Calcio
Fortis Trani, Pecorelli: «Non cedo le quote»
Sul futuro della società torna a parlare l'imprenditore romano
Trani - lunedì 13 maggio 2013
9.48
Pecorelli, detentore del 100% delle quote societarie, ha annunciato di aver intrapreso le vie legali per entrare in possesso di tutta quella documentazione contabile che Abruzzese non gli avrebbe ancora consegnato. «Non voglio entrare nel merito delle iniziative giudiziarie che ho intrapreso – spiega Pecorelli – ma ben presto la verità comincerà a venire galla. Tutte le denunce che ho fatto presentare dai miei legali sono volte a dare una scossa ad una situazione che mi ha arrecato non pochi danni ed a definire ciò che nelle vie brevi e diplomatiche mi è stato impossibile fare».
Alcuni mesi fa, Pecorelli aveva lasciato trapelare la disponibilità a cedere le quote del Trani. Adesso questa idea è scartata. «Non cedo nulla e preciso che, chi mi ha impedito di occuparmi della questione Trani, adesso deve pagarne le conseguenze». I tempi della giustizia potrebbero però non coincidere con le scadenze sportive: l'iscrizione all'Eccellenza, l'allestimento di una squadra che oggi non esiste più. Pecorelli il problema dei tempi dice di esserselo posto: «Mi auguro di fare in tempo a salvare il calcio a Trani, se ciò non sarà possibile è bene che si sappia che non sarà per colpa mia. Ho acquisito le quote della società a febbraio, non è certo imputabile al sottoscritto il fatto che qualcuno abbia preferito fare orecchie da mercante alle mie pressanti richieste di ottenere la documentazione contabile della Fortis».
Alcuni mesi fa, Pecorelli aveva lasciato trapelare la disponibilità a cedere le quote del Trani. Adesso questa idea è scartata. «Non cedo nulla e preciso che, chi mi ha impedito di occuparmi della questione Trani, adesso deve pagarne le conseguenze». I tempi della giustizia potrebbero però non coincidere con le scadenze sportive: l'iscrizione all'Eccellenza, l'allestimento di una squadra che oggi non esiste più. Pecorelli il problema dei tempi dice di esserselo posto: «Mi auguro di fare in tempo a salvare il calcio a Trani, se ciò non sarà possibile è bene che si sappia che non sarà per colpa mia. Ho acquisito le quote della società a febbraio, non è certo imputabile al sottoscritto il fatto che qualcuno abbia preferito fare orecchie da mercante alle mie pressanti richieste di ottenere la documentazione contabile della Fortis».