Un caffè con...
Un Caffè con Sebastiano De Feudis
Le interviste del direttore di traniweb
sabato 21 febbraio 2009
Molti politici si son detti perplessi sull'istituzione della sesta Provincia pugliese. Adesso tutti sembrano volersi candidare. Lei che ne pensa?
Ormai la Provincia Bat è una realtà. Non ha più senso parlare se sia giusto o meno istituirla. In questo momento credo sia necessario dare dei contenuti alla sesta Provincia pugliese. I cittadini si aspettano che questo nuovo Ente dia loro una speranza di un futuro migliore.
La Bat è una Provincia che nasce policentrica e che è stata caratterizzata, finora, da un solo argomento: la benedetta dislocazione degli uffici.
E' una constatazione figlia dei tempi. I politici si preoccupano solo di recuperare consensi più che di governare le Istituzioni. Dobbiamo mettere da parte tutte le polemiche originate negli scorsi anni e pensare che ogni città ha una vocazione da valorizzare, non solo dal punto di vista delle risorse territoriali, ma anche sotto il profilo umano.
Il discorso più ricorrente che si sente fare è quello dell'abolizione delle Province perché ritenute inutili. Anche il suo leader, Antonio Di Pietro, la pensa così. E Lei?
La Provincia ha delle competenze molto importanti. Penso alle strade ed alla viabilità, all'ambiente, all'edilizia scolastica. Se noi oggi abolissimo le Province, dovremmo trasferire queste competenze o alle Regioni o ai Comuni. Immaginiamo, per esempio, di dover far gestire la Trani-Andria dai rispettivi Comuni. Potrebbe succedere che il Comune di Trani non abbia i fondi per sistemare il tratto di sua competenza, mentre il Comune di Andria sì. E' solo un esempio, che può far comprendere quali storture potrebbero venir fuori se accadesse una cosa simile. Quando Di Pietro dice di essere favorevole all'abolizione delle Province, non si limita a pronunciare un semplice slogan come fanno molti, ma vuol sottolineare che vi è la possibilità di trasferire delle competenze ad altri Enti.
La Bat rischia di nascere come una Provincia di serie B?
La Provincia di Bari perde, con dispiacere, una fetta importante del suo territorio, circa 400 mila abitanti, oltre che delle città strategiche sotto tanti punti di vista, siano essi culturali o imprenditoriali. Adesso la Bat è un territorio indipendente. Pensiamo a costruire, con entusiasmo, un avvenire di qualità per il popolo che la abita.
Se gliel'avessero chiesto, Lei si sarebbe candidato per la presidenza?
La candidatura alla presidenza della Provincia non deve essere una velleità personale. E', invece, una scelta, fatta dai vertici dei partiti. Si stanno valutando delle ipotesi e tra non molto si saprà chi è il candidato presidente del centrosinistra nella Bat. Non posso aggiungere altro.
Proviamo ad immaginare il primo Consiglio provinciale della Bat. Come se lo aspetta?
Sarà composto in gran parte da consiglieri comunali delle città che ne fanno parte. Purtroppo la legge elettorale delle Provinciali ha un grosso limite che penalizza le scelte di chi va a votare. Con la suddivisione in collegi, i politici eletti sono espressione non di tutta una città ma di una parte di essa. Mi auguro che la scelta possa ricadere su persone capaci, in grado di aggregare i processi economici per la ricchezza di tutta la Provincia.
Partito Democratico ed Italia dei Valori, in ambito nazionale, non vanno più tanto d'accordo. Nel nostro territorio invece?
Con il Partito Democratico non ci sono attriti né in ambito locale, né in ambito provinciale e né in ambito regionale. Detto questo, faccio una considerazione: la politica è una lotta continua fra gente che vuol primeggiare, prima all'interno del proprio partito e poi all'interno di una coalizione. Quando si generano processi di questo tipo, è normale che nascano degli scontri per la leadership. L'intelligenza sta nel restare uniti dopo la discussione, perché l'avversario da battere sta dall'altre parte. A livello nazionale, Di Pietro rivendica, nei confronti del Pd, delle posizioni di prestigio. L'Italia dei Valori ha una classe dirigente capace, che può governare città, Province e Regioni. E' una lotta democratica, che ha prodotto degli esiti alterni. Alcune volte è andata bene a loro, altre volte a noi. Ciò non toglie che il Pd resta un nostro alleato, serio e leale.
E i rapporti con la Sinistra radicale? Ipotizza un futuro insieme o è giusto separarsi?
La Sinistra deve sciogliere un nodo: o è Sinistra di governo o è Sinistra di opposizione. I partiti, normalmente, scendono in campo con l'ambizione di andare al governo. Se si vuole arrivare lì, bisogna esser pronti a trattare con gli alleati. In politica non c'è la supremazia delle idee, c'è un consenso che si ricerca intorno ad un'idea. Mi auguro che nasca una grande forza di Sinistra e di governo. Oggi ci troviamo di fronte a due Sinistre: da un lato c'è Rifondazione Comunista, che vuol essere, legittimamente, una forza d'opposizione. Dall'altro, c'è il progetto che sta costruendo Nichi Vendola, ossia quello di una Sinistra di governo, più attiva, moderna. Entrambe stanno attraversando un momento di difficoltà. Se avranno la capacità e la pazienza di saper spiegare, ai rispettivi elettori, la strada che vogliono intraprendere, penso che possano raggiungere dei risultati elettorali soddisfacenti.
Con l'avvicinarsi delle elezioni, spuntano nuovi movimenti, associazioni para-politiche, liste civiche. Il quadro è sempre più ingarbugliato, alla faccia della semplificazione. Condivide questo modo di fare politica?
Questo è il risultato di leggi elettorali sbagliate, fatte solo con l'idea, sbagliata, di poter vincere le elezioni. L'ha fatto Raffaele Fitto contro Vendola, l'ha fatto Berlusconi contro Prodi. A livello parlamentare i cittadini non scelgono più i loro rappresentanti. Danno il voto al partito mentre i segretari decidono i candidati. Resto dell'idea che i cittadini vogliano scegliere le persone prima dei partiti.
I cittadini hanno perso la pazienza e la fiducia nei confronti della classe politica.
I partiti sono necessari. Oggi stanno attraversando una fase d'evoluzione repentina, dovuta al cambiamento della legge elettorale. Sono convinto che presto ci sarà una stabilizzazione.
Un suo collega di giunta, Vincenzo Caldarone, ha lasciato il centrosinistra ed ha costituito, con altri, un movimento un po' ambiguo come "Buonvento".
Ho parlato con lui qualche giorno dopo la presentazione del suo movimento. Escludo sia un'operazione di naturale elettorale, così come escludo la sua candidatura alla presidenza della Provincia. Vincenzo Caldarone, così come Salerno e Napoletano, sono delle risorse per le nostre città, sono dei politici che hanno governato bene le città e sono persone che…
… non hanno trovato spazio nei loro partiti e si sono messi in proprio.
Ignoro le loro storie personali. A mio avviso, sono delle persone che possono dare ancora un importante contributo politico alle nostre comunità. Non sempre, però, lo si può fare da protagonisti.
Come giudica il lavoro fatto in questi anni in Provincia?
Ho fatto riscoprire ai cittadini tranesi l'esistenza di Istituzioni superiori. Il governo cittadino non ha mai avuto alcun rapporto, né con la Provincia e né con la Regione. La mia presenza in Provincia ha permesso la ripresa di un dialogo significativo. I cittadini di Trani erano assolutamente disabituati ad andare a chiedere notizie o sostegni per delle manifestazioni. Ho spiegato loro che, anche se non ci fossi stato io, avrebbero trovato interlocutori attenti, in grado di aiutarli. Questa credo sia l'eredità più importante che lascio ai tranesi.
E sul Suo assessorato cosa ci dice?
Abbiamo pensato a fare promozione turistica, puntando su degli eventi come ad esempio il Pescaturismo o le mini crociere. Da due anni promuoviamo i riti della Settimana Santa. Abbiamo aperto oltre 60 info points turistici in tutta la Provincia di Bari. A Trani, ad esempio, ce ne sono due. I punti di informazione sono convenzionati con le agenzie di viaggio: ai turisti, in questo modo, viene data la possibilità di usufruire di alcuni servizi aggiuntivi. E ancora: abbiamo organizzato i free tours. Bari, oltre ad essere la Capitale economica, politica e culturale della Puglia, è il centro di smistamento di tantissimi turisti. Porto, aereoporto e stazione sono stati dotati di un info point che raccoglie le adesioni di viaggiatori a cui consentiamo di vedere, gratuitamente, le eccellenze della Provincia secondo un itinerario molto simile a quello offerto durante le crociere, con piccole soste nei luoghi più significativi. Quest'anno alla Bit di Milano presentiamo alcune novità: una guida, chiamata "Appunti di viaggio", alla scoperta dei luoghi della cultura barese, più un cartellone di manifestazioni, organizzate dall'amministrazione provinciale, denominato anch'esso, "Appunti di viaggio".
Ci aveva chiesto di non essere trascinato in polemiche locali. Su alcuni argomenti, però, dobbiamo soffermarci. Come sono stati i rapporti tra Comune e Provincia? L'argomento è stato al centro di un polemico scambio di vedute con l'assessore ai lavori pubblici, Franco Acella.
Non mi fa paura la polemica, non mi piace l'offesa e l'insulto. Quando l'interlocutore ne fa uso, non so francamente cosa rispondergli. La signorilità dovrebbe sempre prevalere nei rapporti umani. Ora rispondo alla Sua domanda: il Comune di Trani, salvo due eccezioni, su mio impulso, non ha mai chiesto né finanziamenti e né il mio intervento. Posso dire che mi ha ignorato cordialmente. Io, invece, ho sempre segnalato, con delle lettere indirizzate al sindaco, le opportunità che poteva dare la Provincia. Non ho mai avuto risposte in merito.
La Provincia di Bari ha iniziato la redazione del Programma provinciale per l'impiantistica sportiva. Trani ha presentato dei progetti?
Allo scorso bando il Comune di Trani non ha partecipato. Ce n'è un altro che scade a fine febbraio ma non ho notizie in merito alla partecipazione del Comune. Il problema di fondo sta nell'incapacità a documentarsi. Un assessore dovrebbe frequentare le sedi Istituzionali, a prescindere dal colore di chi le governa. Ci sono tantissimi finanziamenti da sfruttare, sia regionali che provinciali. Il sindaco di Corato ogni 10 giorni è in Provincia e, come lui, fanno tanti altri sindaci e assessori della Provincia di Bari. Senza voler dare giudizi su alcuno, sono sempre gli uomini che fanno la differenza.
Ha letto le dichiarazioni polemiche del nostro assessore al turismo nei confronti della Regione? E' vero che si privilegiano le grandi imprese e si fa poco gioco squadra con gli altri?
Le polemiche interessano poco, sia a me che ai cittadini. Preferisco utilizzare lo spazio del "Caffè con" per informare gli operatori del turismo delle opportunità che verranno messe a disposizione in favore delle piccole e medie imprese. Entro due mesi saranno pubblicati dei bandi regionali per finanziare, a fondo perduto, l'apertura e la ristrutturazione di strutture collegate al turismo. I finanziamenti andranno dai 700mila euro ai 50 milioni di euro, suddivisi in tre tranche. Ci saranno sia bandi aperti (cioè senza scadenza) che bandi chiusi (a scadenza). Invito tutti gli interessati a monitorare i siti Internet per cogliere queste opportunità. Mi piace, inoltre, ricordare che il mio assessorato ha emanato un bando per finanziare l'apertura di dieci bed & breakfast in tutta la Provincia di Bari. Di questi dieci, quattro erano di Trani. Questo è avvenuto perché ha dato tempestivamente informazioni in merito.
Dal punto di vista turistico, Trani ha compiuto dei passi in avanti?
Sulla città di Trani vengono dette un sacco di bugie. In campagna elettorale ho sentito dire che la città deve puntare sul turismo congressuale. Ma gli amministratori locali sanno che, per far questo, bisogna avere una struttura in grado di accogliere almeno 2000 persone? A Trani abbiamo strutture che possono accogliere al massimo 200 congressisti. Il turismo, inoltre, non si deve poggiare solo sugli arrivi stranieri, tedeschi o neo zelandesi che siano. Anche chi viene da Corato o da San Ferdinando va accolto al meglio. L'amministrazione di Trani non mi pare stia investendo sul turismo, fatta eccezione per qualche manifestazione canora d'estate.
E allora che andiamo a fare alla Bit?
Lo dico senza polemica: non si può fare un comunicato per dire che Trani va alla Bit. E' una non-notizia. La notizia sta nel dire cosa si va a fare alla Bit. Trani va a Milano per presentare dei servizi? Degli eventi? Non lo sappiamo.
Parliamo della struttura dello Psicopedagogico.
Sfatiamo un altro mito. Ai tranesi si è sempre fatto credere che, quella struttura, fosse del Comune di Trani. L'Istituto è della Provincia che lo ha venduto, se non ricordo male, per 3 milioni e 400mila euro. Quell'immobile, fatiscente, costava 300mila euro l'anno solo per le guardie giurate che lo controllano. La vendita era necessaria sotto il profilo dell'economicità dell'azione amministrativa di un Ente. Il Comune di Trani ne poteva approfittare ma non ha mai pensato alle reali potenzialità di quella struttura. A me un'idea era venuta. Per poter portare avanti un discorso, devi avere di fronte, però, un'amministrazione che abbia voglia di dialogare con te.
Qual era l'idea?
Costituire una partnership fra Provincia, Comune, Terme di Margherita di Savoia ed investitori privati, operazione che non sarebbe costata quasi nulla al Comune per realizzare un grande centro termale. Era una strada che si poteva percorrere, le due amministrazioni dovevano soltanto sedersi intorno ad un tavolo per dare impulso ad una importante operazione economica che avrebbe avuto effetti benefici per il territorio. Purtroppo questa è rimasta soltanto un'idea, scambiata, vicino ad un bar, con Carlo Laurora, ai tempi in cui lui era direttore generale.
La Trani-Andria.
La strada si fa. E' nei fatti. Lo ha anche ribadito l'assessore Terlizzese in una recente riunione di giunta. Tra maggio e giugno inizieranno i lavori anche perché i finanziamenti scadono nel 2009. Se vogliamo andare a vedere di chi è la colpa dei ritardi, guardiamo a qualche amministrazione comunale. Anzi: visto che a Trani abbiamo dei solerti consiglieri comunali, sia di maggioranza che di opposizione, lancio loro una sfida. Che vadano in Provincia per rendersi conto delle responsabilità dei ritardi e, se questi, sono attribuibili al Comune di Andria o al Comune di Trani.
La Provincia è impegnata anche nella risoluzione del problema dei rifiuti con Ato, Comuni e Regione. Servono nuovi impianti?
Dopo tanti anni di commissariamento da parte della Regione, le Province, su iniziativa di Nichi Vendola, hanno riottenuto la delega sui rifiuti e sull'ambiente e potranno decidere del proprio destino. Un territorio così limitato, come la Bat, potrà autodeterminarsi sulla scorta delle sue necessità. Si potrà scegliere, ad esempio, se incrementare la differenziata o fare un termovalorizzatore. Non è una scelta semplice, non può essere una scelta emotiva. In linea di principio ritengo che ogni realtà debba considerare, in fase di scelta, la propria vocazione. Una Provincia a vocazione turistica come il Salento penso debba evitare di accostare la sua immagine ad un termovalorizzatore. Se poi nella Bat si vuole far prevalere l'interesse economico a quello turistico, allora si prenderà in considerazione questa ipotesi.
Sono stati risolti gli attriti con una parte del centrosinistra tranese dopo la spaccatura alle ultime amministrative?
Le battaglie, per la supremazia politica, sono assolutamente legittime. Alle scorse elezioni amministrative c'è stata una battaglia di supremazia. E' inutile negare che ero fra i papabili candidati a sindaco del centrosinistra. Ignoro le ragioni per cui quell'accordo non si poté fare. La lotta, però, è finita il giorno delle elezioni. Da allora, i rapporti con il Pd e con le altre forze del centrosinistra sono tornati assolutamente sereni e tranquilli. Ciò non significa che l'Italia dei Valori non sia pronta per nuove battaglie. Sicuramente dovremo competere per una nuova leadership. Chi vincerà dovrà avere la capacità di riunire attorno a sé gli scontenti. Al contrario, chi perderà, dovrà avere l'intelligenza di comprendere che, nella vita, non si può sempre vincere.
Dicono che Lei potrebbe essere il miglior candidato sindaco possibile del centrosinistra.
Non lo so. Posso dirLe che la candidatura a sindaco non rientra né tra i miei sogni e né tra le mie ambizioni. Se poi ce ne sarà l'esigenza e ci sarà la volontà dei partiti politici e dei cittadini, possiamo parlarne.
E allora, cosa vuol fare da grande?
Bari è stata un'esperienza molto formativa. Sarà il mio partito a prendere le decisioni per altri incarichi, qualcosa me l'hanno già anticipata. Vediamo cosa succederà. Di certo non sarò candidato al consiglio provinciale. Se poi dovessi star fermo per un po', tornerei a leggere qualche buon libro. Oggi gli impegni di lavoro e del mio assessorato me lo consentono raramente.
Facendo due calcoli, si allenerà intellettualmente per le elezioni regionali.
Vedremo. Il mio futuro politico lo decideranno il Presidente, Antonio Di Pietro, ed il capogruppo al Senato, Felice Belisario. A loro ed ai cittadini di Trani devo molto. Ascolterò entrambi.
Ormai la Provincia Bat è una realtà. Non ha più senso parlare se sia giusto o meno istituirla. In questo momento credo sia necessario dare dei contenuti alla sesta Provincia pugliese. I cittadini si aspettano che questo nuovo Ente dia loro una speranza di un futuro migliore.
La Bat è una Provincia che nasce policentrica e che è stata caratterizzata, finora, da un solo argomento: la benedetta dislocazione degli uffici.
E' una constatazione figlia dei tempi. I politici si preoccupano solo di recuperare consensi più che di governare le Istituzioni. Dobbiamo mettere da parte tutte le polemiche originate negli scorsi anni e pensare che ogni città ha una vocazione da valorizzare, non solo dal punto di vista delle risorse territoriali, ma anche sotto il profilo umano.
Il discorso più ricorrente che si sente fare è quello dell'abolizione delle Province perché ritenute inutili. Anche il suo leader, Antonio Di Pietro, la pensa così. E Lei?
La Provincia ha delle competenze molto importanti. Penso alle strade ed alla viabilità, all'ambiente, all'edilizia scolastica. Se noi oggi abolissimo le Province, dovremmo trasferire queste competenze o alle Regioni o ai Comuni. Immaginiamo, per esempio, di dover far gestire la Trani-Andria dai rispettivi Comuni. Potrebbe succedere che il Comune di Trani non abbia i fondi per sistemare il tratto di sua competenza, mentre il Comune di Andria sì. E' solo un esempio, che può far comprendere quali storture potrebbero venir fuori se accadesse una cosa simile. Quando Di Pietro dice di essere favorevole all'abolizione delle Province, non si limita a pronunciare un semplice slogan come fanno molti, ma vuol sottolineare che vi è la possibilità di trasferire delle competenze ad altri Enti.
La Bat rischia di nascere come una Provincia di serie B?
La Provincia di Bari perde, con dispiacere, una fetta importante del suo territorio, circa 400 mila abitanti, oltre che delle città strategiche sotto tanti punti di vista, siano essi culturali o imprenditoriali. Adesso la Bat è un territorio indipendente. Pensiamo a costruire, con entusiasmo, un avvenire di qualità per il popolo che la abita.
Se gliel'avessero chiesto, Lei si sarebbe candidato per la presidenza?
La candidatura alla presidenza della Provincia non deve essere una velleità personale. E', invece, una scelta, fatta dai vertici dei partiti. Si stanno valutando delle ipotesi e tra non molto si saprà chi è il candidato presidente del centrosinistra nella Bat. Non posso aggiungere altro.
Proviamo ad immaginare il primo Consiglio provinciale della Bat. Come se lo aspetta?
Sarà composto in gran parte da consiglieri comunali delle città che ne fanno parte. Purtroppo la legge elettorale delle Provinciali ha un grosso limite che penalizza le scelte di chi va a votare. Con la suddivisione in collegi, i politici eletti sono espressione non di tutta una città ma di una parte di essa. Mi auguro che la scelta possa ricadere su persone capaci, in grado di aggregare i processi economici per la ricchezza di tutta la Provincia.
Partito Democratico ed Italia dei Valori, in ambito nazionale, non vanno più tanto d'accordo. Nel nostro territorio invece?
Con il Partito Democratico non ci sono attriti né in ambito locale, né in ambito provinciale e né in ambito regionale. Detto questo, faccio una considerazione: la politica è una lotta continua fra gente che vuol primeggiare, prima all'interno del proprio partito e poi all'interno di una coalizione. Quando si generano processi di questo tipo, è normale che nascano degli scontri per la leadership. L'intelligenza sta nel restare uniti dopo la discussione, perché l'avversario da battere sta dall'altre parte. A livello nazionale, Di Pietro rivendica, nei confronti del Pd, delle posizioni di prestigio. L'Italia dei Valori ha una classe dirigente capace, che può governare città, Province e Regioni. E' una lotta democratica, che ha prodotto degli esiti alterni. Alcune volte è andata bene a loro, altre volte a noi. Ciò non toglie che il Pd resta un nostro alleato, serio e leale.
E i rapporti con la Sinistra radicale? Ipotizza un futuro insieme o è giusto separarsi?
La Sinistra deve sciogliere un nodo: o è Sinistra di governo o è Sinistra di opposizione. I partiti, normalmente, scendono in campo con l'ambizione di andare al governo. Se si vuole arrivare lì, bisogna esser pronti a trattare con gli alleati. In politica non c'è la supremazia delle idee, c'è un consenso che si ricerca intorno ad un'idea. Mi auguro che nasca una grande forza di Sinistra e di governo. Oggi ci troviamo di fronte a due Sinistre: da un lato c'è Rifondazione Comunista, che vuol essere, legittimamente, una forza d'opposizione. Dall'altro, c'è il progetto che sta costruendo Nichi Vendola, ossia quello di una Sinistra di governo, più attiva, moderna. Entrambe stanno attraversando un momento di difficoltà. Se avranno la capacità e la pazienza di saper spiegare, ai rispettivi elettori, la strada che vogliono intraprendere, penso che possano raggiungere dei risultati elettorali soddisfacenti.
Con l'avvicinarsi delle elezioni, spuntano nuovi movimenti, associazioni para-politiche, liste civiche. Il quadro è sempre più ingarbugliato, alla faccia della semplificazione. Condivide questo modo di fare politica?
Questo è il risultato di leggi elettorali sbagliate, fatte solo con l'idea, sbagliata, di poter vincere le elezioni. L'ha fatto Raffaele Fitto contro Vendola, l'ha fatto Berlusconi contro Prodi. A livello parlamentare i cittadini non scelgono più i loro rappresentanti. Danno il voto al partito mentre i segretari decidono i candidati. Resto dell'idea che i cittadini vogliano scegliere le persone prima dei partiti.
I cittadini hanno perso la pazienza e la fiducia nei confronti della classe politica.
I partiti sono necessari. Oggi stanno attraversando una fase d'evoluzione repentina, dovuta al cambiamento della legge elettorale. Sono convinto che presto ci sarà una stabilizzazione.
Un suo collega di giunta, Vincenzo Caldarone, ha lasciato il centrosinistra ed ha costituito, con altri, un movimento un po' ambiguo come "Buonvento".
Ho parlato con lui qualche giorno dopo la presentazione del suo movimento. Escludo sia un'operazione di naturale elettorale, così come escludo la sua candidatura alla presidenza della Provincia. Vincenzo Caldarone, così come Salerno e Napoletano, sono delle risorse per le nostre città, sono dei politici che hanno governato bene le città e sono persone che…
… non hanno trovato spazio nei loro partiti e si sono messi in proprio.
Ignoro le loro storie personali. A mio avviso, sono delle persone che possono dare ancora un importante contributo politico alle nostre comunità. Non sempre, però, lo si può fare da protagonisti.
Come giudica il lavoro fatto in questi anni in Provincia?
Ho fatto riscoprire ai cittadini tranesi l'esistenza di Istituzioni superiori. Il governo cittadino non ha mai avuto alcun rapporto, né con la Provincia e né con la Regione. La mia presenza in Provincia ha permesso la ripresa di un dialogo significativo. I cittadini di Trani erano assolutamente disabituati ad andare a chiedere notizie o sostegni per delle manifestazioni. Ho spiegato loro che, anche se non ci fossi stato io, avrebbero trovato interlocutori attenti, in grado di aiutarli. Questa credo sia l'eredità più importante che lascio ai tranesi.
E sul Suo assessorato cosa ci dice?
Abbiamo pensato a fare promozione turistica, puntando su degli eventi come ad esempio il Pescaturismo o le mini crociere. Da due anni promuoviamo i riti della Settimana Santa. Abbiamo aperto oltre 60 info points turistici in tutta la Provincia di Bari. A Trani, ad esempio, ce ne sono due. I punti di informazione sono convenzionati con le agenzie di viaggio: ai turisti, in questo modo, viene data la possibilità di usufruire di alcuni servizi aggiuntivi. E ancora: abbiamo organizzato i free tours. Bari, oltre ad essere la Capitale economica, politica e culturale della Puglia, è il centro di smistamento di tantissimi turisti. Porto, aereoporto e stazione sono stati dotati di un info point che raccoglie le adesioni di viaggiatori a cui consentiamo di vedere, gratuitamente, le eccellenze della Provincia secondo un itinerario molto simile a quello offerto durante le crociere, con piccole soste nei luoghi più significativi. Quest'anno alla Bit di Milano presentiamo alcune novità: una guida, chiamata "Appunti di viaggio", alla scoperta dei luoghi della cultura barese, più un cartellone di manifestazioni, organizzate dall'amministrazione provinciale, denominato anch'esso, "Appunti di viaggio".
Ci aveva chiesto di non essere trascinato in polemiche locali. Su alcuni argomenti, però, dobbiamo soffermarci. Come sono stati i rapporti tra Comune e Provincia? L'argomento è stato al centro di un polemico scambio di vedute con l'assessore ai lavori pubblici, Franco Acella.
Non mi fa paura la polemica, non mi piace l'offesa e l'insulto. Quando l'interlocutore ne fa uso, non so francamente cosa rispondergli. La signorilità dovrebbe sempre prevalere nei rapporti umani. Ora rispondo alla Sua domanda: il Comune di Trani, salvo due eccezioni, su mio impulso, non ha mai chiesto né finanziamenti e né il mio intervento. Posso dire che mi ha ignorato cordialmente. Io, invece, ho sempre segnalato, con delle lettere indirizzate al sindaco, le opportunità che poteva dare la Provincia. Non ho mai avuto risposte in merito.
La Provincia di Bari ha iniziato la redazione del Programma provinciale per l'impiantistica sportiva. Trani ha presentato dei progetti?
Allo scorso bando il Comune di Trani non ha partecipato. Ce n'è un altro che scade a fine febbraio ma non ho notizie in merito alla partecipazione del Comune. Il problema di fondo sta nell'incapacità a documentarsi. Un assessore dovrebbe frequentare le sedi Istituzionali, a prescindere dal colore di chi le governa. Ci sono tantissimi finanziamenti da sfruttare, sia regionali che provinciali. Il sindaco di Corato ogni 10 giorni è in Provincia e, come lui, fanno tanti altri sindaci e assessori della Provincia di Bari. Senza voler dare giudizi su alcuno, sono sempre gli uomini che fanno la differenza.
Ha letto le dichiarazioni polemiche del nostro assessore al turismo nei confronti della Regione? E' vero che si privilegiano le grandi imprese e si fa poco gioco squadra con gli altri?
Le polemiche interessano poco, sia a me che ai cittadini. Preferisco utilizzare lo spazio del "Caffè con" per informare gli operatori del turismo delle opportunità che verranno messe a disposizione in favore delle piccole e medie imprese. Entro due mesi saranno pubblicati dei bandi regionali per finanziare, a fondo perduto, l'apertura e la ristrutturazione di strutture collegate al turismo. I finanziamenti andranno dai 700mila euro ai 50 milioni di euro, suddivisi in tre tranche. Ci saranno sia bandi aperti (cioè senza scadenza) che bandi chiusi (a scadenza). Invito tutti gli interessati a monitorare i siti Internet per cogliere queste opportunità. Mi piace, inoltre, ricordare che il mio assessorato ha emanato un bando per finanziare l'apertura di dieci bed & breakfast in tutta la Provincia di Bari. Di questi dieci, quattro erano di Trani. Questo è avvenuto perché ha dato tempestivamente informazioni in merito.
Dal punto di vista turistico, Trani ha compiuto dei passi in avanti?
Sulla città di Trani vengono dette un sacco di bugie. In campagna elettorale ho sentito dire che la città deve puntare sul turismo congressuale. Ma gli amministratori locali sanno che, per far questo, bisogna avere una struttura in grado di accogliere almeno 2000 persone? A Trani abbiamo strutture che possono accogliere al massimo 200 congressisti. Il turismo, inoltre, non si deve poggiare solo sugli arrivi stranieri, tedeschi o neo zelandesi che siano. Anche chi viene da Corato o da San Ferdinando va accolto al meglio. L'amministrazione di Trani non mi pare stia investendo sul turismo, fatta eccezione per qualche manifestazione canora d'estate.
E allora che andiamo a fare alla Bit?
Lo dico senza polemica: non si può fare un comunicato per dire che Trani va alla Bit. E' una non-notizia. La notizia sta nel dire cosa si va a fare alla Bit. Trani va a Milano per presentare dei servizi? Degli eventi? Non lo sappiamo.
Parliamo della struttura dello Psicopedagogico.
Sfatiamo un altro mito. Ai tranesi si è sempre fatto credere che, quella struttura, fosse del Comune di Trani. L'Istituto è della Provincia che lo ha venduto, se non ricordo male, per 3 milioni e 400mila euro. Quell'immobile, fatiscente, costava 300mila euro l'anno solo per le guardie giurate che lo controllano. La vendita era necessaria sotto il profilo dell'economicità dell'azione amministrativa di un Ente. Il Comune di Trani ne poteva approfittare ma non ha mai pensato alle reali potenzialità di quella struttura. A me un'idea era venuta. Per poter portare avanti un discorso, devi avere di fronte, però, un'amministrazione che abbia voglia di dialogare con te.
Qual era l'idea?
Costituire una partnership fra Provincia, Comune, Terme di Margherita di Savoia ed investitori privati, operazione che non sarebbe costata quasi nulla al Comune per realizzare un grande centro termale. Era una strada che si poteva percorrere, le due amministrazioni dovevano soltanto sedersi intorno ad un tavolo per dare impulso ad una importante operazione economica che avrebbe avuto effetti benefici per il territorio. Purtroppo questa è rimasta soltanto un'idea, scambiata, vicino ad un bar, con Carlo Laurora, ai tempi in cui lui era direttore generale.
La Trani-Andria.
La strada si fa. E' nei fatti. Lo ha anche ribadito l'assessore Terlizzese in una recente riunione di giunta. Tra maggio e giugno inizieranno i lavori anche perché i finanziamenti scadono nel 2009. Se vogliamo andare a vedere di chi è la colpa dei ritardi, guardiamo a qualche amministrazione comunale. Anzi: visto che a Trani abbiamo dei solerti consiglieri comunali, sia di maggioranza che di opposizione, lancio loro una sfida. Che vadano in Provincia per rendersi conto delle responsabilità dei ritardi e, se questi, sono attribuibili al Comune di Andria o al Comune di Trani.
La Provincia è impegnata anche nella risoluzione del problema dei rifiuti con Ato, Comuni e Regione. Servono nuovi impianti?
Dopo tanti anni di commissariamento da parte della Regione, le Province, su iniziativa di Nichi Vendola, hanno riottenuto la delega sui rifiuti e sull'ambiente e potranno decidere del proprio destino. Un territorio così limitato, come la Bat, potrà autodeterminarsi sulla scorta delle sue necessità. Si potrà scegliere, ad esempio, se incrementare la differenziata o fare un termovalorizzatore. Non è una scelta semplice, non può essere una scelta emotiva. In linea di principio ritengo che ogni realtà debba considerare, in fase di scelta, la propria vocazione. Una Provincia a vocazione turistica come il Salento penso debba evitare di accostare la sua immagine ad un termovalorizzatore. Se poi nella Bat si vuole far prevalere l'interesse economico a quello turistico, allora si prenderà in considerazione questa ipotesi.
Sono stati risolti gli attriti con una parte del centrosinistra tranese dopo la spaccatura alle ultime amministrative?
Le battaglie, per la supremazia politica, sono assolutamente legittime. Alle scorse elezioni amministrative c'è stata una battaglia di supremazia. E' inutile negare che ero fra i papabili candidati a sindaco del centrosinistra. Ignoro le ragioni per cui quell'accordo non si poté fare. La lotta, però, è finita il giorno delle elezioni. Da allora, i rapporti con il Pd e con le altre forze del centrosinistra sono tornati assolutamente sereni e tranquilli. Ciò non significa che l'Italia dei Valori non sia pronta per nuove battaglie. Sicuramente dovremo competere per una nuova leadership. Chi vincerà dovrà avere la capacità di riunire attorno a sé gli scontenti. Al contrario, chi perderà, dovrà avere l'intelligenza di comprendere che, nella vita, non si può sempre vincere.
Dicono che Lei potrebbe essere il miglior candidato sindaco possibile del centrosinistra.
Non lo so. Posso dirLe che la candidatura a sindaco non rientra né tra i miei sogni e né tra le mie ambizioni. Se poi ce ne sarà l'esigenza e ci sarà la volontà dei partiti politici e dei cittadini, possiamo parlarne.
E allora, cosa vuol fare da grande?
Bari è stata un'esperienza molto formativa. Sarà il mio partito a prendere le decisioni per altri incarichi, qualcosa me l'hanno già anticipata. Vediamo cosa succederà. Di certo non sarò candidato al consiglio provinciale. Se poi dovessi star fermo per un po', tornerei a leggere qualche buon libro. Oggi gli impegni di lavoro e del mio assessorato me lo consentono raramente.
Facendo due calcoli, si allenerà intellettualmente per le elezioni regionali.
Vedremo. Il mio futuro politico lo decideranno il Presidente, Antonio Di Pietro, ed il capogruppo al Senato, Felice Belisario. A loro ed ai cittadini di Trani devo molto. Ascolterò entrambi.