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L'Iva aumenta al 22%, nuova stangata sulle famiglie
Preoccupate le associazioni di commercianti: «Piccole imprese continueranno a chiudere»
martedì 1 ottobre 2013
10.33
Una raffica di rincari scatta oggi in tutti i settori, per effetto dell'aumento dell'Iva dal 21 al 22%. Una stangata che arriverà a costare fino a 349 euro a famiglia su base annua, ma che potrebbe avere ricadute ben più ampie per le tasche degli italiani, se si tiene conto degli arrotondamenti dei listini e dell'aumento dei prezzi dei prodotti trasportati. «Una lunga serie di beni subirà in queste ore un incremento dei listini, con conseguenze pesantissime sui consumi - afferma il Presidente del Codacons Carlo Rienzi - In base alle nostre stime, per effetto della maggiore Iva, gli acquisti delle famiglie registreranno una forte contrazione che potrà raggiungere quota -3% su base annua».
Secondo le associazioni di categoria, l'incremento dell'Iva produrrà inoltre una vera e propria ecatombe nel settore del commercio, con ricadute enormi sul fronte occupazionale e sullo stato economico del nostro paese. Furioso per l'aumento dell'imposta anche il Co.Di.Com Puglia, il comitato di difesa dei commercianti: «Anche in questa occasione il tutto si è svolto con i piccoli commercianti a guardare, indifesi e abbandonati al loro destino, alla finestra e soggetti passivi. Mentre qualcuno si affanna a sottolineare che l'aumento dell'iva non rappresenterebbe poi un gran danno, altri, come noi, manifestano enorme preoccupazione per questa scellerata e disastrosa situazione determinata a causa di una classe politica servile e asservita, inadeguata ed incapace di governare il nostro Paese».
Il comitato teme che questo nuovo aumento delle imposte possa portare a serie conseguenze per il sistema economico della Puglia e dell'intero Paese: «La conseguenza peggiore sarà anche quella che non si vede subito ma che si vedrà in futuro cioè l'ulteriore diminuzione del servizio prestato alla collettività dalle piccole imprese che continueranno a chiudere. L'aumento dell'Iva, unitamente alle altre numerose tasse ed imposte comunali e centrali che aumenteranno in modo esponenziale sin dall'inizio del prossimo anno, è la dimostrazione della deriva totale verso la quale è stata condotta l'economia italiana».
Secondo le associazioni di categoria, l'incremento dell'Iva produrrà inoltre una vera e propria ecatombe nel settore del commercio, con ricadute enormi sul fronte occupazionale e sullo stato economico del nostro paese. Furioso per l'aumento dell'imposta anche il Co.Di.Com Puglia, il comitato di difesa dei commercianti: «Anche in questa occasione il tutto si è svolto con i piccoli commercianti a guardare, indifesi e abbandonati al loro destino, alla finestra e soggetti passivi. Mentre qualcuno si affanna a sottolineare che l'aumento dell'iva non rappresenterebbe poi un gran danno, altri, come noi, manifestano enorme preoccupazione per questa scellerata e disastrosa situazione determinata a causa di una classe politica servile e asservita, inadeguata ed incapace di governare il nostro Paese».
Il comitato teme che questo nuovo aumento delle imposte possa portare a serie conseguenze per il sistema economico della Puglia e dell'intero Paese: «La conseguenza peggiore sarà anche quella che non si vede subito ma che si vedrà in futuro cioè l'ulteriore diminuzione del servizio prestato alla collettività dalle piccole imprese che continueranno a chiudere. L'aumento dell'Iva, unitamente alle altre numerose tasse ed imposte comunali e centrali che aumenteranno in modo esponenziale sin dall'inizio del prossimo anno, è la dimostrazione della deriva totale verso la quale è stata condotta l'economia italiana».