Un caffè con...
Un Caffè con Francesco Acella
Le interviste del direttore di traniweb
domenica 14 dicembre 2008
Domanda più idonea per un allenatore di calcio che per un assessore: Franco Acella mangerà il panettone a Natale?
Il panettone lo mangio, spero di bere anche un pò di spumante. Dopo si vedrà. Non sono io a decidere del mio futuro politico, spetterà al sindaco valutare se riconfermarmi o meno. Nel caso dovesse decidere di cambiare qualche pedina potrà farlo liberamente. La disponibilità a continuare c'è, almeno da parte mia. Se poi si opterà per altra scelta, da buon soldato di partito sarò pronto a mettermi da parte.
Lei è stato fra gli assessori più criticati in questa consiliatura. Ha sentito il peso degli attacchi?
Nel momento in cui ho accettato l'incarico, ero ben consapevole di espormi a critiche. La situazione della città era, ed è, molto particolare. C'erano, e ci sono, tante cose da fare, tante emergenze da sanare, tutte importanti e con pochissimi fondi a disposizione. Si dovevano fare delle scelte, individuare delle priorità, il che crea sempre un'area vasta di scontenti. Vorrei precisare che qualsiasi opera, di qualsiasi natura, ha bisogno di tempo, sia per il reperimento dei fondi che per la fase di programmazione e progettazione. Ritengo di aver operato nel rispetto fisiologico dei tempi. Alcuni risultati, oggi, depongono in favore del mio operato.
Le critiche, insomma, fanno parte del mestiere. Si è sentito sempre protetto dal suo partito?
Quando sono stato criticato non l'ho sentito molto vicino. Mi ha però aiutato sotto l'aspetto operativo.
Il capogruppo di AN ha detto che tutti gli assessori pagano la differenza di velocità tra la politica e la vita amministrativa.
Concordo. Pensavo di poter applicare all'attività politica il metodo di lavoro utilizzato nella professione di architetto: decisione ed attuazione. Invece ho capito che è difficilissimo essere subito conseguenziali. Bisogna decidere, poi aspettare che le decisioni vengano recepite da tutte le forze politiche di maggioranza, quindi passare alla fase attuativa.
Giusto. Però poi si vede che con i t-red si è andati avanti senza concertazione, mentre Lei è stato costretto a ritirare in prima battuta il provvedimento di giunta per il trasferimento del mercato del pesce perché i partiti di maggioranza non erano stati interpellati sulla decisione definitiva. Come lo spiega?
Quando sono andato in giunta la prima volta con il provvedimento dello spostamento del mercato ittico, ho sottolineato, in quella sede, che un eventuale rinvio ci avrebbe solo fatto perdere del tempo anche perché la scelta non poteva essere che quella. Non mi hanno ascoltato ed il provvedimento è tornato indietro. La settimana dopo, la stessa e identica delibera è stata approvata. Mi resta il dubbio sul fatto che i partiti di maggioranza ne abbiano discusso in quei sette giorni. Credo di no.
Un capriccio allora?
Un capriccio di qualcuno.
Quasi tutti gli ospiti del "Caffé con" hanno puntato l'indice sui problemi dell'Ufficio tecnico e sul fatto che non si sia riusciti a scorporare la quarta ripartizione, lasciando pieno potere nelle mani di un solo dirigente.
Condivido la critica. E' un problema che ho notato fin dal primo giorno di insediamento. Ho sottoposto la questione sia al partito che al sindaco, chiedendo la divisione del ramo dei lavori pubblici da quello dell'urbanistica e, di conseguenza, l'individuazione di due dirigenti distinti. Tenere le due cose insieme, con il Pug di mezzo, sta creando notevoli difficoltà al lavoro di tutta la ripartizione. Il compito dell'ingegner Affatato è particolarmente gravoso, nonostante tutto riesce a portarlo avanti, anche se a discapito dei tempi.
Come si lavora nell'ufficio tecnico del Comune di Trani? Che atmosfera si respira? C'è malcontento?
Sulla professionalità degli impiegati dell'ufficio non ho assolutamente nulla da dire. Credo che il problema maggiore sia la carenza di uomini all'interno della ripartizione. Non si può pretendere da una singola persona il lavoro che toccherebbe a più impiegati. Le pratiche da svolgere sono complesse, ogni provvedimento necessita di attenzione e di tempi ben precisi. Se ci fossero più unità lavorative si potrebbe anche ipotizzare la costituzione di un ufficio preposto al reperimento dei finanziamenti necessari per realizzare le opere pubbliche. Io stesso, attraverso la lettura dei bandi su Internet, sono riuscito ad intercettare dei fondi necessari per compiere alcuni interventi. Se ci fosse un ufficio dedicato a questo tipo di attività, sarebbe tutto più semplice.
In una recente intervista, la Chiarello diceva che, con il potere in mano ai dirigenti, il compito dell'assessore si riduceva proprio al reperimento dei finanziamenti attraverso il dialogo con Regione e Provincia. Ci faccia capire: lei pesca solo su Internet? Non va in Regione o in Provincia?
Oggi c'è un distacco maggiore tra le periferie politiche ed i centri del potere. Rispetto al passato non c'è più il partito che funge da tramite. Se non si hanno rapporti personali, in Regione o in Provincia, con dirigenti e assessori, diventa difficile trovare ascolto. Sono stato a Bari dall'assessore Introna per un finanziamento per il completamento della condotta sottomarina. Dopo un iniziale interessamento, non ho più avuto notizie in merito. Andrei volentieri a Bari se avessi la certezza di ottenere risposte. Molto spesso, purtroppo, avviene il contrario.
Questo discorso sembra valere solo per Trani. Ultimo esempio, le notti bianche, organizzate in tutti i capoluoghi di Provincia tranne che da noi. Le potrei citare altri esempi: il mancato finanziamento per il completamento dei lavori della costa, oppure lo stallo per l'ospedale. E' colpa della diversità di colore politico fra gli Enti?
Se le parti non remano nella stessa direzione non si farà mai nulla. In politica capita spesso di dialogare meglio con Enti dello stesso colore politico. Che dirle? Aspettiamo che cambi il vento a Bari visto che, ad oggi, abbiamo pochissimi interlocutori con cui dialogare.
Scusi, in Regione non abbiamo un consigliere tranese da scomodare?
Chi?
Laurora.
Sì, avevo inteso. Era una battuta. Sinceramente l'ho visto poco e l'ho sentito poco. Non mi sono mai rivolto a lui, né lui si è mai rivolto a me.
In Provincia, invece, abbiamo un assessore.
Con De Feudis ho avuto uno scambio epistolare di vedute, per altro su posizioni completamente diverse, in merito ad un finanziamento per la pulizia dei fondali che – a suo dire – la città avrebbe perso. Gli ho risposto che, quando mi aveva suggerito di presentare il progetto per ottenere quei fondi, mi sono subito attivato. Il progetto in questione è stato mandato in Provincia ma, ad un anno dalla presentazione, l'Ente non ci ha risposto. Invito l'assessore ad andarlo a cercare.
E veniamo al tormentone cittadino: le strade. E' stato dato un appalto milionario per il Global service. I lavori sono cominciati, poi si sono interrotti, adesso ci dicono siano ripresi ma senza un criterio ben preciso. State controllando l'esecuzione degli interventi?
La società che ha vinto l'appalto deve occuparsi del ripristino delle strade, non solo della copertura delle buche. L'obiettivo dell'amministrazione, nell'arco dei tre anni del servizio, è di rifare ex novo quante più strade possibili. Si sta cercando di rispettare la tabella di marcia e, nel contempo, di coprire le buche più pericolose. Il prolema che si sta ponendo è legato alla copertura finanziaria. Ci stiamo rendendo conto che i soldi stanziati non sono sufficienti. In un anno scarso abbiamo utilizzato già 400mila euro su 1 milione di finanziamento complessivo, cioé quasi la metà dei fondi individuati per tutto il triennio. Ecco perché si sta andando a rilento. E nel 2009 sono in previsione anche dei lavori di ripristino e di sistemazione dei marciapiedi e della segnalatica stradale. Ragion per cui, all'interno del piano delle opere pubbliche, si stanno predisponendo delle nuove somme.
Ma non ci doveva essere un numero verde per le segnalazioni?
Il numero verde era previsto nel bando per avere maggior punteggio. Non era, dunque, un requisito obbligatorio. Al bando di gara ha risposto una sola ditta che non prevedeva call center né numero verde. A noi è stato detto che avrebbero potuto istituire un numero per le emergenze, ad oggi non lo hanno fatto.
E quindi?
C'è il numero del centralino del Comune e della Polizia urbana per le segnalazioni.
Appena affidato l'appalto del Global service, l'amministrazione è uscita con un manifesto in cui si indicava l'ordine delle strade su cui si sarebbe intervenuti. Leggo il testo: prima strada, via Papa Giovanni.
Via Papa Giovanni è stata risistemata per quanto concerne il tratto maggiormente dissestato e su cui non sussistevano problemi di altra natura. Il secondo tratto è vincolato dalla realizzazione, a monte, del tronco di fogna bianca e da un contenzioso con un'azienda. Se non si risolvono questi due aspetti, non potrà essere completata.
Via Ragno.
Verrà rifatta a giorni.
Viale Spagna.
Non è stata fatta.
Via Petronelli.
Ci sono stati dei lavori da parte dell'acquedotto e l'acquedotto stesso ha provveduto ai lavori di risistemazione del manto stradale.
Via Mario Pagano.
C'è un problema legato alla basole. In questa fase stiamo facendo le strade con asfalto che richiedono interventi meno elaborati.
Via De Cuneo.
Non è stata fatta.
Ho capito, mi fermo. Domanda: perché avete prodotto un elenco prioritario di strade e poi ne state facendo altre?
L'idea di partenza era di procedere come da elenco. Giorno dopo giorno sono giunte nuove richieste, si sono presentati nuovi problemi. L'amministrazione, per un periodo, ha provveduto solo alla copertura delle buche, adesso però procederemo con maggior regolarità alla ristemazione delle strade.
Ci può rifare un elenco, vero, di strade che verranno risistemate nel breve periodo?
In questi giorni stiamo facendo corso Imbriani, a seguire via Ragno, via Dalmazia, un tratto di via Andria, via Napoli. Sperando nella clemenza del tempo. Fatte queste strade, torneremo ad occuparci, per un periodo, solo delle buche per non incappare in ulteriori contenziosi. In Primavera faremo un altro lotto di strade in base allo stato dei luoghi.
Sul forum di Traniweb si sono scatenati per questa storia delle strade. Un lettore, esasperato, ha scritto e fotografato, denunciando le voragini in via La Pira. Lì vicino c'è anche una scuola. Vogliamo prendere un impegno per risolvere questa emergenza?
Ho visto anch'io le fotografie. Ho dei dubbi sul fatto che quelle buche risalgano a più di un anno fa. D'altronde, nel corso nell'ultimo periodo è stata rifatta via Don Sturzo e via Bisceglie. Via La Pira sta nel mezzo, non capisco come possa essere sfuggita, soprattutto viste le dimensioni delle voragini. Comunque sia, senz'altro saranno colmate.
Quando?
Contestualmente ai lavori di risistemazione di via Napoli, prometto che passeranno a chiudere le buche in via La Pira.
E sui tombini che ci dice? E' possibile che non siano stati ancora sostituiti a distanza di oltre un mese dai furti?
Mettere gli stessi tombini significa ricorrere nello stesso problema. L'intenzione è di installare i tombini anti-scasso. Occorre fare, però, un'operazione più complessa, non una semplice sostituzione. Mi creda, stiamo cercando di fare quanto più presto possibile.
In altre città il problema è stato risolto in tempi contenuti. Abbiamo un sacco di transenne bloccate a protezione dei buchi che costituiscono un pericolo sia per i pedoni che per le auto.
Ho segnalato più di una volta all'ufficio la necessità di intervenire con urgenza, in particolare dove c'è un transito piuttosto sostenuto di autovetture e di pedoni. Mi hanno risposto che stanno preparando il preventivo e predisponendo la relativa gara d'appalto per la fornitura. Bisognerà pazientare ancora poche settimane.
Sottovia di via Giuliani. Quando piove diventa un fiume. Lei ha ipotizzato un difetto nell'impianto. Conferma i dubbi?
Il problema di fondo è che il Comune non è ancora proprietario dell'opera realizzata dalle Ferrovie. Detto questo, ricordo che i due sottovia sono stati consegnati a luglio. Non essendoci state giornate particolarmente piovose non avevamo avuto la possibilità di un effettivo collaudo. Adesso stanno emergendo dei problemi a causa della pioggia. In via Giuliani ci stiamo rendendo conto che c'è qualcosa che non va. La prima volta si è allagato perché le pompe si sono fermate automaticamente a causa di una differenza di potenziale prodotto dall'elettricità dei fulmini che ha mandato in blocco il sistema. I disagi, però, si sono verificati anche in altre circostanze, per questo motivo riteniamo ci sia dell'altro. Dopo l'ultimo allagamento, abbiamo chiesto un controllo ben specifico, sia sul blocco delle pompe che sulla capienza della vasca di raccolta. Se il problema dovesse essere quest'ultimo, abbiamo già trovato una soluzione per risolvere l'inconveniente.
Quale?
Pensavamo di scaricare l'acqua piovana, proveniente da via Turrisana e da tutta quella zona, nella condotta che transita nelle immediate vicinanze del sottovia. Così facendo, abbiamo la possibilità di smaltire gran parte del carico d'acqua prima che possa raggiungere il sottovia e l'impianto di sollevamento. L'intervento non comporterebbe la chiusura del sottovia e soprattutto l'esborso di somme esagerate da parte del Comune: parliamo di un impegno di spesa di circa 5mila euro, cifra alla portata delle nostre casse.
Lei ha richiesto più volte la presenza dei tecnici delle Ferrovie sul posto. Ha avuto risposte?
Ho discusso più volte con gli ingegneri delle Ferrovie incaricati della realizzazione del progetto. Mi hanno assicurato che avrebbero mandato quanto prima una squadra di tecnici per una verifica dell'impianto. Continuerò a sollecitare un loro intervento fino a quando non la spunteremo.
A quando i lavori per la soppressione del passaggio a livello di via De Robertis?
Spero nel 2009. Abbiamo incontrato i progettisti, non ci sono ostacoli sotto quel punto di vista. L'unico punto interrogativo è legato all'esproprio del terreno in cui andranno collocati i sottoservizi, ricadente nell'area Lapietra. Se non incassiamo la volontà di cedere il terreno, dovremo aspettare ancora. Fino ad oggi c'era un problema di quantificazione del valore del terreno poiché, nel vecchio Prg, quell'area non era tipizzata. Con l'approvazione del Pug il discorso cambia: quell'area ha una destinazione precisa ed i proprietari saranno tenuti a cedere, gratuitamente, qualcosa al Comune. Da qui, il mio ottimismo.
Nell'attesa che si dirima la questione, state pensando di creare un sottovia pedonale in stazione che congiunga le due parti della città?
Il sottovia si farà in concomitanza con la chiusura del passaggio a livello di via de Robertis. Le dico di più: l'opera sarà inserita nel piano delle opere pubbliche che andremo ad approvare col bilancio. L'intervento verrà realizzato con la contrazione di un mutuo presso la Cassa Depositi e Prestiti.
Grandi incompiute 1: il Cimitero. C'era bisogno della magistratura per scoperchiare la pentola e mettere in mostra il degrado?
Già dallo scorso anno avevo cercato di portare avanti l'idea del project financing in modo da poter far fronte all'emergenza. Il Cimitero rappresenta una priorità per l'amministrazione e per i cittadini: non ci sono più loculi disponibili, è fondamentale un intervento di ampliamento collegato ad una miglior gestione della struttura. Solo attraverso il project si può venire a capo della situazione perché la disponibilità delle casse comunali non consente grandi rivoluzioni. Qualche giorno prima dell'apertura dell'inchiesta da parte della magistratura, avevamo definito una bozza del bando che doveva solo essere vagliata dal dirigente e dall'ufficio appalti. Quanto è accaduto non credo avrà ripercussioni sulla tempistica.
Una data?
Dopo l'approvazione del piano delle opere pubbliche, diciamo tra gennaio e febbraio.
Grandi incompiute 2: Palazzo Carcano.
E' una vicenda che mi sta molto a cuore, essendone stato il direttore dei lavori ed avendo firmato il progetto di variante.
Rifacciamo un pò la storia delle puntate precedenti.
Quando abbiamo cominciato i lavori, durante gli scavi è emersa una zona di assoluto interesse archeologico che ha indotto la Soprintendenza a bloccare tutto. Per procedere nuovamente, abbiamo dovuto fare un progetto di variante. Una volta presentato, abbiamo dovuto attendere il parere della Soprintendenza e, contestualmente, rivedere quelle altre parti del progetto relative alle misure anti-sismiche ed anti-incendio derivanti dalle nuove normative entrate in vigore. Questi passaggi ci hanno costretto a sospendere a lungo i lavori, ripresi solo nel mese di settembre.
In definitiva, a quando la consegna dei lavori?
La durata dei lavori non è cambiata rispetto ai 576 giorni previsti nel 2004. Palazzo Carcano dovrebbe esser pronto tra un anno e mezzo all'incirca.
Che prezzo si paga per questo ritardo?
C'è una differenza di costi rispetto al progetto iniziale per far fronte ai vincoli posti dalla Soprintendenza. Penso, in primis, alle tecniche di scavo da adottare per tutelare l'area di interesse archeologico. Il nostro obiettivo è di utilizzare i fondi per un unico lotto funzionale, così da realizzare e rendere agibile la parte del Palazzo destinata agli uffici giudiziari. Per il completamento definitivo vi sarebbero poi due opzioni da valutare: o il reperimento di un nuovo finanziamento oppure l'inserimento di Palazzo Carcano all'interno del progetto di riqualificazione dell'area del Castello che vede compartecipi Comune e Soprintendenza.
Grandi incompiute 3: il parcheggio di piazza XX settembre. Il commissario prefettizio ne aveva ipotizzato un pronto completamento sfruttando i soldi incassati dalle multe. Adesso tutto tace. Non si vuole proprio concludere quest'opera?
Non è corretto affermare che non si ha la volontà di completare quel parcheggio. Bisogna fare in modo che si trovi la giusta soluzione per completarlo, tenuto conto che parliamo di una spesa non eccessiva ma nemmeno così modica.
Il commissario parlava di 300mila euro.
Secondo me son di più. Mi risulta che manchi tutto l'impianto elettrico e quello anti-incendio. C'è comunque l'intenzione di completarlo.
E come?
Abbiamo pensato di cedere una parte dei posti auto ai residenti della zona che non sanno dove parcheggiare la macchina. Con quei soldi potremmo far cassa e pagare i lavori.
A che punto siamo? Solo alle buone intenzioni?
Potremmo procedere anche alla redazione del bando ma il discorso è sempre lo stesso. C'è una carenza di personale ed abbiamo necessità di far molte cose, quasi contemporaneamente. Non potendo, si dà la precedenza ai provvedimenti più impellenti.
Con la riapertura delle scuole, la tracciatura delle strisce pedonali non era un provvedimento impellente?
Ho parlato con l'ufficio a luglio, prima di andare in ferie. Mi ero raccomandato di far tracciare le strisce per l'inizio della scuola almeno davanti ai plessi. Ho solo un cruccio: di non aver formulato l'istanza per iscritto. Probabilmente le cose sarebbero andate diversamente.
Mi scusi, ma è molto grave quanto sta dicendo. Lei è comunque l'assessore: possibile che non riesca a farsi "rispettare"?
Hanno addotto giustificazioni di varia natura, tipo che la ditta incaricata aveva altre priorità in quel momento, aveva altri lavori da espletare. Ne ho parlato col sindaco, ho portato la questione all'attenzione del mio partito. Qualche provvedimento è stato preso.
Guardiamo avanti, al prossimo anno. Cosa bolle nella pentola del prossimo piano delle opere pubbliche?
Il prossimo piano delle opere pubbliche prevede un fitto programma di interventi per le scuole della città. L'anno scorso abbiamo fatto degli interventi con i fondi destinati per la semplice manutenzione. Molti Istituti non hanno mai beneficiato di interventi di adeguamento, penso alla Petronelli, alla Papa Giovanni, al De Amicis, ma non solo. Abbiamo fatto una mappatura dei plessi, colto le necessità e poi stilato un programma che ci porterà nell'arco dei tre anni, all'adeguamento di tutte le scuole, attraverso la contrazione di mutui.
Per il 2009 quali scuole saranno sottoposte ad intervento?
Petronelli, Giustina Rocca e Pertini.
L'assessore D'Ambrosio ha anticipato i lavori in piazza Quercia dove verrà realizzata un'arena in pietra di Trani.
Sì, confermo.
In quanto tempo pensate di farla? Quanto costerà?
Sei mesi. Costerà 800mila euro.
E poi?
E' previsto anche il rifacimento di piazza Longobardi, finalmente liberata dal mercato. Diventerà un altro salotto della città.
Tempi? Costi?
Anche in questo caso, intorno ai sei mesi, forse qualcosa in meno. Costerà 400mila euro.
Quindi, alla fine del 2009, avremo sia l'arena a piazza Quercia che una nuova piazza Longobardi?
Certo. Ed oltre alle due piazze, ricordo il sottovia ferroviario che prevede un impegno economico di 1milione di euro. E poi ancora, completeremo i lavori della condotta sottomarina e di Palazzo Beltrani.
Ma Palazzo Beltrani non era già pronto? E' stata fatta una mostra al suo interno.
Palazzo Beltrani è stato utilizzato per una mostra di un'associazione che ha sfruttato soltanto i locali al piano terra. Ma non è stato ancora aperto al pubblico. Mancano delle porte anti-incendio e qualche altro ritocco. La Soprintendenza ha fatto delle richieste specifiche e ci stiamo adoperando di conseguenza.
E come si fa a dare in concessione un immobile non ancora agibile?
Per la mostra è stato utilizzata una piccola zona del piano terra. Le porte da installare riguardano il primo ed il secondo piano.
Lei è anche assessore al centro storico. Qual è la sua idea per rivalutare l'area?
Ho sempre immaginato il centro storico di Trani come un grande centro del commercio all'aperto. L'area, per la sua bellezza, si presta al passeggio e, quindi, allo shopping. Al suo interno vedrei favorevolmente la nascita di tante botteghe, di negozi prevalentemente di tipo artistico, artigiano, collegati con la nostra storia e le nostre tradizioni.
Basta dunque con locali notturni e ristoranti?
Assolutamente sì. Ce ne sono già troppi.
Ma, questa estate, ha voluto lei il balletto di fioriere, blocchetti, paletti, palle e affini?
Sono stato spettatore in quella vicenda. Sono interventi che non hanno interessato la mia ripartizione. Sono frutto di provvedimenti arrivati in giunta come "opere di viabilità" per creare l'area pedonale.
Quindi la colpa di quelle brutture va all'assessore alla viabilità?
No, io non do la colpa a nessuno. L'idea di creare un varco pedonale è assolutamente lodevole. La soluzione finale non è stata delle più felici. Nella mia professione di architetto, prima di un lavoro chiedo sempre al cliente cosa voglia e poi procedo. Probabilmente qualcuno ha suggerito quella soluzione all'amministrazione. Le colpe vanno attribuite a chi è stato cattivo suggeritore.
Chiudiamo, parlando di politiche giovanili. Cosa è stato fatto? Non ci risulta siano stati raggiunti dei grandi obiettivi.
Ho cercato, nel mio piccolo, di dare un'impronta a questa tematica. Mi consenta di ringraziare per l'impegno ed il contributo che mi ha sempre fornito il consigliere del mio partito, Fabrizio Sotero, il più attivo sotto questo punto di vista. Non è vero che non è stato fatto proprio nulla. Abbiamo firmato un protocollo d'intesa con la Regione per l'adesione al circuito dell'Informagiovani regionale, inoltre siamo entrati nel circuito di Eurodesk, la struttura del programma comunitario "Gioventù in Azione" dedicata all'Informazione e all'orientamento sui programmi comunitari in favore dei giovani.
Ma avete trovato una sede per sviluppare queste progettualità o restano solo su carta?
Non abbiamo ancora individuato una sede. C'è una carenza di fondi e c'è una carenza di strutture.
Ma se il Comune ha una miriade di immobili inutilizzati!
Ha dei beni immobili che necessitano di interventi onerosi che non possiamo sostenere. Al momento sono progettualità che restano nell'alveo del virtuale, ma siamo decisi ad aprire uno sportello comune sia per l'Informagiovani che per Eurodesk, così da poter dare una risposta concreta ai nostri giovani.
In biblioteca non è possibile?
Abbiamo chiesto ma la risposta è stata negativa. Tutte le stanze pare siano occupate.
Il Bar Tre palme lo avete "sbolognato" all'Amet...
Il Bar Tre palme va rifatto completamente ed è sempre stato al centro delle ipotesi più disparate. Ci siamo scontrati a più riprese sulla destinazione d'uso di quell'immobile. Tornando ai servizi informatici per il mondo giovanile, non escludo che si possa pensare ad una forma di esternalizzazione del servizio, magari affidandolo ad un'associazione locale. Ma anche in questo caso c'è tutta la trafila burocratica da compiere, bando incluso.
Dopo l'impegno per la copertura delle buche in via La Pira, vuole fare un'altra promessa? Una sede adeguata per queste attività entro l'anno?
Farò il possibile.
NOTA DEL DIRETTORE: Ventiquattro ore dopo la conclusione dell'intervista (realizzata ad inizio settimana) le buche di via La Pira erano state coperte. Tanto di cappello all'assessore Francesco Acella.
Il panettone lo mangio, spero di bere anche un pò di spumante. Dopo si vedrà. Non sono io a decidere del mio futuro politico, spetterà al sindaco valutare se riconfermarmi o meno. Nel caso dovesse decidere di cambiare qualche pedina potrà farlo liberamente. La disponibilità a continuare c'è, almeno da parte mia. Se poi si opterà per altra scelta, da buon soldato di partito sarò pronto a mettermi da parte.
Lei è stato fra gli assessori più criticati in questa consiliatura. Ha sentito il peso degli attacchi?
Nel momento in cui ho accettato l'incarico, ero ben consapevole di espormi a critiche. La situazione della città era, ed è, molto particolare. C'erano, e ci sono, tante cose da fare, tante emergenze da sanare, tutte importanti e con pochissimi fondi a disposizione. Si dovevano fare delle scelte, individuare delle priorità, il che crea sempre un'area vasta di scontenti. Vorrei precisare che qualsiasi opera, di qualsiasi natura, ha bisogno di tempo, sia per il reperimento dei fondi che per la fase di programmazione e progettazione. Ritengo di aver operato nel rispetto fisiologico dei tempi. Alcuni risultati, oggi, depongono in favore del mio operato.
Le critiche, insomma, fanno parte del mestiere. Si è sentito sempre protetto dal suo partito?
Quando sono stato criticato non l'ho sentito molto vicino. Mi ha però aiutato sotto l'aspetto operativo.
Il capogruppo di AN ha detto che tutti gli assessori pagano la differenza di velocità tra la politica e la vita amministrativa.
Concordo. Pensavo di poter applicare all'attività politica il metodo di lavoro utilizzato nella professione di architetto: decisione ed attuazione. Invece ho capito che è difficilissimo essere subito conseguenziali. Bisogna decidere, poi aspettare che le decisioni vengano recepite da tutte le forze politiche di maggioranza, quindi passare alla fase attuativa.
Giusto. Però poi si vede che con i t-red si è andati avanti senza concertazione, mentre Lei è stato costretto a ritirare in prima battuta il provvedimento di giunta per il trasferimento del mercato del pesce perché i partiti di maggioranza non erano stati interpellati sulla decisione definitiva. Come lo spiega?
Quando sono andato in giunta la prima volta con il provvedimento dello spostamento del mercato ittico, ho sottolineato, in quella sede, che un eventuale rinvio ci avrebbe solo fatto perdere del tempo anche perché la scelta non poteva essere che quella. Non mi hanno ascoltato ed il provvedimento è tornato indietro. La settimana dopo, la stessa e identica delibera è stata approvata. Mi resta il dubbio sul fatto che i partiti di maggioranza ne abbiano discusso in quei sette giorni. Credo di no.
Un capriccio allora?
Un capriccio di qualcuno.
Quasi tutti gli ospiti del "Caffé con" hanno puntato l'indice sui problemi dell'Ufficio tecnico e sul fatto che non si sia riusciti a scorporare la quarta ripartizione, lasciando pieno potere nelle mani di un solo dirigente.
Condivido la critica. E' un problema che ho notato fin dal primo giorno di insediamento. Ho sottoposto la questione sia al partito che al sindaco, chiedendo la divisione del ramo dei lavori pubblici da quello dell'urbanistica e, di conseguenza, l'individuazione di due dirigenti distinti. Tenere le due cose insieme, con il Pug di mezzo, sta creando notevoli difficoltà al lavoro di tutta la ripartizione. Il compito dell'ingegner Affatato è particolarmente gravoso, nonostante tutto riesce a portarlo avanti, anche se a discapito dei tempi.
Come si lavora nell'ufficio tecnico del Comune di Trani? Che atmosfera si respira? C'è malcontento?
Sulla professionalità degli impiegati dell'ufficio non ho assolutamente nulla da dire. Credo che il problema maggiore sia la carenza di uomini all'interno della ripartizione. Non si può pretendere da una singola persona il lavoro che toccherebbe a più impiegati. Le pratiche da svolgere sono complesse, ogni provvedimento necessita di attenzione e di tempi ben precisi. Se ci fossero più unità lavorative si potrebbe anche ipotizzare la costituzione di un ufficio preposto al reperimento dei finanziamenti necessari per realizzare le opere pubbliche. Io stesso, attraverso la lettura dei bandi su Internet, sono riuscito ad intercettare dei fondi necessari per compiere alcuni interventi. Se ci fosse un ufficio dedicato a questo tipo di attività, sarebbe tutto più semplice.
In una recente intervista, la Chiarello diceva che, con il potere in mano ai dirigenti, il compito dell'assessore si riduceva proprio al reperimento dei finanziamenti attraverso il dialogo con Regione e Provincia. Ci faccia capire: lei pesca solo su Internet? Non va in Regione o in Provincia?
Oggi c'è un distacco maggiore tra le periferie politiche ed i centri del potere. Rispetto al passato non c'è più il partito che funge da tramite. Se non si hanno rapporti personali, in Regione o in Provincia, con dirigenti e assessori, diventa difficile trovare ascolto. Sono stato a Bari dall'assessore Introna per un finanziamento per il completamento della condotta sottomarina. Dopo un iniziale interessamento, non ho più avuto notizie in merito. Andrei volentieri a Bari se avessi la certezza di ottenere risposte. Molto spesso, purtroppo, avviene il contrario.
Questo discorso sembra valere solo per Trani. Ultimo esempio, le notti bianche, organizzate in tutti i capoluoghi di Provincia tranne che da noi. Le potrei citare altri esempi: il mancato finanziamento per il completamento dei lavori della costa, oppure lo stallo per l'ospedale. E' colpa della diversità di colore politico fra gli Enti?
Se le parti non remano nella stessa direzione non si farà mai nulla. In politica capita spesso di dialogare meglio con Enti dello stesso colore politico. Che dirle? Aspettiamo che cambi il vento a Bari visto che, ad oggi, abbiamo pochissimi interlocutori con cui dialogare.
Scusi, in Regione non abbiamo un consigliere tranese da scomodare?
Chi?
Laurora.
Sì, avevo inteso. Era una battuta. Sinceramente l'ho visto poco e l'ho sentito poco. Non mi sono mai rivolto a lui, né lui si è mai rivolto a me.
In Provincia, invece, abbiamo un assessore.
Con De Feudis ho avuto uno scambio epistolare di vedute, per altro su posizioni completamente diverse, in merito ad un finanziamento per la pulizia dei fondali che – a suo dire – la città avrebbe perso. Gli ho risposto che, quando mi aveva suggerito di presentare il progetto per ottenere quei fondi, mi sono subito attivato. Il progetto in questione è stato mandato in Provincia ma, ad un anno dalla presentazione, l'Ente non ci ha risposto. Invito l'assessore ad andarlo a cercare.
E veniamo al tormentone cittadino: le strade. E' stato dato un appalto milionario per il Global service. I lavori sono cominciati, poi si sono interrotti, adesso ci dicono siano ripresi ma senza un criterio ben preciso. State controllando l'esecuzione degli interventi?
La società che ha vinto l'appalto deve occuparsi del ripristino delle strade, non solo della copertura delle buche. L'obiettivo dell'amministrazione, nell'arco dei tre anni del servizio, è di rifare ex novo quante più strade possibili. Si sta cercando di rispettare la tabella di marcia e, nel contempo, di coprire le buche più pericolose. Il prolema che si sta ponendo è legato alla copertura finanziaria. Ci stiamo rendendo conto che i soldi stanziati non sono sufficienti. In un anno scarso abbiamo utilizzato già 400mila euro su 1 milione di finanziamento complessivo, cioé quasi la metà dei fondi individuati per tutto il triennio. Ecco perché si sta andando a rilento. E nel 2009 sono in previsione anche dei lavori di ripristino e di sistemazione dei marciapiedi e della segnalatica stradale. Ragion per cui, all'interno del piano delle opere pubbliche, si stanno predisponendo delle nuove somme.
Ma non ci doveva essere un numero verde per le segnalazioni?
Il numero verde era previsto nel bando per avere maggior punteggio. Non era, dunque, un requisito obbligatorio. Al bando di gara ha risposto una sola ditta che non prevedeva call center né numero verde. A noi è stato detto che avrebbero potuto istituire un numero per le emergenze, ad oggi non lo hanno fatto.
E quindi?
C'è il numero del centralino del Comune e della Polizia urbana per le segnalazioni.
Appena affidato l'appalto del Global service, l'amministrazione è uscita con un manifesto in cui si indicava l'ordine delle strade su cui si sarebbe intervenuti. Leggo il testo: prima strada, via Papa Giovanni.
Via Papa Giovanni è stata risistemata per quanto concerne il tratto maggiormente dissestato e su cui non sussistevano problemi di altra natura. Il secondo tratto è vincolato dalla realizzazione, a monte, del tronco di fogna bianca e da un contenzioso con un'azienda. Se non si risolvono questi due aspetti, non potrà essere completata.
Via Ragno.
Verrà rifatta a giorni.
Viale Spagna.
Non è stata fatta.
Via Petronelli.
Ci sono stati dei lavori da parte dell'acquedotto e l'acquedotto stesso ha provveduto ai lavori di risistemazione del manto stradale.
Via Mario Pagano.
C'è un problema legato alla basole. In questa fase stiamo facendo le strade con asfalto che richiedono interventi meno elaborati.
Via De Cuneo.
Non è stata fatta.
Ho capito, mi fermo. Domanda: perché avete prodotto un elenco prioritario di strade e poi ne state facendo altre?
L'idea di partenza era di procedere come da elenco. Giorno dopo giorno sono giunte nuove richieste, si sono presentati nuovi problemi. L'amministrazione, per un periodo, ha provveduto solo alla copertura delle buche, adesso però procederemo con maggior regolarità alla ristemazione delle strade.
Ci può rifare un elenco, vero, di strade che verranno risistemate nel breve periodo?
In questi giorni stiamo facendo corso Imbriani, a seguire via Ragno, via Dalmazia, un tratto di via Andria, via Napoli. Sperando nella clemenza del tempo. Fatte queste strade, torneremo ad occuparci, per un periodo, solo delle buche per non incappare in ulteriori contenziosi. In Primavera faremo un altro lotto di strade in base allo stato dei luoghi.
Sul forum di Traniweb si sono scatenati per questa storia delle strade. Un lettore, esasperato, ha scritto e fotografato, denunciando le voragini in via La Pira. Lì vicino c'è anche una scuola. Vogliamo prendere un impegno per risolvere questa emergenza?
Ho visto anch'io le fotografie. Ho dei dubbi sul fatto che quelle buche risalgano a più di un anno fa. D'altronde, nel corso nell'ultimo periodo è stata rifatta via Don Sturzo e via Bisceglie. Via La Pira sta nel mezzo, non capisco come possa essere sfuggita, soprattutto viste le dimensioni delle voragini. Comunque sia, senz'altro saranno colmate.
Quando?
Contestualmente ai lavori di risistemazione di via Napoli, prometto che passeranno a chiudere le buche in via La Pira.
E sui tombini che ci dice? E' possibile che non siano stati ancora sostituiti a distanza di oltre un mese dai furti?
Mettere gli stessi tombini significa ricorrere nello stesso problema. L'intenzione è di installare i tombini anti-scasso. Occorre fare, però, un'operazione più complessa, non una semplice sostituzione. Mi creda, stiamo cercando di fare quanto più presto possibile.
In altre città il problema è stato risolto in tempi contenuti. Abbiamo un sacco di transenne bloccate a protezione dei buchi che costituiscono un pericolo sia per i pedoni che per le auto.
Ho segnalato più di una volta all'ufficio la necessità di intervenire con urgenza, in particolare dove c'è un transito piuttosto sostenuto di autovetture e di pedoni. Mi hanno risposto che stanno preparando il preventivo e predisponendo la relativa gara d'appalto per la fornitura. Bisognerà pazientare ancora poche settimane.
Sottovia di via Giuliani. Quando piove diventa un fiume. Lei ha ipotizzato un difetto nell'impianto. Conferma i dubbi?
Il problema di fondo è che il Comune non è ancora proprietario dell'opera realizzata dalle Ferrovie. Detto questo, ricordo che i due sottovia sono stati consegnati a luglio. Non essendoci state giornate particolarmente piovose non avevamo avuto la possibilità di un effettivo collaudo. Adesso stanno emergendo dei problemi a causa della pioggia. In via Giuliani ci stiamo rendendo conto che c'è qualcosa che non va. La prima volta si è allagato perché le pompe si sono fermate automaticamente a causa di una differenza di potenziale prodotto dall'elettricità dei fulmini che ha mandato in blocco il sistema. I disagi, però, si sono verificati anche in altre circostanze, per questo motivo riteniamo ci sia dell'altro. Dopo l'ultimo allagamento, abbiamo chiesto un controllo ben specifico, sia sul blocco delle pompe che sulla capienza della vasca di raccolta. Se il problema dovesse essere quest'ultimo, abbiamo già trovato una soluzione per risolvere l'inconveniente.
Quale?
Pensavamo di scaricare l'acqua piovana, proveniente da via Turrisana e da tutta quella zona, nella condotta che transita nelle immediate vicinanze del sottovia. Così facendo, abbiamo la possibilità di smaltire gran parte del carico d'acqua prima che possa raggiungere il sottovia e l'impianto di sollevamento. L'intervento non comporterebbe la chiusura del sottovia e soprattutto l'esborso di somme esagerate da parte del Comune: parliamo di un impegno di spesa di circa 5mila euro, cifra alla portata delle nostre casse.
Lei ha richiesto più volte la presenza dei tecnici delle Ferrovie sul posto. Ha avuto risposte?
Ho discusso più volte con gli ingegneri delle Ferrovie incaricati della realizzazione del progetto. Mi hanno assicurato che avrebbero mandato quanto prima una squadra di tecnici per una verifica dell'impianto. Continuerò a sollecitare un loro intervento fino a quando non la spunteremo.
A quando i lavori per la soppressione del passaggio a livello di via De Robertis?
Spero nel 2009. Abbiamo incontrato i progettisti, non ci sono ostacoli sotto quel punto di vista. L'unico punto interrogativo è legato all'esproprio del terreno in cui andranno collocati i sottoservizi, ricadente nell'area Lapietra. Se non incassiamo la volontà di cedere il terreno, dovremo aspettare ancora. Fino ad oggi c'era un problema di quantificazione del valore del terreno poiché, nel vecchio Prg, quell'area non era tipizzata. Con l'approvazione del Pug il discorso cambia: quell'area ha una destinazione precisa ed i proprietari saranno tenuti a cedere, gratuitamente, qualcosa al Comune. Da qui, il mio ottimismo.
Nell'attesa che si dirima la questione, state pensando di creare un sottovia pedonale in stazione che congiunga le due parti della città?
Il sottovia si farà in concomitanza con la chiusura del passaggio a livello di via de Robertis. Le dico di più: l'opera sarà inserita nel piano delle opere pubbliche che andremo ad approvare col bilancio. L'intervento verrà realizzato con la contrazione di un mutuo presso la Cassa Depositi e Prestiti.
Grandi incompiute 1: il Cimitero. C'era bisogno della magistratura per scoperchiare la pentola e mettere in mostra il degrado?
Già dallo scorso anno avevo cercato di portare avanti l'idea del project financing in modo da poter far fronte all'emergenza. Il Cimitero rappresenta una priorità per l'amministrazione e per i cittadini: non ci sono più loculi disponibili, è fondamentale un intervento di ampliamento collegato ad una miglior gestione della struttura. Solo attraverso il project si può venire a capo della situazione perché la disponibilità delle casse comunali non consente grandi rivoluzioni. Qualche giorno prima dell'apertura dell'inchiesta da parte della magistratura, avevamo definito una bozza del bando che doveva solo essere vagliata dal dirigente e dall'ufficio appalti. Quanto è accaduto non credo avrà ripercussioni sulla tempistica.
Una data?
Dopo l'approvazione del piano delle opere pubbliche, diciamo tra gennaio e febbraio.
Grandi incompiute 2: Palazzo Carcano.
E' una vicenda che mi sta molto a cuore, essendone stato il direttore dei lavori ed avendo firmato il progetto di variante.
Rifacciamo un pò la storia delle puntate precedenti.
Quando abbiamo cominciato i lavori, durante gli scavi è emersa una zona di assoluto interesse archeologico che ha indotto la Soprintendenza a bloccare tutto. Per procedere nuovamente, abbiamo dovuto fare un progetto di variante. Una volta presentato, abbiamo dovuto attendere il parere della Soprintendenza e, contestualmente, rivedere quelle altre parti del progetto relative alle misure anti-sismiche ed anti-incendio derivanti dalle nuove normative entrate in vigore. Questi passaggi ci hanno costretto a sospendere a lungo i lavori, ripresi solo nel mese di settembre.
In definitiva, a quando la consegna dei lavori?
La durata dei lavori non è cambiata rispetto ai 576 giorni previsti nel 2004. Palazzo Carcano dovrebbe esser pronto tra un anno e mezzo all'incirca.
Che prezzo si paga per questo ritardo?
C'è una differenza di costi rispetto al progetto iniziale per far fronte ai vincoli posti dalla Soprintendenza. Penso, in primis, alle tecniche di scavo da adottare per tutelare l'area di interesse archeologico. Il nostro obiettivo è di utilizzare i fondi per un unico lotto funzionale, così da realizzare e rendere agibile la parte del Palazzo destinata agli uffici giudiziari. Per il completamento definitivo vi sarebbero poi due opzioni da valutare: o il reperimento di un nuovo finanziamento oppure l'inserimento di Palazzo Carcano all'interno del progetto di riqualificazione dell'area del Castello che vede compartecipi Comune e Soprintendenza.
Grandi incompiute 3: il parcheggio di piazza XX settembre. Il commissario prefettizio ne aveva ipotizzato un pronto completamento sfruttando i soldi incassati dalle multe. Adesso tutto tace. Non si vuole proprio concludere quest'opera?
Non è corretto affermare che non si ha la volontà di completare quel parcheggio. Bisogna fare in modo che si trovi la giusta soluzione per completarlo, tenuto conto che parliamo di una spesa non eccessiva ma nemmeno così modica.
Il commissario parlava di 300mila euro.
Secondo me son di più. Mi risulta che manchi tutto l'impianto elettrico e quello anti-incendio. C'è comunque l'intenzione di completarlo.
E come?
Abbiamo pensato di cedere una parte dei posti auto ai residenti della zona che non sanno dove parcheggiare la macchina. Con quei soldi potremmo far cassa e pagare i lavori.
A che punto siamo? Solo alle buone intenzioni?
Potremmo procedere anche alla redazione del bando ma il discorso è sempre lo stesso. C'è una carenza di personale ed abbiamo necessità di far molte cose, quasi contemporaneamente. Non potendo, si dà la precedenza ai provvedimenti più impellenti.
Con la riapertura delle scuole, la tracciatura delle strisce pedonali non era un provvedimento impellente?
Ho parlato con l'ufficio a luglio, prima di andare in ferie. Mi ero raccomandato di far tracciare le strisce per l'inizio della scuola almeno davanti ai plessi. Ho solo un cruccio: di non aver formulato l'istanza per iscritto. Probabilmente le cose sarebbero andate diversamente.
Mi scusi, ma è molto grave quanto sta dicendo. Lei è comunque l'assessore: possibile che non riesca a farsi "rispettare"?
Hanno addotto giustificazioni di varia natura, tipo che la ditta incaricata aveva altre priorità in quel momento, aveva altri lavori da espletare. Ne ho parlato col sindaco, ho portato la questione all'attenzione del mio partito. Qualche provvedimento è stato preso.
Guardiamo avanti, al prossimo anno. Cosa bolle nella pentola del prossimo piano delle opere pubbliche?
Il prossimo piano delle opere pubbliche prevede un fitto programma di interventi per le scuole della città. L'anno scorso abbiamo fatto degli interventi con i fondi destinati per la semplice manutenzione. Molti Istituti non hanno mai beneficiato di interventi di adeguamento, penso alla Petronelli, alla Papa Giovanni, al De Amicis, ma non solo. Abbiamo fatto una mappatura dei plessi, colto le necessità e poi stilato un programma che ci porterà nell'arco dei tre anni, all'adeguamento di tutte le scuole, attraverso la contrazione di mutui.
Per il 2009 quali scuole saranno sottoposte ad intervento?
Petronelli, Giustina Rocca e Pertini.
L'assessore D'Ambrosio ha anticipato i lavori in piazza Quercia dove verrà realizzata un'arena in pietra di Trani.
Sì, confermo.
In quanto tempo pensate di farla? Quanto costerà?
Sei mesi. Costerà 800mila euro.
E poi?
E' previsto anche il rifacimento di piazza Longobardi, finalmente liberata dal mercato. Diventerà un altro salotto della città.
Tempi? Costi?
Anche in questo caso, intorno ai sei mesi, forse qualcosa in meno. Costerà 400mila euro.
Quindi, alla fine del 2009, avremo sia l'arena a piazza Quercia che una nuova piazza Longobardi?
Certo. Ed oltre alle due piazze, ricordo il sottovia ferroviario che prevede un impegno economico di 1milione di euro. E poi ancora, completeremo i lavori della condotta sottomarina e di Palazzo Beltrani.
Ma Palazzo Beltrani non era già pronto? E' stata fatta una mostra al suo interno.
Palazzo Beltrani è stato utilizzato per una mostra di un'associazione che ha sfruttato soltanto i locali al piano terra. Ma non è stato ancora aperto al pubblico. Mancano delle porte anti-incendio e qualche altro ritocco. La Soprintendenza ha fatto delle richieste specifiche e ci stiamo adoperando di conseguenza.
E come si fa a dare in concessione un immobile non ancora agibile?
Per la mostra è stato utilizzata una piccola zona del piano terra. Le porte da installare riguardano il primo ed il secondo piano.
Lei è anche assessore al centro storico. Qual è la sua idea per rivalutare l'area?
Ho sempre immaginato il centro storico di Trani come un grande centro del commercio all'aperto. L'area, per la sua bellezza, si presta al passeggio e, quindi, allo shopping. Al suo interno vedrei favorevolmente la nascita di tante botteghe, di negozi prevalentemente di tipo artistico, artigiano, collegati con la nostra storia e le nostre tradizioni.
Basta dunque con locali notturni e ristoranti?
Assolutamente sì. Ce ne sono già troppi.
Ma, questa estate, ha voluto lei il balletto di fioriere, blocchetti, paletti, palle e affini?
Sono stato spettatore in quella vicenda. Sono interventi che non hanno interessato la mia ripartizione. Sono frutto di provvedimenti arrivati in giunta come "opere di viabilità" per creare l'area pedonale.
Quindi la colpa di quelle brutture va all'assessore alla viabilità?
No, io non do la colpa a nessuno. L'idea di creare un varco pedonale è assolutamente lodevole. La soluzione finale non è stata delle più felici. Nella mia professione di architetto, prima di un lavoro chiedo sempre al cliente cosa voglia e poi procedo. Probabilmente qualcuno ha suggerito quella soluzione all'amministrazione. Le colpe vanno attribuite a chi è stato cattivo suggeritore.
Chiudiamo, parlando di politiche giovanili. Cosa è stato fatto? Non ci risulta siano stati raggiunti dei grandi obiettivi.
Ho cercato, nel mio piccolo, di dare un'impronta a questa tematica. Mi consenta di ringraziare per l'impegno ed il contributo che mi ha sempre fornito il consigliere del mio partito, Fabrizio Sotero, il più attivo sotto questo punto di vista. Non è vero che non è stato fatto proprio nulla. Abbiamo firmato un protocollo d'intesa con la Regione per l'adesione al circuito dell'Informagiovani regionale, inoltre siamo entrati nel circuito di Eurodesk, la struttura del programma comunitario "Gioventù in Azione" dedicata all'Informazione e all'orientamento sui programmi comunitari in favore dei giovani.
Ma avete trovato una sede per sviluppare queste progettualità o restano solo su carta?
Non abbiamo ancora individuato una sede. C'è una carenza di fondi e c'è una carenza di strutture.
Ma se il Comune ha una miriade di immobili inutilizzati!
Ha dei beni immobili che necessitano di interventi onerosi che non possiamo sostenere. Al momento sono progettualità che restano nell'alveo del virtuale, ma siamo decisi ad aprire uno sportello comune sia per l'Informagiovani che per Eurodesk, così da poter dare una risposta concreta ai nostri giovani.
In biblioteca non è possibile?
Abbiamo chiesto ma la risposta è stata negativa. Tutte le stanze pare siano occupate.
Il Bar Tre palme lo avete "sbolognato" all'Amet...
Il Bar Tre palme va rifatto completamente ed è sempre stato al centro delle ipotesi più disparate. Ci siamo scontrati a più riprese sulla destinazione d'uso di quell'immobile. Tornando ai servizi informatici per il mondo giovanile, non escludo che si possa pensare ad una forma di esternalizzazione del servizio, magari affidandolo ad un'associazione locale. Ma anche in questo caso c'è tutta la trafila burocratica da compiere, bando incluso.
Dopo l'impegno per la copertura delle buche in via La Pira, vuole fare un'altra promessa? Una sede adeguata per queste attività entro l'anno?
Farò il possibile.
NOTA DEL DIRETTORE: Ventiquattro ore dopo la conclusione dell'intervista (realizzata ad inizio settimana) le buche di via La Pira erano state coperte. Tanto di cappello all'assessore Francesco Acella.