Tempo reale
I prezzi crescono ad una velocità doppia rispetto ai salari
L'andamento determina ulteriori contrazioni dei consumi
venerdì 13 settembre 2013
13.19
Nel secondo trimestre del 2013 le retribuzioni lorde registrano, nel complesso dell'industria e dei servizi, un incremento dello 0,6%. Il tasso di inflazione, invece, stando sempre ai dati sottostimati diffusi ieri dall'Istat, cresce dell'1,2%. Questo vuol dire che i prezzi crescono ad una velocità doppia rispetto a quella delle retribuzioni.
La forbice tra l'aumento dei prezzi e quello delle retribuzioni comporta, per una famiglia monoreddito, ricadute di 192 euro annui per una famiglia media, 230 euro per una famiglia di 3 componenti. Un andamento che continua ad alimentare la contrazione dei consumi. Solo nel biennio 2012-2013, secondo le stime effettuate dell'Osservatorio nazionale di Federconsumatori, i consumi sono diminuiti del 7,8%, pari ad una contrazione complessiva della spesa delle famiglie di circa 59 miliardi di euro.
Tale tendenza va di pari passo con quanto denunciato oggi da Confesercenti: tra luglio e agosto 2013 hanno cessato l'attività 5.574 esercizi commerciali, a fronte di 2.656 nuove aperture, con un saldo negativo di 2.918 unità. «La conseguente perdita di posti di lavoro non fa altro che peggiorare la situazione di profondo disagio in cui vivono le famiglie, dalla quale non si intravede via d'uscita» dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti. Per questo è indispensabile che il Governo intervenga immediatamente disponendo un serio piano di rilancio occupazionale, destinando le risorse necessarie alla ripresa degli investimenti per la crescita, per lo sviluppo tecnologico e per la ricerca. Inoltre, per dare respiro a famiglie ed imprese ed avviare una ripresa della domanda interna è necessario cancellare categoricamente l'incremento dell'Iva previsto da ottobre, le cui ricadute, come sosteniamo da tempo, sarebbero controproducenti per tutti, Erario compreso.
La forbice tra l'aumento dei prezzi e quello delle retribuzioni comporta, per una famiglia monoreddito, ricadute di 192 euro annui per una famiglia media, 230 euro per una famiglia di 3 componenti. Un andamento che continua ad alimentare la contrazione dei consumi. Solo nel biennio 2012-2013, secondo le stime effettuate dell'Osservatorio nazionale di Federconsumatori, i consumi sono diminuiti del 7,8%, pari ad una contrazione complessiva della spesa delle famiglie di circa 59 miliardi di euro.
Tale tendenza va di pari passo con quanto denunciato oggi da Confesercenti: tra luglio e agosto 2013 hanno cessato l'attività 5.574 esercizi commerciali, a fronte di 2.656 nuove aperture, con un saldo negativo di 2.918 unità. «La conseguente perdita di posti di lavoro non fa altro che peggiorare la situazione di profondo disagio in cui vivono le famiglie, dalla quale non si intravede via d'uscita» dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti. Per questo è indispensabile che il Governo intervenga immediatamente disponendo un serio piano di rilancio occupazionale, destinando le risorse necessarie alla ripresa degli investimenti per la crescita, per lo sviluppo tecnologico e per la ricerca. Inoltre, per dare respiro a famiglie ed imprese ed avviare una ripresa della domanda interna è necessario cancellare categoricamente l'incremento dell'Iva previsto da ottobre, le cui ricadute, come sosteniamo da tempo, sarebbero controproducenti per tutti, Erario compreso.