Calcio
Fortis Trani: gelo Tarantini e Abruzzese frena
Clamoroso esito dell’incontro a Palazzo di città: tutto rinviato
Trani - lunedì 11 aprile 2011
Doveva essere il giorno del passaggio di consegne tra Alberto Altieri e Paolo Abruzzese alla guida della Fortis Trani. Per l'occasione era stata convocata in tutta fretta una conferenza stampa a Palazzo di città alla presenza del sindaco, una sorta di presentazione-benedizione del nuovo presidente al cospetto delle autorità locali. Tarantini però si lascia trasportare da ruggini neanche troppo datate e, dopo un breve discorso, saluta tutti e va via senza stringere la mano ad Abruzzese, scatenando l'ira del gioielliere tranese. Morale della favola, per ora il Trani resta ad Altieri perché Abruzzese vuol nuovamente pensarci su. Incredibile ma vero.
Eppure l'inizio della presentazione era stato tutte rose e fiori. Prima Altieri e poi Abruzzese avevano spiegato l'evoluzione della trattativa. «Lascio una società a costo zero e senza debiti» aveva esordito Altieri, Abruzzese invece si è presentato con la solita passione: «Comincio da solo ma valgo per trenta. Spero di raggiungere traguardi importanti e sono convinto che con l'aiuto di chi vuol bene al Trani si possano fare dei progetti importanti». Un idillio, insomma, certificato anche dalla presenza di alcuni componenti del comitato Pro Trani disposti a continuare a dare una mano dall'esterno anche al nuovo (vecchio) presidente.
Poi è arrivato Tarantini e tutto è cambiato. Il primo cittadino si è seduto a debita distanza da Abruzzese, al fianco dell'assessore Nicola Lapi. Faccia non proprio distesa, Tarantini ha salutato così il passaggio di consegne: «Accogliamo con estremo favore il cambio alla guida del Trani. Esprimo massima gratitudine ad Altieri e ad Abruzzese, fiduciosi che i prossimi programmi calcistici vadano a buon fine attraverso una gestione oculata». Tarantini ha poi ricordato che «l'amministrazione non può per legge elargire contributi alla società, ma può solo assicurare un corretto utilizzo delle strutture. Nel caso dello stadio c'è già una società che gestisce il Comunale e che ha garantito la disponibilità a far giocare e a far allenare la Fortis gratuitamente. Ci siamo interessati del Trani per scongiurarne la scomparsa, con Abruzzese speriamo non accada più. Altre domande? No, buonasera».
E via nella sua stanza senza un cenno d'intesa con Abruzzese, senza una stretta di mano che (a prescindere dai rapporti personali) poteva starci se si considera che i due rappresentano, per le rispettive cariche, la prima squadra della città e la città stessa. Da qui l'ira di Abruzzese: «Adesso voglio pensarci su». Alla prossima puntata.
Eppure l'inizio della presentazione era stato tutte rose e fiori. Prima Altieri e poi Abruzzese avevano spiegato l'evoluzione della trattativa. «Lascio una società a costo zero e senza debiti» aveva esordito Altieri, Abruzzese invece si è presentato con la solita passione: «Comincio da solo ma valgo per trenta. Spero di raggiungere traguardi importanti e sono convinto che con l'aiuto di chi vuol bene al Trani si possano fare dei progetti importanti». Un idillio, insomma, certificato anche dalla presenza di alcuni componenti del comitato Pro Trani disposti a continuare a dare una mano dall'esterno anche al nuovo (vecchio) presidente.
Poi è arrivato Tarantini e tutto è cambiato. Il primo cittadino si è seduto a debita distanza da Abruzzese, al fianco dell'assessore Nicola Lapi. Faccia non proprio distesa, Tarantini ha salutato così il passaggio di consegne: «Accogliamo con estremo favore il cambio alla guida del Trani. Esprimo massima gratitudine ad Altieri e ad Abruzzese, fiduciosi che i prossimi programmi calcistici vadano a buon fine attraverso una gestione oculata». Tarantini ha poi ricordato che «l'amministrazione non può per legge elargire contributi alla società, ma può solo assicurare un corretto utilizzo delle strutture. Nel caso dello stadio c'è già una società che gestisce il Comunale e che ha garantito la disponibilità a far giocare e a far allenare la Fortis gratuitamente. Ci siamo interessati del Trani per scongiurarne la scomparsa, con Abruzzese speriamo non accada più. Altre domande? No, buonasera».
E via nella sua stanza senza un cenno d'intesa con Abruzzese, senza una stretta di mano che (a prescindere dai rapporti personali) poteva starci se si considera che i due rappresentano, per le rispettive cariche, la prima squadra della città e la città stessa. Da qui l'ira di Abruzzese: «Adesso voglio pensarci su». Alla prossima puntata.