Un caffè con...
Un Caffè con Tony D’Ambrosio
Le interviste del direttore di traniweb
domenica 7 dicembre 2008
Trani è stata iscritta nel registro delle città d'arte, è stata definita "località ad economia turistica". Poi si organizzano le notti bianche e Trani non viene inserita nel programma. E' la storia di Cenerentola?
No, che Cerentola. Il discorso è diverso: purtroppo, quando si fanno certe scelte, i politici che hanno un'impostazione che puzza di vecchio, fanno le cose "giusto per", senza prefiggersi il raggiungimento di veri obiettivi di crescita del territorio ma solo perché si devono fare, perché bisogna accontentare qualcuno.
Sì, ma che criterio hanno utilizzato nella scelta delle città?
Intanto c'è da dire una cosa: le notti bianche non portano sviluppo turistico, sono un ottimo condimento quando si opera in un territorio in cui tutto funziona, in cui ci sono strutture ricettive di qualità, in cui l'economia gira, in cui è viva la cultura dell'accoglienza turistica. Manifestazioni fatte così non hanno senso. Non bastano tre serate basate sul divertimento per cambiare il giudizio su una città. C'erano dei soldi, svariati milioni di euro, da distribuire in tutta fretta ed hanno deciso di buttarli al vento così.
Lei però si è arrabbiato per l'esclusione di Trani ed ha scritto una lettera all'assessore regionale Ostillio. E' riuscito a parlarci?
Ho provato a chiarmarlo ma non mi ha risposto. Mi aveva fatto tante promesse, aveva detto che Trani, per lui, era un punto di riferimento. Le cito testualmente una dichiarazione del nostro assessore regionale: "Quando si parla di turismo in Puglia i punti di riferimento sono Alberobello, Lecce, Taranto e Trani". E' evidente che tra il dire ed il fare c'è di mezzo il mare.
In quella lettera, Lei aveva evidenziato come l'amministrazione Tarantini stesse lavorando attivamente per il turismo. Ha portato ad esempio la rivalutazione del porto. Guardando ciò che state facendo è convinto che il porto lo si stia rivalutando?
Il sindaco Tarantini dice spesso una frase verissima, ossia che, a Trani, è meglio far prima le cose e poi discuterle, perché altrimenti si rischia di non far mai nulla. A parte la battuta, va detto che il porto era diventato teatro di situazioni di malcostume e di inciviltà, a causa di continue e reiterate infrazioni automobilistiche, spesso rimaste impunite. Secondo noi, doveva cessare questa convinzione che sul porto di Trani si potesse fare di tutto e parcheggiare ovunque. Il porto di Trani non è morto come ha detto qualcuno, è vivo e vivrà, sempre più di luce propria, grazie ai progetti che l'amministrazione sta portando avanti. La gente, intanto, deve abituarsi a lasciare la macchina un pò più lontano rispetto al solito, per andare a piedi e godersi le bellezze della città, passeggiando liberamente come accade in tantissime altre città italiane.
L'idea di base è buona, buonissima. A nostro avviso vanno rivisti gli orari e recuperati dei punti di parcheggio strategici invece inseriti all'interno dell'area pedonale.
Tutto è perfettibile, sicuramente ci sono state delle sbavature sulla comunicazione del provvedimento e delle modifiche da apportare. Era comunque necessario partire con le chiusure. Alla fine a Trani non è così impossibile trovare parcheggio, è solo una questione di abitudine a far due passi in più a piedi. Lo abbiamo visto anche questa estate: nonostante i park & ride, la gente continuava ad ostinarsi a parcheggiare su via Bisceglie. Sono convinto che, nel lungo termine, le strategie pagheranno. Bari ci sia d'esempio. Dopo anni di tentativi e di sforzi, i cittadini hanno compreso la bontà delle scelte dell'amministrazione ed hanno cominciato ben volentieri a lasciare la macchina a chilometri di distanza dal centro.
Intanto a Trani state incassando le lamentele degli esercenti e dei residenti.
Li capisco. A loro dico che bisogna andare avanti in un percorso basato sul dialogo e sulla comunicazione.
Non potevate dialogare prima di decidere? Sapevate dell'esistenza di associazioni di categoria, i problemi erano ben noti a tutti.
Sicuramente sì. Le assicuro però, che, anche dialogando, comunque saremmo arrivati allo scontro. Sapevamo che ai commercianti la chiusura non piaceva, ma andava fatta.
Alla luce di una linea così intransigente, a cosa serve adesso dialogare?
Il punto di arrivo è la chiusura totale di tutto il centro storico, la vision è quella. E' ovvio che, nel tempo, dovremo dotarci di tutti quelli strumenti essenziali per arrivare all'obiettivo, in primis i parcheggi, sia per gli operatori ed i residenti, sia per gli avventori del centro storico. Dovremo studiare gli orari per lo scarico delle merci, bisognerà individuare modi e criteri per l'ingresso e l'uscita dei residenti dall'area. C'è tanto da fare e solo l'esperienza sul campo può aiutarci a trovare delle risposte concrete a tante domande.
Quando vedremo un'effettiva rivalutazione del porto? A quando un'intesa con la Soprintendenza e con gli altri Enti competenti per dirimere la matassa delle competenze?
Stiamo lavorando per ottenere una gestione comunale dell'intera area portuale, in modo da poter intervenire subito sulle emergenze senza dover affrontare lo scoglio di pareri e autorizzazioni. Fatto questo, potremo cambiare l'illuminazione, rifare il basolato e realizzare quant'altro utile per trasformare il porto in un salotto. L'anno prossimo, intanto, rifaremo piazza Quercia che diventerà una fantastica arena, tutta in pietra di Trani ed illuminata dal basso verso l'alto.
Vogliamo dare dei riferimenti temporali precisi a tutti questi verbi al futuro?
In giunta abbiamo portato un provvedimento di straordinaria importanza, che prevede la costituzione di una STO, una segreteria tecnica organizzativa, novità assoluta per Trani. Stiamo parlando di un tavolo operativo permanente attorno al quale si siederanno tutti gli attori protagonisti del centro storico. L'obiettivo è di arrivare, attraverso la STO, alla redazione di un piano strategico, economico e commerciale di tutto il centro storico. Tutti i soggetti che vivono ed operano nell'area storica, avranno diritto di partecipazione al tavolo, dal quale verranno sviluppati e prodotti progetti, discussi i problemi e trovate le soluzioni. La costituzione della segreteria è dimostrazione della volontà dell'amministrazione di cominciare a comunicare in maniera nuova, seria, strutturata ed ufficiale con le parti sociali.
I commercianti intanto aspettano delle risposte concrete sul regolamento per l'occupazione del suolo. Dopo i sequestri, avevate promesso una soluzione che, alla fine, non ha prodotto gli effetti sperati.
Santo fu quel sequestro! Non mi fraintenda: mi dispiace che Trani sia stata sbattuta come un mostro in prima pagina, alla ribalta dei media nazionali. E' pur vero che, quell'avvenimento, ci ha permesso di avviare un cambiamento radicale sul porto. Dopo aver preso un bello schiaffo sulla faccia, ora siamo in condizione di ricostruire un percorso, dandoci una vision che ci porterà al raggiungimento dell'obiettivo, puntando sulla qualità.
Come?
Faremo un piano d'ambito che verrà discusso all'interno della segreteria tecnica organizzativa.
La magistratura ha acquisito la documentazione relativa ai contratti di locazione di alcuni immobili comunali fra cui gli atti relativi alla chiesa sconsacrata di Sant'Antuono, adesso diventata ristorante. A lei piace la riconversione?
Finora, su quel ristorante, ho ascoltato solo pareri positivi. Personalmente ne sono rimasto affascinato. Un posto magico, stupendo. Ipotizzo che i contrari al risotrante facciano parte di quella cerchia di persone animate da sentimenti di gelosia e di invidia tipici degli abitanti di un paesotto. Siamo diventati capoluogo di Provincia, cerchiamo di crescere. In un paesotto, se qualcuno fa qualcosa, è inevitabile che si attiri le gelosie di chi non è stato capace di fare altrettanto. A Trani si vivono scene simili. Non è così che si cresce, bensì guardando, con spirito emulativo, a chi è stato così geniale e "folle" da compiere un investimento così straordinario. Imitare e non criticare, insomma. Cercando, magari, di far meglio.
Un'idea?
Più che un'idea, la mia è una provocazione: vorrei che Traniweb mi aiutasse a veicolare un sondaggio di gradimento.
Su cosa?
Dare in concessione, magari ad un colosso multinazionale e per un congruo numero di anni, il Monastero di Colonna per realizzare all'interno una Beauty farm.
Come?
Sì, perché no? C'è una legge che consentirebbe di trasformare un luogo splendido nel posto più bello del mondo. Ha idea di quanta gente verrebbe anche solo per curiosità? Il Monastero, oggi, è spesso chiuso, è poco frequentato ed ha dei costi di manutenzione francamente poco sostenibili per un'amministrazione comunale. Non ci sono fondi a sufficienza per trasformarlo in un museo e per riempirlo di contenuti. Riconvertendolo, Trani ne acquisterebbe dei vantaggi strepitosi.
Quali?
Come già detto, il Comune risparmeriebbe sui costi di manutenzione ed incasserebbe delle rette mensili faraoniche da parte dell'azienda che ne rileverebbe la gestione. Così riconvertito, il Monastero farebbe da traino per tutta l'economia turistica locale, sarebbe un veicolo promozionale senza eguali nel mondo. Ci pensa? Un Monastero trasformato in Beauty farm, a due passi dal mare, incastonato in uno scenario così meraviglioso come quello della Penisola di Colonna.
Il mondo politico locale come pensa che reagirà alla sua idea?
Non lo so e non m'interessa. Molti sicuramente mi attaccheranno. Attendo impaziente il giudizio di tanti politici dalla mentalità comunista che mi diranno che, così facendo, metteremmo nelle mani di qualche capitalista senza scrupoli un bene del popolo. Ci saranno poi i benpensanti che mi diranno che sono pazzo, un visionario, un megalomane, fermo restando che non ritengo cosa offensiva essere definito megalomane. Come il sottoscritto, anche Trani deve abituarsi a pensare in grande. Bisogna svegliarsi dal torpore.
Megalomania è anche aver attaccato il mercato di Facebook? Ha oltre 400 amicizie, è iscritto in quasi tutti i gruppi.
Mi piace studiare i nuovi strumenti di comunicazione. Da attento osservatore dei comportamenti, devo riconoscere come Facebook sia utilissimo per comprendere quanto stia cambiando la società in cui viviamo. Ho creato una mia pagina personale ed una sezione politica dove c'è di tutto sopra. Adesso ho creato un gruppo: "Rinnoviamo la politica". Siamo stanchi di vedere logiche che definirei "jurassiche". Vogliamo menti eccelse al potere. Perché, secondo lei, i più capaci spesso scappano dalla politica? Perché politico fa sempre più rima con imbroglione? E' ora di dire basta a tutto ciò. Ci vorrebbe una scuola per aspiranti politici, superata la quale, poi, ci si può candidare. Non si può diventare consigliere comunale solo per ambizioni personali o brama di potere, pensando di aver vinto un concorso pubblico a tempo indeterminato. Ci vuole competenza, applicazione.
Ma è una critica anche all'attuale classe politica?
Assolutamente sì. Ma sa quanti politici che non valgono ci sono? Non ho problemi a dirlo e non sono l'unico a pensarlo. Solo che molti miei colleghi preferiscono sfogarsi nei corridoi e poi tacere nelle sedi opportune.
Marinaro ha detto che butterebbe a mare, in toto, l'attuale giunta.
Cominciasse lui a buttarsi a mare perché fa parte del jurassico.
Lei difende l'operato dell'esecutivo?
Tarantini è stato un grande nella scelta della squadra. Per un buon 90% la giunta è composta da gente nuova che sta pagando dazio a qualche limite di fisiologica inesperienza. Gli assessori in carica ci stanno mettendo tanto cuore, tutti si stanno dando da fare. Difendo a spada tratta Paola Valente, una grande professionista e fra le più criticate, difendo Franco Acella, Matteo Precchiazzi. E' una bella giunta, vittima delle vecchie logiche della politica. Ed è un vero peccato.
E veniamo alle sue deleghe, partendo dal turismo. Il cartellone estivo è stato oggetto di critiche, ma ci può anche stare nel gioco delle parti. A Tony D'Ambrosio che cosa non è piaciuto?
Ciò che dico mi auguro venga colto come una sollecitazione costruttiva. Invito l'associazione Trani Tradizioni a rinnovarsi. Lo spettacolo della rievocazione del matrimonio di Re Manfredi è diventato ripetitivo e comincia a stancare. Loro ci mettono impegno nel farlo, ma dovrebbero rinnovarsi e professionalizzarsi. Mi aspetto in futuro un salto in avanti. Vorrei vedere qualcosa di più, altrimenti diventerà difficile poter continuare a riproporre l'evento così com'è.
Fra le note positive, invece, c'è "Fari a Levante".
I ragazzi sono stati bravissimi, reggendo due mesi di lavoro con pochi soldi e qualche piccolo sponsor. Aggiungo che hanno rendicontato al dettaglio ogni singola voce di spesa, a dimostrazione dell'attenzione e della trasparenza con cui hanno condotto questa scommessa, vincente per l'amministrazione. Sono convinto che "Fari a Levante" abbia tracciato una strada importante per il futuro della città. Se si continuasse in questa direzione, saremmo in grado di poter concedere ai giovani talenti del nostro territorio una vetrina unica. Col tempo, "Fari a Levante" potrebbe diventare qualcosa di più grande ancora, un autentico brend, un marchio di fabbrica di comprovata tranesità da esportare nel mondo. Trani non deve solo importare spettacoli, ma ha tutte le capacità per portare fuori dai suoi confini, con orgoglio, un prodotto artistico e culturale di grande qualità.
Abbiamo trovato i 2mila euro da dare alla Carlucci?
Voglio tanto bene a Gabriella. Con lei ho condiviso tantissime esperienze professionali, fra cui la nascita dell'associazione culturale "Bibis". Lei mi è stata vicina, però ho sempre finanziato da solo ogni impresa. Onore al merito per il suo lavoro e la sua carriera politica, ma non ci vuole molto a portare a Trani artisti che vogliono soldi. Ad organizzar le cose non ci vuol nulla, il difficile è portare a Trani incentivi e finanziamenti. Ed è questo che ci aspettiamo da un Parlamentare eletto dal territorio. Basta con le chiacchiere, vogliamo i fatti, altrimenti finirà ben presto fra i nomi dei jurassici della politica.
Alla Bit di Milano si è presentato con Filippo Gili, un regista sconosciuto ai più. Aveva promesso che da quel connubio sarebbe nata una collaborazione speciale. E poi?
Ammetto che in quel caso ho pagato dazio all'inesperienza politica. Non conoscevo l'arida realtà delle cassi comunali e le poche risorse a disposizione del mio assessorato. Credevo ci fossero i presupposti economici per dar seguito a quell'annuncio, invece non siamo stati in grado di passare dalle parole ai fatti. Il progetto pensato da Gili per Trani è ancora valido: il regista vorrebbe girare un film in città, nel Castello Svevo: si tratta di una rivisitazione in chiave moderna dell'Edipo Re. Gili mi ha garantito che potrebbe farlo con pochi soldi, ma bisogna comunque mettersi al lavoro per cercare sponsorizzazioni di privati ed un briciolo di fondi pubblici per compartecipare, in parte, dei costi.
Non è che facciamo una seconda edizione di "Bastardi"?
No, quella è un'altra storia, un grandissimo bluff che rasenta la truffa, un film qualitativamente scarso e costato una cifra incredibile.
L'idea di far sponsorizzare da privati i cartelloni estivi ed i grandi eventi non è così folle. Molti Comuni hanno risolto così il problema, risparmiando e presentando spettacoli prestigiosi.
Mi invita a nozze con questa considerazione. I commercianti tranesi devono cominciare a fare qualche passo in avanti, devono sapersi strutturare meglio e devono essere disposti, soprattutto, ad investire. Immagino che, a breve, mi chiederà notizie sul Natale, sugli eventi in programma e sulla storia delle illuminazioni. Giusto?
Giusto.
Bene, posso ribadire, attraverso la rubrica, che il Comune finanzierà solo il presepe artistico. I negozianti vogliono le luci per strada? Si organizzino e investino per la città, come succede a Bari dove i commercianti fanno a gara per illuminare e addobbare le proprie strade. Ribadisco il concetto: con quei pochi soldi che abbiamo, faremo il presepe di piazza Libertà ed illumineremo via Mario Pagano. Stop. Invito pertanto i negozianti ad unirsi ed a creare eventi per animare quei giorni di festa senza aspettare l'aiuto economico del Comune e l'iniziativa del pubblico. La cooperazione con i privati è il futuro.
Passiamo al rapporto con le realtà produttive. Ci sono delle differenti vedute sulle aperture domenicali, in particolare con Confesercenti.
Non m'interessa ciò che dice Confesercenti. Provengo da una scuola di pensiero repubblicana e liberale e, pertanto, ritengo sia giusto che gli operatori si organizzino in totale autonomia, nel rispetto ovviamente della libertà altrui. Un imprenditore deve avere l'opportunità di muoversi come meglio crede in un mercato sempre dinamico e diverso. Le associazioni di categoria spesso sono politicizzate, parlano in maniera strumentale e con modalità poco trasparenti. Io la vedo così.
E sulla proposta di limitazione del periodo dei saldi?
E' una cosa anti-liberale.
I dati della Camera di Commercio sono impietosi: nell'ultimo anno è diminuito il numero delle aziende registrate, sono aumentate le cessazioni di attività. Come ne usciamo?
Il Pug ci aiuterà a costruire un territorio appetibile ed ampiamente ricettivo. Come amministrazione abbiamo l'obbligo di profondere ogni sforzo a sostegno di quei settori storicamente trainanti ed ora in crisi, ma dobbiamo metterci in testa che il futuro di Trani è strettamente connesso alle dinamiche di crescita turistica. Dobbiamo sfruttare l'enorme patrimonio di una terra ricca di monumenti, di storia, di cultura e di tradizioni. Questo bagaglio va aperto e messo a disposizione dei turisti. Per uscire dalla crisi è fondamentale superare la mentalità gretta, vecchia, di vedere le cose con invidia e gelosia.
Cosa pensa di ciò che ha scritto di Mario Schiralli, già direttore della biblioteca comunale di Trani, in riferimento ad una sua partecipazione ad una puntata di Polis Puglia? Ha letto il suo intervento sul forum di Traniweb?
No.
Le riporto alcune frasi: "L'assessore è sconfinato nel ridicolo tentando di osannare le bellezze di Trani. Ha parlato delle mille (sic!) chiese, ma non ha detto che sono sempre chiuse, come non ha detto che una rara preziosità architettonica come quella di Sant'Antuono è diventata ristorante grazie alla lungimiranza dei nostri amministratori. Poi ha parlato di progetti futuri. Mi chiedo: con quali soldi se addirittura il Comune non li ha nemmeno per spedire gli inviti per le manifestazioni?".
A lei diritto di replica.
Non conosco Schiralli, ma ritengo che si possa candidare alle prossime elezioni comunali. Battute a parte, rispetto il suo pensiero ma ritengo che sia anacronistico e che non vi sia nulla di costruttutivo in ciò che ha scritto. Questo tipo di mentalità credo vada riposta in un cassetto per sempre. E' vero: le chiese sono spesso chiuse, non ci sono tanti soldi da investire, ma ci sono anche tante persone che la pensano come lui e che bloccano le iniziative. Il mondo è cambiato.
Chiudiamo con "un'annunciazione".
Non mi coglie di sorpresa. Innazitutto mi auguro che la gente continui a scrivere per suggerire proposte e non per distruggere il lavoro, mio e dell'amministrazione. Una buona classe politica deve imparare ad ascoltare la voce della gente e ad essere quanto più trasparente possibile nel suo agire. In tal senso, vorrei annunciare che ho portato all'attenzione della giunta il regolamento sulla comunicazione conforme alla legge numero 150 del 2000 che prevede l'individuazione di un responsabile della comunicazione per ogni ufficio del Comune, la nascita di un centro stella della comunicazione, l'istituzione di un Urp organizzato con tutti i crismi di una città capoluogo di Provincia. Vorrei contribuire al generale cambiamento culturale del Palazzo attraverso gli strumenti della comunicazione. Molto spesso siamo accusati di non voler comunicare le cose ai cittadini, di non essere trasparenti nelle scelte. In realtà non è cattiva volontà ma cattiva organizzazione. Speriamo nel più breve tempo possibile di dare piena attuazione al regolamento, sviluppando con i cittadini tranesi maggiori capacità di dialogo e di ascolto.
No, che Cerentola. Il discorso è diverso: purtroppo, quando si fanno certe scelte, i politici che hanno un'impostazione che puzza di vecchio, fanno le cose "giusto per", senza prefiggersi il raggiungimento di veri obiettivi di crescita del territorio ma solo perché si devono fare, perché bisogna accontentare qualcuno.
Sì, ma che criterio hanno utilizzato nella scelta delle città?
Intanto c'è da dire una cosa: le notti bianche non portano sviluppo turistico, sono un ottimo condimento quando si opera in un territorio in cui tutto funziona, in cui ci sono strutture ricettive di qualità, in cui l'economia gira, in cui è viva la cultura dell'accoglienza turistica. Manifestazioni fatte così non hanno senso. Non bastano tre serate basate sul divertimento per cambiare il giudizio su una città. C'erano dei soldi, svariati milioni di euro, da distribuire in tutta fretta ed hanno deciso di buttarli al vento così.
Lei però si è arrabbiato per l'esclusione di Trani ed ha scritto una lettera all'assessore regionale Ostillio. E' riuscito a parlarci?
Ho provato a chiarmarlo ma non mi ha risposto. Mi aveva fatto tante promesse, aveva detto che Trani, per lui, era un punto di riferimento. Le cito testualmente una dichiarazione del nostro assessore regionale: "Quando si parla di turismo in Puglia i punti di riferimento sono Alberobello, Lecce, Taranto e Trani". E' evidente che tra il dire ed il fare c'è di mezzo il mare.
In quella lettera, Lei aveva evidenziato come l'amministrazione Tarantini stesse lavorando attivamente per il turismo. Ha portato ad esempio la rivalutazione del porto. Guardando ciò che state facendo è convinto che il porto lo si stia rivalutando?
Il sindaco Tarantini dice spesso una frase verissima, ossia che, a Trani, è meglio far prima le cose e poi discuterle, perché altrimenti si rischia di non far mai nulla. A parte la battuta, va detto che il porto era diventato teatro di situazioni di malcostume e di inciviltà, a causa di continue e reiterate infrazioni automobilistiche, spesso rimaste impunite. Secondo noi, doveva cessare questa convinzione che sul porto di Trani si potesse fare di tutto e parcheggiare ovunque. Il porto di Trani non è morto come ha detto qualcuno, è vivo e vivrà, sempre più di luce propria, grazie ai progetti che l'amministrazione sta portando avanti. La gente, intanto, deve abituarsi a lasciare la macchina un pò più lontano rispetto al solito, per andare a piedi e godersi le bellezze della città, passeggiando liberamente come accade in tantissime altre città italiane.
L'idea di base è buona, buonissima. A nostro avviso vanno rivisti gli orari e recuperati dei punti di parcheggio strategici invece inseriti all'interno dell'area pedonale.
Tutto è perfettibile, sicuramente ci sono state delle sbavature sulla comunicazione del provvedimento e delle modifiche da apportare. Era comunque necessario partire con le chiusure. Alla fine a Trani non è così impossibile trovare parcheggio, è solo una questione di abitudine a far due passi in più a piedi. Lo abbiamo visto anche questa estate: nonostante i park & ride, la gente continuava ad ostinarsi a parcheggiare su via Bisceglie. Sono convinto che, nel lungo termine, le strategie pagheranno. Bari ci sia d'esempio. Dopo anni di tentativi e di sforzi, i cittadini hanno compreso la bontà delle scelte dell'amministrazione ed hanno cominciato ben volentieri a lasciare la macchina a chilometri di distanza dal centro.
Intanto a Trani state incassando le lamentele degli esercenti e dei residenti.
Li capisco. A loro dico che bisogna andare avanti in un percorso basato sul dialogo e sulla comunicazione.
Non potevate dialogare prima di decidere? Sapevate dell'esistenza di associazioni di categoria, i problemi erano ben noti a tutti.
Sicuramente sì. Le assicuro però, che, anche dialogando, comunque saremmo arrivati allo scontro. Sapevamo che ai commercianti la chiusura non piaceva, ma andava fatta.
Alla luce di una linea così intransigente, a cosa serve adesso dialogare?
Il punto di arrivo è la chiusura totale di tutto il centro storico, la vision è quella. E' ovvio che, nel tempo, dovremo dotarci di tutti quelli strumenti essenziali per arrivare all'obiettivo, in primis i parcheggi, sia per gli operatori ed i residenti, sia per gli avventori del centro storico. Dovremo studiare gli orari per lo scarico delle merci, bisognerà individuare modi e criteri per l'ingresso e l'uscita dei residenti dall'area. C'è tanto da fare e solo l'esperienza sul campo può aiutarci a trovare delle risposte concrete a tante domande.
Quando vedremo un'effettiva rivalutazione del porto? A quando un'intesa con la Soprintendenza e con gli altri Enti competenti per dirimere la matassa delle competenze?
Stiamo lavorando per ottenere una gestione comunale dell'intera area portuale, in modo da poter intervenire subito sulle emergenze senza dover affrontare lo scoglio di pareri e autorizzazioni. Fatto questo, potremo cambiare l'illuminazione, rifare il basolato e realizzare quant'altro utile per trasformare il porto in un salotto. L'anno prossimo, intanto, rifaremo piazza Quercia che diventerà una fantastica arena, tutta in pietra di Trani ed illuminata dal basso verso l'alto.
Vogliamo dare dei riferimenti temporali precisi a tutti questi verbi al futuro?
In giunta abbiamo portato un provvedimento di straordinaria importanza, che prevede la costituzione di una STO, una segreteria tecnica organizzativa, novità assoluta per Trani. Stiamo parlando di un tavolo operativo permanente attorno al quale si siederanno tutti gli attori protagonisti del centro storico. L'obiettivo è di arrivare, attraverso la STO, alla redazione di un piano strategico, economico e commerciale di tutto il centro storico. Tutti i soggetti che vivono ed operano nell'area storica, avranno diritto di partecipazione al tavolo, dal quale verranno sviluppati e prodotti progetti, discussi i problemi e trovate le soluzioni. La costituzione della segreteria è dimostrazione della volontà dell'amministrazione di cominciare a comunicare in maniera nuova, seria, strutturata ed ufficiale con le parti sociali.
I commercianti intanto aspettano delle risposte concrete sul regolamento per l'occupazione del suolo. Dopo i sequestri, avevate promesso una soluzione che, alla fine, non ha prodotto gli effetti sperati.
Santo fu quel sequestro! Non mi fraintenda: mi dispiace che Trani sia stata sbattuta come un mostro in prima pagina, alla ribalta dei media nazionali. E' pur vero che, quell'avvenimento, ci ha permesso di avviare un cambiamento radicale sul porto. Dopo aver preso un bello schiaffo sulla faccia, ora siamo in condizione di ricostruire un percorso, dandoci una vision che ci porterà al raggiungimento dell'obiettivo, puntando sulla qualità.
Come?
Faremo un piano d'ambito che verrà discusso all'interno della segreteria tecnica organizzativa.
La magistratura ha acquisito la documentazione relativa ai contratti di locazione di alcuni immobili comunali fra cui gli atti relativi alla chiesa sconsacrata di Sant'Antuono, adesso diventata ristorante. A lei piace la riconversione?
Finora, su quel ristorante, ho ascoltato solo pareri positivi. Personalmente ne sono rimasto affascinato. Un posto magico, stupendo. Ipotizzo che i contrari al risotrante facciano parte di quella cerchia di persone animate da sentimenti di gelosia e di invidia tipici degli abitanti di un paesotto. Siamo diventati capoluogo di Provincia, cerchiamo di crescere. In un paesotto, se qualcuno fa qualcosa, è inevitabile che si attiri le gelosie di chi non è stato capace di fare altrettanto. A Trani si vivono scene simili. Non è così che si cresce, bensì guardando, con spirito emulativo, a chi è stato così geniale e "folle" da compiere un investimento così straordinario. Imitare e non criticare, insomma. Cercando, magari, di far meglio.
Un'idea?
Più che un'idea, la mia è una provocazione: vorrei che Traniweb mi aiutasse a veicolare un sondaggio di gradimento.
Su cosa?
Dare in concessione, magari ad un colosso multinazionale e per un congruo numero di anni, il Monastero di Colonna per realizzare all'interno una Beauty farm.
Come?
Sì, perché no? C'è una legge che consentirebbe di trasformare un luogo splendido nel posto più bello del mondo. Ha idea di quanta gente verrebbe anche solo per curiosità? Il Monastero, oggi, è spesso chiuso, è poco frequentato ed ha dei costi di manutenzione francamente poco sostenibili per un'amministrazione comunale. Non ci sono fondi a sufficienza per trasformarlo in un museo e per riempirlo di contenuti. Riconvertendolo, Trani ne acquisterebbe dei vantaggi strepitosi.
Quali?
Come già detto, il Comune risparmeriebbe sui costi di manutenzione ed incasserebbe delle rette mensili faraoniche da parte dell'azienda che ne rileverebbe la gestione. Così riconvertito, il Monastero farebbe da traino per tutta l'economia turistica locale, sarebbe un veicolo promozionale senza eguali nel mondo. Ci pensa? Un Monastero trasformato in Beauty farm, a due passi dal mare, incastonato in uno scenario così meraviglioso come quello della Penisola di Colonna.
Il mondo politico locale come pensa che reagirà alla sua idea?
Non lo so e non m'interessa. Molti sicuramente mi attaccheranno. Attendo impaziente il giudizio di tanti politici dalla mentalità comunista che mi diranno che, così facendo, metteremmo nelle mani di qualche capitalista senza scrupoli un bene del popolo. Ci saranno poi i benpensanti che mi diranno che sono pazzo, un visionario, un megalomane, fermo restando che non ritengo cosa offensiva essere definito megalomane. Come il sottoscritto, anche Trani deve abituarsi a pensare in grande. Bisogna svegliarsi dal torpore.
Megalomania è anche aver attaccato il mercato di Facebook? Ha oltre 400 amicizie, è iscritto in quasi tutti i gruppi.
Mi piace studiare i nuovi strumenti di comunicazione. Da attento osservatore dei comportamenti, devo riconoscere come Facebook sia utilissimo per comprendere quanto stia cambiando la società in cui viviamo. Ho creato una mia pagina personale ed una sezione politica dove c'è di tutto sopra. Adesso ho creato un gruppo: "Rinnoviamo la politica". Siamo stanchi di vedere logiche che definirei "jurassiche". Vogliamo menti eccelse al potere. Perché, secondo lei, i più capaci spesso scappano dalla politica? Perché politico fa sempre più rima con imbroglione? E' ora di dire basta a tutto ciò. Ci vorrebbe una scuola per aspiranti politici, superata la quale, poi, ci si può candidare. Non si può diventare consigliere comunale solo per ambizioni personali o brama di potere, pensando di aver vinto un concorso pubblico a tempo indeterminato. Ci vuole competenza, applicazione.
Ma è una critica anche all'attuale classe politica?
Assolutamente sì. Ma sa quanti politici che non valgono ci sono? Non ho problemi a dirlo e non sono l'unico a pensarlo. Solo che molti miei colleghi preferiscono sfogarsi nei corridoi e poi tacere nelle sedi opportune.
Marinaro ha detto che butterebbe a mare, in toto, l'attuale giunta.
Cominciasse lui a buttarsi a mare perché fa parte del jurassico.
Lei difende l'operato dell'esecutivo?
Tarantini è stato un grande nella scelta della squadra. Per un buon 90% la giunta è composta da gente nuova che sta pagando dazio a qualche limite di fisiologica inesperienza. Gli assessori in carica ci stanno mettendo tanto cuore, tutti si stanno dando da fare. Difendo a spada tratta Paola Valente, una grande professionista e fra le più criticate, difendo Franco Acella, Matteo Precchiazzi. E' una bella giunta, vittima delle vecchie logiche della politica. Ed è un vero peccato.
E veniamo alle sue deleghe, partendo dal turismo. Il cartellone estivo è stato oggetto di critiche, ma ci può anche stare nel gioco delle parti. A Tony D'Ambrosio che cosa non è piaciuto?
Ciò che dico mi auguro venga colto come una sollecitazione costruttiva. Invito l'associazione Trani Tradizioni a rinnovarsi. Lo spettacolo della rievocazione del matrimonio di Re Manfredi è diventato ripetitivo e comincia a stancare. Loro ci mettono impegno nel farlo, ma dovrebbero rinnovarsi e professionalizzarsi. Mi aspetto in futuro un salto in avanti. Vorrei vedere qualcosa di più, altrimenti diventerà difficile poter continuare a riproporre l'evento così com'è.
Fra le note positive, invece, c'è "Fari a Levante".
I ragazzi sono stati bravissimi, reggendo due mesi di lavoro con pochi soldi e qualche piccolo sponsor. Aggiungo che hanno rendicontato al dettaglio ogni singola voce di spesa, a dimostrazione dell'attenzione e della trasparenza con cui hanno condotto questa scommessa, vincente per l'amministrazione. Sono convinto che "Fari a Levante" abbia tracciato una strada importante per il futuro della città. Se si continuasse in questa direzione, saremmo in grado di poter concedere ai giovani talenti del nostro territorio una vetrina unica. Col tempo, "Fari a Levante" potrebbe diventare qualcosa di più grande ancora, un autentico brend, un marchio di fabbrica di comprovata tranesità da esportare nel mondo. Trani non deve solo importare spettacoli, ma ha tutte le capacità per portare fuori dai suoi confini, con orgoglio, un prodotto artistico e culturale di grande qualità.
Abbiamo trovato i 2mila euro da dare alla Carlucci?
Voglio tanto bene a Gabriella. Con lei ho condiviso tantissime esperienze professionali, fra cui la nascita dell'associazione culturale "Bibis". Lei mi è stata vicina, però ho sempre finanziato da solo ogni impresa. Onore al merito per il suo lavoro e la sua carriera politica, ma non ci vuole molto a portare a Trani artisti che vogliono soldi. Ad organizzar le cose non ci vuol nulla, il difficile è portare a Trani incentivi e finanziamenti. Ed è questo che ci aspettiamo da un Parlamentare eletto dal territorio. Basta con le chiacchiere, vogliamo i fatti, altrimenti finirà ben presto fra i nomi dei jurassici della politica.
Alla Bit di Milano si è presentato con Filippo Gili, un regista sconosciuto ai più. Aveva promesso che da quel connubio sarebbe nata una collaborazione speciale. E poi?
Ammetto che in quel caso ho pagato dazio all'inesperienza politica. Non conoscevo l'arida realtà delle cassi comunali e le poche risorse a disposizione del mio assessorato. Credevo ci fossero i presupposti economici per dar seguito a quell'annuncio, invece non siamo stati in grado di passare dalle parole ai fatti. Il progetto pensato da Gili per Trani è ancora valido: il regista vorrebbe girare un film in città, nel Castello Svevo: si tratta di una rivisitazione in chiave moderna dell'Edipo Re. Gili mi ha garantito che potrebbe farlo con pochi soldi, ma bisogna comunque mettersi al lavoro per cercare sponsorizzazioni di privati ed un briciolo di fondi pubblici per compartecipare, in parte, dei costi.
Non è che facciamo una seconda edizione di "Bastardi"?
No, quella è un'altra storia, un grandissimo bluff che rasenta la truffa, un film qualitativamente scarso e costato una cifra incredibile.
L'idea di far sponsorizzare da privati i cartelloni estivi ed i grandi eventi non è così folle. Molti Comuni hanno risolto così il problema, risparmiando e presentando spettacoli prestigiosi.
Mi invita a nozze con questa considerazione. I commercianti tranesi devono cominciare a fare qualche passo in avanti, devono sapersi strutturare meglio e devono essere disposti, soprattutto, ad investire. Immagino che, a breve, mi chiederà notizie sul Natale, sugli eventi in programma e sulla storia delle illuminazioni. Giusto?
Giusto.
Bene, posso ribadire, attraverso la rubrica, che il Comune finanzierà solo il presepe artistico. I negozianti vogliono le luci per strada? Si organizzino e investino per la città, come succede a Bari dove i commercianti fanno a gara per illuminare e addobbare le proprie strade. Ribadisco il concetto: con quei pochi soldi che abbiamo, faremo il presepe di piazza Libertà ed illumineremo via Mario Pagano. Stop. Invito pertanto i negozianti ad unirsi ed a creare eventi per animare quei giorni di festa senza aspettare l'aiuto economico del Comune e l'iniziativa del pubblico. La cooperazione con i privati è il futuro.
Passiamo al rapporto con le realtà produttive. Ci sono delle differenti vedute sulle aperture domenicali, in particolare con Confesercenti.
Non m'interessa ciò che dice Confesercenti. Provengo da una scuola di pensiero repubblicana e liberale e, pertanto, ritengo sia giusto che gli operatori si organizzino in totale autonomia, nel rispetto ovviamente della libertà altrui. Un imprenditore deve avere l'opportunità di muoversi come meglio crede in un mercato sempre dinamico e diverso. Le associazioni di categoria spesso sono politicizzate, parlano in maniera strumentale e con modalità poco trasparenti. Io la vedo così.
E sulla proposta di limitazione del periodo dei saldi?
E' una cosa anti-liberale.
I dati della Camera di Commercio sono impietosi: nell'ultimo anno è diminuito il numero delle aziende registrate, sono aumentate le cessazioni di attività. Come ne usciamo?
Il Pug ci aiuterà a costruire un territorio appetibile ed ampiamente ricettivo. Come amministrazione abbiamo l'obbligo di profondere ogni sforzo a sostegno di quei settori storicamente trainanti ed ora in crisi, ma dobbiamo metterci in testa che il futuro di Trani è strettamente connesso alle dinamiche di crescita turistica. Dobbiamo sfruttare l'enorme patrimonio di una terra ricca di monumenti, di storia, di cultura e di tradizioni. Questo bagaglio va aperto e messo a disposizione dei turisti. Per uscire dalla crisi è fondamentale superare la mentalità gretta, vecchia, di vedere le cose con invidia e gelosia.
Cosa pensa di ciò che ha scritto di Mario Schiralli, già direttore della biblioteca comunale di Trani, in riferimento ad una sua partecipazione ad una puntata di Polis Puglia? Ha letto il suo intervento sul forum di Traniweb?
No.
Le riporto alcune frasi: "L'assessore è sconfinato nel ridicolo tentando di osannare le bellezze di Trani. Ha parlato delle mille (sic!) chiese, ma non ha detto che sono sempre chiuse, come non ha detto che una rara preziosità architettonica come quella di Sant'Antuono è diventata ristorante grazie alla lungimiranza dei nostri amministratori. Poi ha parlato di progetti futuri. Mi chiedo: con quali soldi se addirittura il Comune non li ha nemmeno per spedire gli inviti per le manifestazioni?".
A lei diritto di replica.
Non conosco Schiralli, ma ritengo che si possa candidare alle prossime elezioni comunali. Battute a parte, rispetto il suo pensiero ma ritengo che sia anacronistico e che non vi sia nulla di costruttutivo in ciò che ha scritto. Questo tipo di mentalità credo vada riposta in un cassetto per sempre. E' vero: le chiese sono spesso chiuse, non ci sono tanti soldi da investire, ma ci sono anche tante persone che la pensano come lui e che bloccano le iniziative. Il mondo è cambiato.
Chiudiamo con "un'annunciazione".
Non mi coglie di sorpresa. Innazitutto mi auguro che la gente continui a scrivere per suggerire proposte e non per distruggere il lavoro, mio e dell'amministrazione. Una buona classe politica deve imparare ad ascoltare la voce della gente e ad essere quanto più trasparente possibile nel suo agire. In tal senso, vorrei annunciare che ho portato all'attenzione della giunta il regolamento sulla comunicazione conforme alla legge numero 150 del 2000 che prevede l'individuazione di un responsabile della comunicazione per ogni ufficio del Comune, la nascita di un centro stella della comunicazione, l'istituzione di un Urp organizzato con tutti i crismi di una città capoluogo di Provincia. Vorrei contribuire al generale cambiamento culturale del Palazzo attraverso gli strumenti della comunicazione. Molto spesso siamo accusati di non voler comunicare le cose ai cittadini, di non essere trasparenti nelle scelte. In realtà non è cattiva volontà ma cattiva organizzazione. Speriamo nel più breve tempo possibile di dare piena attuazione al regolamento, sviluppando con i cittadini tranesi maggiori capacità di dialogo e di ascolto.