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Crisi inarrestabile: nel 2014 ulteriore contrazione dei consumi
Nell’ultimo triennio contrazione dei consumi delle famiglie a -9,2%
giovedì 23 gennaio 2014
10.22
Le stime sull'andamento economico del nostro Paese diffuse oggi da Confcommercio risultano, a nostro parere, ancora sottostimate specialmente per quanto riguarda i consumi.
Vista la grave caduta della disoccupazione e la conseguente perdita di potere di acquisto da parte delle famiglie non siamo affatto ottimisti sulla crescita, seppur timida, del PIL, che si fermerà secondo le nostre stime attorno allo 0. Ancora peggiore è lo scenario che emerge dalle rilevazioni dell'O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori relativamente ai consumi: dopo la caduta del -4,7% nel 2012 e quella del -3,4% nel 2013, nel 2014 si prospetta un'ulteriore frenata del -1,1%. Nell'ultimo triennio, così, la contrazione dei consumi delle famiglie toccherà quota -9,2%. Una diminuzione impressionante, che equivale ad una caduta della spesa delle famiglie di circa 65,4 miliardi di Euro.
Appare evidente come una contrazione di tale portata abbia effetti devastanti sull'intera economia, da anni alle prese con la grave riduzione della domanda di mercato. Non ci sono più scuse né alibi per rimandare gli interventi doverosi e necessari al rilancio immediato del potere di acquisto delle famiglie, che non lo dimentichiamo dal 2008 ad oggi ha conosciuto una diminuzione impressionante del -13,4%. Per questo è indispensabile avviare una detassazione a favore delle famiglie a reddito fisso, lavoratori e pensionati, insieme ad un serio piano di rilancio dell'occupazione, soprattutto quella giovanile.
È fondamentale vincolare a tale scopo tutti i ricavi derivanti da tagli a sprechi, inefficienze e privilegi, nonché da una seria ed attenta lotta alla evasione fiscale. Inoltre, per il rilancio della domanda interna, è necessario avviare una determinata azione di contrasto alle speculazioni ancora presenti sulle filiere produttive, che determinano aumenti ingiustificati di prezzi e tariffe.
Vista la grave caduta della disoccupazione e la conseguente perdita di potere di acquisto da parte delle famiglie non siamo affatto ottimisti sulla crescita, seppur timida, del PIL, che si fermerà secondo le nostre stime attorno allo 0. Ancora peggiore è lo scenario che emerge dalle rilevazioni dell'O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori relativamente ai consumi: dopo la caduta del -4,7% nel 2012 e quella del -3,4% nel 2013, nel 2014 si prospetta un'ulteriore frenata del -1,1%. Nell'ultimo triennio, così, la contrazione dei consumi delle famiglie toccherà quota -9,2%. Una diminuzione impressionante, che equivale ad una caduta della spesa delle famiglie di circa 65,4 miliardi di Euro.
Appare evidente come una contrazione di tale portata abbia effetti devastanti sull'intera economia, da anni alle prese con la grave riduzione della domanda di mercato. Non ci sono più scuse né alibi per rimandare gli interventi doverosi e necessari al rilancio immediato del potere di acquisto delle famiglie, che non lo dimentichiamo dal 2008 ad oggi ha conosciuto una diminuzione impressionante del -13,4%. Per questo è indispensabile avviare una detassazione a favore delle famiglie a reddito fisso, lavoratori e pensionati, insieme ad un serio piano di rilancio dell'occupazione, soprattutto quella giovanile.
È fondamentale vincolare a tale scopo tutti i ricavi derivanti da tagli a sprechi, inefficienze e privilegi, nonché da una seria ed attenta lotta alla evasione fiscale. Inoltre, per il rilancio della domanda interna, è necessario avviare una determinata azione di contrasto alle speculazioni ancora presenti sulle filiere produttive, che determinano aumenti ingiustificati di prezzi e tariffe.