Calcio
Fortis, pari e rimpianti
L'analisi dell'incontro dell'allenatore Savoni
Trani - martedì 26 settembre 2006
Una distrazione nei minuti finali costringe la Fortis a dividere la posta in palio con il Castellana. All'Addazi (per le note disavventure legate al Comunale) la Fortis si fa riprendere due volte. Inutili dunque, ai fini della vittoria, le prime gemme stagionali di Vincenzo Stramaglia e del giovanissimo Christian Scaringi che ha beffato Cuccovillo con un calcio di punizione magistrale. Tutto inutile alla fine e Savoni se la prende con l'ingenuità dei suoi: «Paghiamo dazio all'inesperienza. Purtroppo non abbiamo ancora compreso come gestire alcuni momenti dell'incontro, una qualità che non si compra ma bisogna farsela domenica dopo domenica. Sul 2-1 pensavamo di avercela fatta e invece è arrivato un errore ed il pareggio degli avversari». Non è stato un Trani brillante: «La squadra si è seduta troppo presto, quasi se come il gol dell'1-0 arrivato all'inizio abbia appagato i miei giocatori. Non c'è stata continuità e quindi abbiamo lasciato il campo al Castellana, e ad una squadra così esperta questo non lo dovevamo concedere. Abbiamo fallito un rigore nel primo tempo, nella ripresa Stramaglia è stato espulso. E ancora: nel finale ho perso Ciardi per infortunio e anche De Santis aveva problemi ad un ginocchio. Con i cambi ho cercato di risistemare la squadra al meglio ma non è bastato a proteggere il secondo vantaggio».
Nonostante il rammarico per il pareggio, la Fortis ha mantenuto l'imbattibilità stagionale, dimostrando, anche in inferirorità numerica, di non riunciare mai a fare un gol in più degli avversari. E anche quando non si gioca benissimo, le occasioni per far gol arrivano. Piccoli indizi che fanno una prova: la squadra c'è e i sogni d'alta quota nono sono così azzardati anche se la partenza è stata piuttosto soft. Biagio Fanelli junior
Nonostante il rammarico per il pareggio, la Fortis ha mantenuto l'imbattibilità stagionale, dimostrando, anche in inferirorità numerica, di non riunciare mai a fare un gol in più degli avversari. E anche quando non si gioca benissimo, le occasioni per far gol arrivano. Piccoli indizi che fanno una prova: la squadra c'è e i sogni d'alta quota nono sono così azzardati anche se la partenza è stata piuttosto soft. Biagio Fanelli junior