Un caffè con...
Un caffè con Antonio di Lollo
Le interviste del direttore Biagio Fanelli
sabato 27 settembre 2008
E' insolito venire a prendere un caffé a "La Lampara", non trova?
I tempi stanno cambiando.
La "Lampara" ha da poco compiuto 54 anni.
Ben portati direi. Nonostante l'età è ancora sulla cresta dell'onda, gode di credibilità e di notorietà a livello nazionale, viene considerata tra i locali più importanti del Sud Italia. Credo sia un merito per chi la gestisce e per la città di Trani.
Tempi dure per le discoteche. Le continue stragi del sabato sera hanno portato il Governo a prendere delle misure drastiche nei confronti dei locali notturni. L'ultimo provvedimento riguarda le tabelle per calcolare il tasso alcolemico, da esporre nei locali dove è consentita la somministrazione di bevande alcoliche. Ma sono le discoteche il vero problema?
Assolutamente no. Le discoteche hanno un modo di fare spettacolo del tutto particolare, con le varie tipologie di musica, di spettacoli e di concerti, da sviluppare nelle ore serali. Noi le intendiamo come contenitori di spettacolo e divertimento, utili alla socializzazione, e non credo abbiano morti sulla coscienza. Il problema semmai è un altro.
Quale?
Viviamo in una società che si evolve in maniera velocissima, fatta di mode e tendenze in continuo mutamento. La difficoltà maggiore, per chi ha un locale notturno, sta nel gestire questa "voglia di andare oltre le righe" che tanto dilaga tra i giovani. E' un qualcosa che non può essere circoscritto al mondo delle discoteche, è un problema più esteso e radicato, che va affrontato con più serietà.
Intanto questa estate è stata segnata da tanti incidenti mortali di giovanissimi.
Si riempiono pagine e pagine di giornale quando di mezzo ci sono dei ragazzi, soprattutto se la morte li ha sorpresi dopo una notte in discoteca o in un locale. Questo tipo di notizie colpiscono in modo particolare l'opinione pubblica e vengono strumentalmente spettacolarizzate dai mezzi di informazione. Non capisco, però, perché si usino criteri diversi nel commentare e riportare notizie sui tanti morti "normali" che, ogni giorno, mietono le nostre strade. Perché sulle strade dell'Italia si muore ogni giorno, non solo il sabato sera. Lo sa questo?
Le riporto questa affermazione: "Gli interventi del Governo sulla sicurezza stradale appaiono deludenti perché, se da un lato si interviene sui cosiddetti rimedi palliativi, dall'altro il Governo si rende colpevolmente latitante nell'affrontare alla radice le cause del problema". Lei è favorevole o contrario a questo terrorismo sanzionatorio?
Il mondo delle discoteche è in crisi profonda, ma la causa non va ricercata solo nei provvedimenti adottati dal Governo. Stanno cambiando le mode, l'ho detto prima. I giovani non avvertono più la necessità di venire in discoteca come accadeva una decina di anni fa. Basta confrontare il numero delle presenze per rendersi conto di come sia cambiata la tendenza. Le nuove generazioni, molto spesso, preferiscono trascorrere le serate nei locali e negli American bar, dove possono bere fino a tarda notte nella più assoluta libertà. Il problema, quindi, è più ampio e non può essere circoscritto. Chi spara a zero sulle discoteche lo fa solo per scopi pubblicitari.
Si ricorda il disegno di legge, presentato dal Ministro Carlo Giovanardi, sulla riforma degli orari di apertura delle discoteche e sulla vendita di bevande alcoliche all'interno?
Pensavo proprio a quello. Anche se si continua con la politica delle sanzioni e delle restrizioni nei confronti delle discoteche, il problema non si risolve del tutto. Vogliono chiudere le discoteche a colpi di provvedimenti? Lo facciano pure. Ma come la mettiamo se poi ci si accorge che il male non è tutto lì? E se i giovani continuassero a morire il sabato sera, poi con chi se la prenderebbero?
Una difesa d'ufficio?
Se la gente vuol bere e vuol sballarsi, non ha bisogno di farlo in discoteca o in un locale. Negli esercizi commerciali, un cocktail non costa meno di 5 euro. Nelle discoteche, il ticket d'ingresso non scende mai sotto i 15 euro. Sa quanto costa una bottiglia in un supermercato?
Allora che si fà?
I politici devono finirla con la caccia alle streghe. Devono capire, al contrario, che solo attraverso il dialogo e la concertazione con i gestori dei locali notturni e con i rappresentanti delle Forze dell'Ordine si può trovare un rimedio veramente efficace.
Le mode giovanili stanno cambiando. Il Cocomèro, ad esempio, ha riscosso un enorme successo. Per aggiudicarsi quel posto ha sparato una cifra non da poco, sbaragliando la concorrenza. La spesa valeva l'impresa?
Chi è del mestiere non poteva non cogliere la straordinaria opportunità offerta dall'amministrazione comunale. Marechiaro è una struttura multifunzionale che può essere sfruttata dalla mattina alla notte. Colazioni, pranzi, servizio bar, insalateria, paninoteca, gelateria, sfruttando l'effetto traino del lido balneare che ti permette di creare mille atmosfere e mille situazioni, dal piccolo intrattenimento alle serate a tema. Il Cocomèro ha animato un'estate che per Trani era cominciata molto in sordina a causa dei problemi che si sono verificati sull'area portuale, ha avuto un successo che ha valicato i confini provinciali e regionali vincendo tutte le scommesse, anche quella legata alla brandizzazione del marchio con una grande azienda pugliese in crescita su tutto il territorio nazionale. Grazie a questa collaborazione, il nostro logo è sbarcato anche all'Isola dei Famosi, seppur sotto forma di pubblicità occulta, sull'abbigliamento di un concorrente ancora in gara. L'investimento del lido è stato notevole, soprattutto per quanto concerne l'attrezzatura. Negli anni pensiamo di migliorarla e di investire ancora, sulla scorta di un progetto molto ambizioso che va, però, cadenzato nel corso delle stagioni.
I rapporti col vicinato sono stati un pò tumultuosi. Molte le lamentele, soprattutto per la musica.
Non lo nascondo. Abbiamo avuto dei problemi per via della musica e della sosta delle macchine. Ma ad agosto sono episodi che capitano in tutti i posti turistici. Se Trani vuol crescere sotto l'aspetto economico e turistico, deve anche avere la maturità di saper sopportare qualche piccolo disagio. Ogni medaglia ha il suo rovescio, ne siamo consapevoli. La gente di Trani deve capire che, con un'economia bloccata come la nostra, o si campa di turismo o non si campa affatto. Il merito maggiore del Cocomèro è stato quello di aver riportato gente a Trani strappandola dalle grinfie di altre città limitrofe, di aver fatto riscoprire alla gente il piacere di una passeggiata sul lungomare. Se poi vogliamo trasformare la città in un dormitorio allora è un altro discorso.
Vuol cavarsela così?
Quando abbiamo preso possesso del lido, abbiamo scoperto che c'erano già delle altre strutture che facevano intrattenimento musciale sul lungomare e che avevano avuto forti contrasti col vicinato. Da parte nostra c'è la massima volontà nel collaborare con i cittadini per risolvere i problemi e cercare di arrecare meno fastidio possibile. Non sempre, però, accade il contrario. Abbiamo persino avuto delle denunce preventive. Qualche correttivo, nel corso dell'estate, è stato fatto, proprio per venire incontro alle esigenze dei residenti. Sicuramente si può fare di più, ma bisogna tendersi una mano a vicenda.
Le polemiche, soprattutto politiche, innescate dopo la serata di beneficenza organizzata al Cocomèro in collaborazione con lo staff de "La Lampara" hanno riempito le pagine dei giornali per intere settimane.
E' stata una cosa indegna, una gigantesca bolla di sapone creata da qualcuno per procurarsi visibilità personale. In quella occasione avevamo tutte le autorizzazioni necessarie per poter fare quel tipo di serata. I politici locali che hanno gridato allo scandalo presumo che sappiano che sui lidi balneari, sulle spiagge attrezzate così come su quelle libere, si può accedere e sostare dalle 7 della mattina fino al tramonto. Dopo quell'ora, la battigia può essere solo percorsa, senza potervi sostare. Chi gestisce un lido o una spiaggia, se le autorizzazioni glielo consentono, può organizzare spettacoli e momenti di piccolo intrattenimento, nella massima autonomia, attenendosi ovviamente ad altro tipo di prescrizioni previste dalla legge. Nello specifico, per organizzare quella manifestazione di beneficenza tanto contestata, avevamo ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie. Non vedo dunque il perché di tanto clamore. D'altronde, non ho mai sentito di polemiche così fragorose per l'organizzazione di una manifestazione a pagamento, magari di un concerto, sul piazzale della Cattedrale o su quello del Monastero. Ed in quelle occasioni, i cittadini hanno facoltà di scelta: se restare dietro una transenna oppure accettare le condizioni dell'organizzazione ed assistere allo spettacolo. Per il Cocomèro invece si è gridato allo scandalo.
Insomma, rispedisce tutte le critiche ai vari mittenti?
Sì, con l'invito ad occuparsi dei veri problemi della città, che non sono certo una serata di beneficenza al Cocomèro.
Antonio di Lollo investirebbe sul porto di Trani?
Decisamente sì, ma prima bisogna lavorare ad un nuovo piano regolatore del porto che possa esaltare le sue caratteristiche attrattive. Il porto di Trani ha delle potenzialità enormi, soprattutto se si dovesse dar corpo a quel famoso progetto di ampliamento di cui tanto si parla. Oggi non si hanno posti barca a sufficienza per soddisfare un'utenza sempre più numerosa. Credo sia questo il problema maggiore, congiuntamente a quello di un fondale che non permette, allo stato attuale, di far attraccare barche importanti, di una certa dimensione. Sono limiti inaccettabili, che vanno a tutto vantaggio delle altre città della zona.
Quest'anno i ristoratori ed i proprietari degli American bar hanno avuto un mare di problemi. Colpa anche di un regolamento disciplinare annunciato ad ottobre e redatto a marzo, ambiguo e con tante lacune. Lei da che parte sta? Difende l'operato del Comune o si schiera con i delusi?
Ogni volta che il Comune interviene, lo fà non per capriccio ma per cercare delle soluzioni migliorative, sicuramente non per penalizzare qualcuno. Ci sono tante amministrazioni che non fanno assolutamente nulla, a Trani invece si fanno delle scelte e si pongono in essere, giuste o sbagliate che siano. Probabilmente ciò che è mancato realmente è stato un vero raccordo fra la categoria ed il Palazzo, sulle soluzioni da prendere e sulla modalità attuative, tempistica compresa. Questa stagione è ormai andata, ma se si comincia da subito a programmare per l'anno prossimo, sono certo che molti problemi potranno essere individuati, affrontati e risolti.
Anche lo scorso anno, dopo i sequestri, si disse la stessa cosa.
Quando si vuol risolvere un problema, c'è sempre il desiderio di farlo in maniera definitiva ed attenta, il che comporta tempi più lunghi ed un pizzico di riflessione in più. La Soprintendenza di certo non ci aiuta. Ci sono città a cui è consentito tutto, penso a Roma o a Venezia. Trani invece è sempre sotto una lente di ingrandimento. Rispetto allo scorso anno è stato fatto qualche passo in avanti, ma non vi è dubbio che bisogna lavorare. E parecchio. Superando le incomprensioni.
E' più facile fare turismo a Trani o a Bisceglie?
La fermo subito. Se cominciamo a rapportare Trani a Bisceglie o a qualsiasi altra città facciamo un grande errore. Dobbiamo ragionare nella logica di un unico comprensorio, non di singole realtà. Ogni città ha una sua caratteristica, delle peculiarità, dei pregi e dei difetti. Bisceglie ha un lungomare bellissimo ma ha pochi lidi balneari ben strutturati, Trani ha una parte di lungomare ancora cantierizzato eppure è riuscita a creare nuovi lidi. E ancora: Barletta ha tanta spiaggia ma ha pochi posti letto, altri Comuni hanno un surplus di strutture d'accoglienza ma offrono poco dal punto di vista della balneazione. Insomma, le differenze sono tante se si analizzano i Comuni al microscopio. Se ragioniamo in termini di Provincia, nel suo complesso il territorio può dirsi ricco. La Bat deve sapersi vendere meglio nel suo insieme, deve fare ancor più sistema. Se giochiamo a fare i campanilisti non andiamo da nessuna parte.
In Salento hanno imparato a far sistema e vanno avanti a vele spiegate. Cosa manca al nord barese per raggiungere gli stessi standard d'eccellenza?
Non credo che in Salento siano così avanti come lei dice. Anche lì ci sono dei problemi piuttosto evidenti, nonostante un mare fantastico e dei posti stupendi. Fino al 20 luglio, le strutture ricettive e di intrattenimento di tutta quella Provincia hanno avuto le nostre stesse difficoltà, con cali attestati intorno al 20%. Ad agosto, nonostante un sensibile aumento delle presenze, si riusciva a trovar posto con facilità anche nei posti più gettonati come Gallipoli, Castro o Otranto. Le dirò di più: chi è andato nel Salento si è lamentato per i prezzi altissimi, fuori mercato. Si pagano conti salati per mangiare, per dormire, per il fitto dei lettini in spiaggia. Ed il servizio, spesso, lascia a desiderare. Nel nord barese non temo smentita nel dire che c'è più professionalità. Dobbiamo migliorare solo nel far squadra. Lo ripeterò fino alla nausea perché è questo l'unico vero limite.
Di Lollo politico: coordinatore provinciale del Movimento per l'Autonomia, capogruppo del partito a Bisceglie, attivamente impegnato anche su Trani dove ha raggiunto con la sua lista l'1.75% alle ultime amministrative.
Si, è un bella responsabilità. La politica mi ha sempre appassionato e la faccio più che volentieri, nonostante i molteplici impegni. In alcune città, vedi Bisceglie, alle ultime elezioni siamo andati fortissimo. In altri Comuni abbiamo fatto molto meno, ma abbiamo la consapevolezza di poter crescere e radicarci sul territorio.
A Bisceglie state avendo tanti problemi di tenuta della maggioranza, almeno così dicono i giornali.
I problemi della maggioranza di centrodestra a Bisceglie sono tanti. Siamo partiti male da subito e non si è riusciti a dare la necessaria sterzata per rimettere le cose in ordine. Gli attacchi fra consiglieri sono all'ordine del giorno, la gente avverte il clima pesante e lo condanna.
Il sindaco Spina è sempre in tv a dire che va tutto bene.
E' troppo televisivo. Il suo Governo sta vivendo alla giornata, limitandosi all'ordinaria gestione delle cose, che si cerca di far passare, mediaticamente, per straordinarietà. In realtà manca una programmazione concreta per il futuro della città nei prossimi dieci anni.
E a Trani?
Anche Trani ha una classe dirigente molto critica. Nonostante l'animosità dei partiti, si riesce comunque a lavorare ed a sfornare provvedimenti importanti per la crescita del territorio. Pensiamo al percorso del Pug, ai tanti regolamenti approvati o al Contratto di Quartiere per la zona di Sant'Angelo.
Nonostante più di una mezza promessa, i partiti che hanno sostenuto Tarantini alle ultime elezioni e non hanno raggiunto il quorum, sono rimasti fuori dalla ripartizione degli incarichi di governo e subgoverno. Va bene così?
Ci aspettavamo un briciolo di considerazione in più, non lo nascondo. Quando siamo stati chiamati a sederci al tavolo politico, responsabilmente, non abbiamo mai fatto mancare sostegno e idee. Va detto, anche, che siamo stati coinvolti nelle decisioni politiche della nuova amministrazione e questo è comunque un segnale, importante, d'attenzione nei nostri confronti. Il Tarantini bis è ancora lungo e non escluderei uno spazietto per noi al suo interno.
Tre cose per Trani che Di Lollo imprenditore farebbe subito.
Per prima cosa la realizzazione di nuovi parcheggi. Poi cercherei di incentivare ulteriormente gli imprenditori per l'apertura di nuove strutture ricettive. Sotto questo aspetto, la classe politica deve essere abile ad invogliare partners prestigiosi senza aspettare che siano questi ad avvicinarsi. E poi spingerei per un deciso rilancio culturale della città, un pò appiattita negli ultimi tempi.
I tempi stanno cambiando.
La "Lampara" ha da poco compiuto 54 anni.
Ben portati direi. Nonostante l'età è ancora sulla cresta dell'onda, gode di credibilità e di notorietà a livello nazionale, viene considerata tra i locali più importanti del Sud Italia. Credo sia un merito per chi la gestisce e per la città di Trani.
Tempi dure per le discoteche. Le continue stragi del sabato sera hanno portato il Governo a prendere delle misure drastiche nei confronti dei locali notturni. L'ultimo provvedimento riguarda le tabelle per calcolare il tasso alcolemico, da esporre nei locali dove è consentita la somministrazione di bevande alcoliche. Ma sono le discoteche il vero problema?
Assolutamente no. Le discoteche hanno un modo di fare spettacolo del tutto particolare, con le varie tipologie di musica, di spettacoli e di concerti, da sviluppare nelle ore serali. Noi le intendiamo come contenitori di spettacolo e divertimento, utili alla socializzazione, e non credo abbiano morti sulla coscienza. Il problema semmai è un altro.
Quale?
Viviamo in una società che si evolve in maniera velocissima, fatta di mode e tendenze in continuo mutamento. La difficoltà maggiore, per chi ha un locale notturno, sta nel gestire questa "voglia di andare oltre le righe" che tanto dilaga tra i giovani. E' un qualcosa che non può essere circoscritto al mondo delle discoteche, è un problema più esteso e radicato, che va affrontato con più serietà.
Intanto questa estate è stata segnata da tanti incidenti mortali di giovanissimi.
Si riempiono pagine e pagine di giornale quando di mezzo ci sono dei ragazzi, soprattutto se la morte li ha sorpresi dopo una notte in discoteca o in un locale. Questo tipo di notizie colpiscono in modo particolare l'opinione pubblica e vengono strumentalmente spettacolarizzate dai mezzi di informazione. Non capisco, però, perché si usino criteri diversi nel commentare e riportare notizie sui tanti morti "normali" che, ogni giorno, mietono le nostre strade. Perché sulle strade dell'Italia si muore ogni giorno, non solo il sabato sera. Lo sa questo?
Le riporto questa affermazione: "Gli interventi del Governo sulla sicurezza stradale appaiono deludenti perché, se da un lato si interviene sui cosiddetti rimedi palliativi, dall'altro il Governo si rende colpevolmente latitante nell'affrontare alla radice le cause del problema". Lei è favorevole o contrario a questo terrorismo sanzionatorio?
Il mondo delle discoteche è in crisi profonda, ma la causa non va ricercata solo nei provvedimenti adottati dal Governo. Stanno cambiando le mode, l'ho detto prima. I giovani non avvertono più la necessità di venire in discoteca come accadeva una decina di anni fa. Basta confrontare il numero delle presenze per rendersi conto di come sia cambiata la tendenza. Le nuove generazioni, molto spesso, preferiscono trascorrere le serate nei locali e negli American bar, dove possono bere fino a tarda notte nella più assoluta libertà. Il problema, quindi, è più ampio e non può essere circoscritto. Chi spara a zero sulle discoteche lo fa solo per scopi pubblicitari.
Si ricorda il disegno di legge, presentato dal Ministro Carlo Giovanardi, sulla riforma degli orari di apertura delle discoteche e sulla vendita di bevande alcoliche all'interno?
Pensavo proprio a quello. Anche se si continua con la politica delle sanzioni e delle restrizioni nei confronti delle discoteche, il problema non si risolve del tutto. Vogliono chiudere le discoteche a colpi di provvedimenti? Lo facciano pure. Ma come la mettiamo se poi ci si accorge che il male non è tutto lì? E se i giovani continuassero a morire il sabato sera, poi con chi se la prenderebbero?
Una difesa d'ufficio?
Se la gente vuol bere e vuol sballarsi, non ha bisogno di farlo in discoteca o in un locale. Negli esercizi commerciali, un cocktail non costa meno di 5 euro. Nelle discoteche, il ticket d'ingresso non scende mai sotto i 15 euro. Sa quanto costa una bottiglia in un supermercato?
Allora che si fà?
I politici devono finirla con la caccia alle streghe. Devono capire, al contrario, che solo attraverso il dialogo e la concertazione con i gestori dei locali notturni e con i rappresentanti delle Forze dell'Ordine si può trovare un rimedio veramente efficace.
Le mode giovanili stanno cambiando. Il Cocomèro, ad esempio, ha riscosso un enorme successo. Per aggiudicarsi quel posto ha sparato una cifra non da poco, sbaragliando la concorrenza. La spesa valeva l'impresa?
Chi è del mestiere non poteva non cogliere la straordinaria opportunità offerta dall'amministrazione comunale. Marechiaro è una struttura multifunzionale che può essere sfruttata dalla mattina alla notte. Colazioni, pranzi, servizio bar, insalateria, paninoteca, gelateria, sfruttando l'effetto traino del lido balneare che ti permette di creare mille atmosfere e mille situazioni, dal piccolo intrattenimento alle serate a tema. Il Cocomèro ha animato un'estate che per Trani era cominciata molto in sordina a causa dei problemi che si sono verificati sull'area portuale, ha avuto un successo che ha valicato i confini provinciali e regionali vincendo tutte le scommesse, anche quella legata alla brandizzazione del marchio con una grande azienda pugliese in crescita su tutto il territorio nazionale. Grazie a questa collaborazione, il nostro logo è sbarcato anche all'Isola dei Famosi, seppur sotto forma di pubblicità occulta, sull'abbigliamento di un concorrente ancora in gara. L'investimento del lido è stato notevole, soprattutto per quanto concerne l'attrezzatura. Negli anni pensiamo di migliorarla e di investire ancora, sulla scorta di un progetto molto ambizioso che va, però, cadenzato nel corso delle stagioni.
I rapporti col vicinato sono stati un pò tumultuosi. Molte le lamentele, soprattutto per la musica.
Non lo nascondo. Abbiamo avuto dei problemi per via della musica e della sosta delle macchine. Ma ad agosto sono episodi che capitano in tutti i posti turistici. Se Trani vuol crescere sotto l'aspetto economico e turistico, deve anche avere la maturità di saper sopportare qualche piccolo disagio. Ogni medaglia ha il suo rovescio, ne siamo consapevoli. La gente di Trani deve capire che, con un'economia bloccata come la nostra, o si campa di turismo o non si campa affatto. Il merito maggiore del Cocomèro è stato quello di aver riportato gente a Trani strappandola dalle grinfie di altre città limitrofe, di aver fatto riscoprire alla gente il piacere di una passeggiata sul lungomare. Se poi vogliamo trasformare la città in un dormitorio allora è un altro discorso.
Vuol cavarsela così?
Quando abbiamo preso possesso del lido, abbiamo scoperto che c'erano già delle altre strutture che facevano intrattenimento musciale sul lungomare e che avevano avuto forti contrasti col vicinato. Da parte nostra c'è la massima volontà nel collaborare con i cittadini per risolvere i problemi e cercare di arrecare meno fastidio possibile. Non sempre, però, accade il contrario. Abbiamo persino avuto delle denunce preventive. Qualche correttivo, nel corso dell'estate, è stato fatto, proprio per venire incontro alle esigenze dei residenti. Sicuramente si può fare di più, ma bisogna tendersi una mano a vicenda.
Le polemiche, soprattutto politiche, innescate dopo la serata di beneficenza organizzata al Cocomèro in collaborazione con lo staff de "La Lampara" hanno riempito le pagine dei giornali per intere settimane.
E' stata una cosa indegna, una gigantesca bolla di sapone creata da qualcuno per procurarsi visibilità personale. In quella occasione avevamo tutte le autorizzazioni necessarie per poter fare quel tipo di serata. I politici locali che hanno gridato allo scandalo presumo che sappiano che sui lidi balneari, sulle spiagge attrezzate così come su quelle libere, si può accedere e sostare dalle 7 della mattina fino al tramonto. Dopo quell'ora, la battigia può essere solo percorsa, senza potervi sostare. Chi gestisce un lido o una spiaggia, se le autorizzazioni glielo consentono, può organizzare spettacoli e momenti di piccolo intrattenimento, nella massima autonomia, attenendosi ovviamente ad altro tipo di prescrizioni previste dalla legge. Nello specifico, per organizzare quella manifestazione di beneficenza tanto contestata, avevamo ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie. Non vedo dunque il perché di tanto clamore. D'altronde, non ho mai sentito di polemiche così fragorose per l'organizzazione di una manifestazione a pagamento, magari di un concerto, sul piazzale della Cattedrale o su quello del Monastero. Ed in quelle occasioni, i cittadini hanno facoltà di scelta: se restare dietro una transenna oppure accettare le condizioni dell'organizzazione ed assistere allo spettacolo. Per il Cocomèro invece si è gridato allo scandalo.
Insomma, rispedisce tutte le critiche ai vari mittenti?
Sì, con l'invito ad occuparsi dei veri problemi della città, che non sono certo una serata di beneficenza al Cocomèro.
Antonio di Lollo investirebbe sul porto di Trani?
Decisamente sì, ma prima bisogna lavorare ad un nuovo piano regolatore del porto che possa esaltare le sue caratteristiche attrattive. Il porto di Trani ha delle potenzialità enormi, soprattutto se si dovesse dar corpo a quel famoso progetto di ampliamento di cui tanto si parla. Oggi non si hanno posti barca a sufficienza per soddisfare un'utenza sempre più numerosa. Credo sia questo il problema maggiore, congiuntamente a quello di un fondale che non permette, allo stato attuale, di far attraccare barche importanti, di una certa dimensione. Sono limiti inaccettabili, che vanno a tutto vantaggio delle altre città della zona.
Quest'anno i ristoratori ed i proprietari degli American bar hanno avuto un mare di problemi. Colpa anche di un regolamento disciplinare annunciato ad ottobre e redatto a marzo, ambiguo e con tante lacune. Lei da che parte sta? Difende l'operato del Comune o si schiera con i delusi?
Ogni volta che il Comune interviene, lo fà non per capriccio ma per cercare delle soluzioni migliorative, sicuramente non per penalizzare qualcuno. Ci sono tante amministrazioni che non fanno assolutamente nulla, a Trani invece si fanno delle scelte e si pongono in essere, giuste o sbagliate che siano. Probabilmente ciò che è mancato realmente è stato un vero raccordo fra la categoria ed il Palazzo, sulle soluzioni da prendere e sulla modalità attuative, tempistica compresa. Questa stagione è ormai andata, ma se si comincia da subito a programmare per l'anno prossimo, sono certo che molti problemi potranno essere individuati, affrontati e risolti.
Anche lo scorso anno, dopo i sequestri, si disse la stessa cosa.
Quando si vuol risolvere un problema, c'è sempre il desiderio di farlo in maniera definitiva ed attenta, il che comporta tempi più lunghi ed un pizzico di riflessione in più. La Soprintendenza di certo non ci aiuta. Ci sono città a cui è consentito tutto, penso a Roma o a Venezia. Trani invece è sempre sotto una lente di ingrandimento. Rispetto allo scorso anno è stato fatto qualche passo in avanti, ma non vi è dubbio che bisogna lavorare. E parecchio. Superando le incomprensioni.
E' più facile fare turismo a Trani o a Bisceglie?
La fermo subito. Se cominciamo a rapportare Trani a Bisceglie o a qualsiasi altra città facciamo un grande errore. Dobbiamo ragionare nella logica di un unico comprensorio, non di singole realtà. Ogni città ha una sua caratteristica, delle peculiarità, dei pregi e dei difetti. Bisceglie ha un lungomare bellissimo ma ha pochi lidi balneari ben strutturati, Trani ha una parte di lungomare ancora cantierizzato eppure è riuscita a creare nuovi lidi. E ancora: Barletta ha tanta spiaggia ma ha pochi posti letto, altri Comuni hanno un surplus di strutture d'accoglienza ma offrono poco dal punto di vista della balneazione. Insomma, le differenze sono tante se si analizzano i Comuni al microscopio. Se ragioniamo in termini di Provincia, nel suo complesso il territorio può dirsi ricco. La Bat deve sapersi vendere meglio nel suo insieme, deve fare ancor più sistema. Se giochiamo a fare i campanilisti non andiamo da nessuna parte.
In Salento hanno imparato a far sistema e vanno avanti a vele spiegate. Cosa manca al nord barese per raggiungere gli stessi standard d'eccellenza?
Non credo che in Salento siano così avanti come lei dice. Anche lì ci sono dei problemi piuttosto evidenti, nonostante un mare fantastico e dei posti stupendi. Fino al 20 luglio, le strutture ricettive e di intrattenimento di tutta quella Provincia hanno avuto le nostre stesse difficoltà, con cali attestati intorno al 20%. Ad agosto, nonostante un sensibile aumento delle presenze, si riusciva a trovar posto con facilità anche nei posti più gettonati come Gallipoli, Castro o Otranto. Le dirò di più: chi è andato nel Salento si è lamentato per i prezzi altissimi, fuori mercato. Si pagano conti salati per mangiare, per dormire, per il fitto dei lettini in spiaggia. Ed il servizio, spesso, lascia a desiderare. Nel nord barese non temo smentita nel dire che c'è più professionalità. Dobbiamo migliorare solo nel far squadra. Lo ripeterò fino alla nausea perché è questo l'unico vero limite.
Di Lollo politico: coordinatore provinciale del Movimento per l'Autonomia, capogruppo del partito a Bisceglie, attivamente impegnato anche su Trani dove ha raggiunto con la sua lista l'1.75% alle ultime amministrative.
Si, è un bella responsabilità. La politica mi ha sempre appassionato e la faccio più che volentieri, nonostante i molteplici impegni. In alcune città, vedi Bisceglie, alle ultime elezioni siamo andati fortissimo. In altri Comuni abbiamo fatto molto meno, ma abbiamo la consapevolezza di poter crescere e radicarci sul territorio.
A Bisceglie state avendo tanti problemi di tenuta della maggioranza, almeno così dicono i giornali.
I problemi della maggioranza di centrodestra a Bisceglie sono tanti. Siamo partiti male da subito e non si è riusciti a dare la necessaria sterzata per rimettere le cose in ordine. Gli attacchi fra consiglieri sono all'ordine del giorno, la gente avverte il clima pesante e lo condanna.
Il sindaco Spina è sempre in tv a dire che va tutto bene.
E' troppo televisivo. Il suo Governo sta vivendo alla giornata, limitandosi all'ordinaria gestione delle cose, che si cerca di far passare, mediaticamente, per straordinarietà. In realtà manca una programmazione concreta per il futuro della città nei prossimi dieci anni.
E a Trani?
Anche Trani ha una classe dirigente molto critica. Nonostante l'animosità dei partiti, si riesce comunque a lavorare ed a sfornare provvedimenti importanti per la crescita del territorio. Pensiamo al percorso del Pug, ai tanti regolamenti approvati o al Contratto di Quartiere per la zona di Sant'Angelo.
Nonostante più di una mezza promessa, i partiti che hanno sostenuto Tarantini alle ultime elezioni e non hanno raggiunto il quorum, sono rimasti fuori dalla ripartizione degli incarichi di governo e subgoverno. Va bene così?
Ci aspettavamo un briciolo di considerazione in più, non lo nascondo. Quando siamo stati chiamati a sederci al tavolo politico, responsabilmente, non abbiamo mai fatto mancare sostegno e idee. Va detto, anche, che siamo stati coinvolti nelle decisioni politiche della nuova amministrazione e questo è comunque un segnale, importante, d'attenzione nei nostri confronti. Il Tarantini bis è ancora lungo e non escluderei uno spazietto per noi al suo interno.
Tre cose per Trani che Di Lollo imprenditore farebbe subito.
Per prima cosa la realizzazione di nuovi parcheggi. Poi cercherei di incentivare ulteriormente gli imprenditori per l'apertura di nuove strutture ricettive. Sotto questo aspetto, la classe politica deve essere abile ad invogliare partners prestigiosi senza aspettare che siano questi ad avvicinarsi. E poi spingerei per un deciso rilancio culturale della città, un pò appiattita negli ultimi tempi.