Calcio
Futuro del calcio a Trani, Altieri frena
«Nessuno mi ha contattato. Nuovo progetto poco chiaro e tardivo»
Trani - domenica 7 luglio 2013
17.52
Alberto Altieri, già presidente della Fortis Trani, si tira fuori – almeno per il momento – da qualsiasi forma di impegno nella nascita di una nuova società sportiva. «Non ne so nulla – dice – e nessuno mi ha contattato. Ho appreso di questa iniziativa dal vostro portale, francamente ho molti dubbi sul progetto e sui suoi presupposti. L'unica cosa certa è che al momento c'è una prima squadra amministrata non si sa da chi ma che, nonostante tutto, ha una grande opportunità, ossia quella di iscriversi ad un campionato importante come l'Eccellenza. Non so se oggi ci siano i tempi per creare un sodalizio nuovo: su quali basi? Con che presupposti? Se qualcuno mi spiegasse il progetto potrei anche pensare di poter dare un contributo, ma solo a livello di idee: per il Trani in passato ho dato tanto, sia in termini di energie che di risorse. Nonostante il mio grande amore per questa maglia, non me la sentirei di portare avanti una nuova esperienza con tutte le difficoltà e le responsabilità che essa comporta».
Altieri è scettico sulla possibilità di ripartire dalle categorie più basse della Promozione: «Ricominciare dalla Terza categoria? Francamente mi auguro di no. Non avrebbe senso, così come non mi piacciono i discorsi legati alla gestione dello stadio. Sono contrario alle speculazioni, per me la struttura deve tornare nelle mani del Comune per poter dare a tutti la possibilità di giocarci. Un passo logico sarebbe l'unione di tutte le società sportive locali che si occupano di settore giovanile e che hanno una grande risorsa fra le mani, i nostri ragazzi che, terminata la trafila, saranno costretti ad andare a giocare altrove per l'eventuale assenza di una prima squadra in città. Organizzare un tavolo di concertazione per il futuro del calcio tranese è una buona idea in linea di principio, ma a mio avviso giunge troppo tardi».
Altieri è scettico sulla possibilità di ripartire dalle categorie più basse della Promozione: «Ricominciare dalla Terza categoria? Francamente mi auguro di no. Non avrebbe senso, così come non mi piacciono i discorsi legati alla gestione dello stadio. Sono contrario alle speculazioni, per me la struttura deve tornare nelle mani del Comune per poter dare a tutti la possibilità di giocarci. Un passo logico sarebbe l'unione di tutte le società sportive locali che si occupano di settore giovanile e che hanno una grande risorsa fra le mani, i nostri ragazzi che, terminata la trafila, saranno costretti ad andare a giocare altrove per l'eventuale assenza di una prima squadra in città. Organizzare un tavolo di concertazione per il futuro del calcio tranese è una buona idea in linea di principio, ma a mio avviso giunge troppo tardi».