly sia la cura? Spiaggiate, eventi musicali di successo e collaborazioni fortunate con locali già affermati sul territorio, testimoniano che la terapia musicale funziona, raccogliendo favori non soltanto dal pubblico tranese ma anche dalla Provincia. Nella cornice del nostro territorio, padrone indiscusso da decenni nel panorama musicale, il Try to fly si presenta come in modo inedito ed esclusivo, proponendo una selezione musicale che è già in uno stato avanzato nel resto d'Europa. "La nostra musica – dicono – è figlia del Beat americano, mira a coinvolgere chi è effettivamente interessato al techno-minimal sound. Puntiamo a questo. Non vogliamo essere un fenomeno. A qualsiasi domanda la nostra risposta sarà la musica". E musica sia, allora, come punto di partenza di un progetto che irrompe sul palco sociale con un ventaglio di idee tutte da sviscerare. Il temprante potere del try to fly trivellerà gli iceberg di una canonizzazione musicale radicata? Lo deciderà chi, la musica, la vive. Intanto l'associazione si sporca le mani nell'acqua santa del suono. E senza compromessi. Rosa Barca