Una vita fa
Il San Ferdinando, vanto di una città
Era il più antico di Puglia. Trani lo ricorda il 27 aprile
giovedì 18 aprile 2013
13.05
Il Comune di Trani e l'associazione Auser hanno organizzato per il 27 aprile, in biblioteca, una serata evento in ricordo del teatro San Ferdinando di Trani, andato distrutto dopo essere stato pesantemente danneggiato durante il bombardamento del 1943 che colpì la città di Trani. Il programma è già consultabile nella nostra agenda.
Il teatro comunale tranese (il più antico di Puglia) era stato edificato nel 1793 e fu dedicato a Ferdinando I che aveva dato il regio assenso con molta sollecitudine. Era incastonato in una piazzetta (piazza Mercadante, ora piazza Teatro) come una preziosissima gemma. Resistette anche a due eventi catastrofici: nel 1799 a un incendio (furono necessari 5 anni per ricostruirlo: un gran ballo, la sera del 2 febbraio 1805, ne segnò la riapertura) e nel 1851 a un violento terremoto. In entrambe le occasioni era ritornato più bello di prima al punto da meritare la citazione nei testi d'arte e la corsa all'imitazione. Fra gli altri, la nostro San Ferdinando si era ispirato il progettista del teatro Piccinni di Bari.
L'ultima versione del teatro comunale era impreziosita dal sipario dipinto nel 1863 da un'altra gloria cittadina, Biagio Molinaro: lì trovò posto la raffigurazione degli Statuti marittimi adesso conservata nella scuola De Amicis. Dopo il bombardamento del 27 aprile del 1943, fu abbandonato all'incuria del tempo e fu abbattuto nel 1958 con l'idea di ricostruirlo nello stesso luogo, in tempi brevi e con criteri moderni. Il progetto andò presto in soffitta, non prima di aver speso ingenti somme di denaro per opere di fondazione (adesso coperte dall'asfalto).
Di quel teatro non resta altro: la tela di Molinaro, qualche divano (che la nostra redazione provò a ricercare in giro per la città e per i Comuni limitrofi) e qualche altro arredo.
Il teatro comunale tranese (il più antico di Puglia) era stato edificato nel 1793 e fu dedicato a Ferdinando I che aveva dato il regio assenso con molta sollecitudine. Era incastonato in una piazzetta (piazza Mercadante, ora piazza Teatro) come una preziosissima gemma. Resistette anche a due eventi catastrofici: nel 1799 a un incendio (furono necessari 5 anni per ricostruirlo: un gran ballo, la sera del 2 febbraio 1805, ne segnò la riapertura) e nel 1851 a un violento terremoto. In entrambe le occasioni era ritornato più bello di prima al punto da meritare la citazione nei testi d'arte e la corsa all'imitazione. Fra gli altri, la nostro San Ferdinando si era ispirato il progettista del teatro Piccinni di Bari.
L'ultima versione del teatro comunale era impreziosita dal sipario dipinto nel 1863 da un'altra gloria cittadina, Biagio Molinaro: lì trovò posto la raffigurazione degli Statuti marittimi adesso conservata nella scuola De Amicis. Dopo il bombardamento del 27 aprile del 1943, fu abbandonato all'incuria del tempo e fu abbattuto nel 1958 con l'idea di ricostruirlo nello stesso luogo, in tempi brevi e con criteri moderni. Il progetto andò presto in soffitta, non prima di aver speso ingenti somme di denaro per opere di fondazione (adesso coperte dall'asfalto).
Di quel teatro non resta altro: la tela di Molinaro, qualche divano (che la nostra redazione provò a ricercare in giro per la città e per i Comuni limitrofi) e qualche altro arredo.