Calcio
Fortis, arriva il Casarano. Pettinicchio: «Restiamo uniti»
L’allenatore invita il pubblico a non contestare i giocatori
Trani - venerdì 25 marzo 2011
Le tre sconfitte consecutive con Battipagliese, Fortis Murgia e Capriatese hanno fatto precipitare il Trani a soli tre punti dalla zona play out. Domenica arriva il Casarano, poi c'è la trasferta a Sant'Antonio Abate: un calendario non certo agevole per il Trani che adesso deve risalire la china per non vanificare gli sforzi compiuti fino a questo momento della stagione.
I tifosi cominciano a perdere la pazienza nei confronti della squadra verso la quale hanno riposto un credito di tolleranza e sopportazione messo in crisi dalle ultime, scialbe, prestazioni. L'allenatore, Giacomo Pettinicchio, invita tutti a non lasciarsi trasportare dalle emozioni e dallo scoramento generale: «Contestare non serve a niente, soprattutto in questo momento. Difendo i ragazzi, non è colpa loro se oggi siamo messi così. Non eravamo fenomeni dopo la vittoria di Ischia, non siamo dei brocchi dopo le tre sconfitte di fila. Questa squadra ha degli evidenti limiti, lo sappiamo bene tutti quanti, lo ripetiamo da settimane. Mi dispiacerebbe se passassero i giocatori dalla parte del colpevole. Il Trani, per vincere una partita, deve dare più del massimo per tamponare oggettivi handicap di qualità e di esperienza che non scopriamo certo oggi. Non siamo incisivi sotto porta, commettiamo sempre errori in difesa. Niente di nuovo, ma non è questo il momento di far processi»
«A dicembre – prosegue l'allenatore - dopo l'addio di Flora, sia io che il presidente Altieri sapevamo quali erano i rischi a cui potevamo andare in contro nell'allestire una rosa con pochissimi soldi. Il nostro unico obiettivo era quello di garantire la sopravvivenza del Trani in serie D fino al termine del campionato. Adesso dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare, fra mille difficoltà, per difendere con le unghie la categoria, in attesa di altri eventi». Di questi «altri eventi» finora però non vi è traccia. Anche la trattativa con uno sponsor locale, al momento, è in alto mare.
I tifosi cominciano a perdere la pazienza nei confronti della squadra verso la quale hanno riposto un credito di tolleranza e sopportazione messo in crisi dalle ultime, scialbe, prestazioni. L'allenatore, Giacomo Pettinicchio, invita tutti a non lasciarsi trasportare dalle emozioni e dallo scoramento generale: «Contestare non serve a niente, soprattutto in questo momento. Difendo i ragazzi, non è colpa loro se oggi siamo messi così. Non eravamo fenomeni dopo la vittoria di Ischia, non siamo dei brocchi dopo le tre sconfitte di fila. Questa squadra ha degli evidenti limiti, lo sappiamo bene tutti quanti, lo ripetiamo da settimane. Mi dispiacerebbe se passassero i giocatori dalla parte del colpevole. Il Trani, per vincere una partita, deve dare più del massimo per tamponare oggettivi handicap di qualità e di esperienza che non scopriamo certo oggi. Non siamo incisivi sotto porta, commettiamo sempre errori in difesa. Niente di nuovo, ma non è questo il momento di far processi»
«A dicembre – prosegue l'allenatore - dopo l'addio di Flora, sia io che il presidente Altieri sapevamo quali erano i rischi a cui potevamo andare in contro nell'allestire una rosa con pochissimi soldi. Il nostro unico obiettivo era quello di garantire la sopravvivenza del Trani in serie D fino al termine del campionato. Adesso dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare, fra mille difficoltà, per difendere con le unghie la categoria, in attesa di altri eventi». Di questi «altri eventi» finora però non vi è traccia. Anche la trattativa con uno sponsor locale, al momento, è in alto mare.