Altri sport
Gestione dello stadio comunale
Interrogazione dei verdi
Trani - martedì 3 gennaio 2006
«Con la deliberazione n. 48 del 2.10.2002 il Comune di Trani decise di affidare in concessione ad operatori del settore calcistico operanti nel territorio comunale l'uso e la gestione dello stadio comunale per la durata di tre anni.
In effetti il 27.01.2004 il Comune e l'associazione sportiva "Fortis Trani", vincitrice dell'asta pubblica bandita, stipularono la relativa convenzione disciplinante condizioni e patti dell'accordo nonché il canone annuo dovuto al concessionario per la gestione della struttura. La scelta di affidare a soggetti terzi la gestione dello stadio comunale fu giustificata da esigenze tecniche, economiche e di opportunità sociale che, si disse, potevano essere meglio realizzate da un soggetto esterno alla amministrazione pubblica.
Tralasciando ogni commento in ordine a tale tipo di scelta e la circostanza della verifica della realizzazione, in questi anni, degli scopi che la giustificarono oggi, in seguito alla scelta della associazione concessionaria di escludere le altre associazioni calcistiche cittadine dall'uso dello stadio comunale, si ripropone un atavico problema per la nostra città qual è quello della carenza di strutture sportive.
Sarebbe finalmente il caso che questa amministrazione programmasse, nell'ambito della pianificazione triennale dei lavori pubblici, la realizzazione di piccole strutture sportive pubbliche, nei diversi quartieri cittadini in modo da soddisfare la enorme richiesta che proviene da ogni fascia di età.
Sono infatti migliaia i fruitori di strutture sportive private (palestre, piscine, campetti di calcio etc.) che avrebbero il piacere di fare sport nella propria città e con meno costi, così come sono tante le gloriose associazioni sportive cittadine che ricche di blasone guadagnato sui campi di gara si vedono costrette, per continuare a svolgere soprattutto la loro opera di formazione dei giovani e di aggregazione sociale, a fare i salti mortali per recuperare spazi sempre più insufficienti.
Ma ora il problema si pone soprattutto per le due associazioni calcistiche cittadine ( Ursus Trani e Polisportiva Trani) che nel bel mezzo del loro campionato si sono ritrovate senza un campo di gioco. Pur nella consapevolezza del fatto che questo non è certamente il più importante dei problemi riteniamo che sia doveroso da parte dell'amministrazione farsene carico ed individuare le necessarie soluzioni.
Una di queste, in attesa della realizzazione delle necessarie opere di manutenzione che consentirebbero, soprattutto dal punto di vista della tutela dell'ordine pubblico, l'utilizzo della struttura comunale annessa alla scuola media G. Bovio (così come richiesto dalla stessa Federazione Gioco Calcio), potrebbe essere quella di sottoscrivere una convenzione, per le restanti gare di campionato, con la struttura sportiva "Mons. Addazzi".
Ciò consentirebbe un abbattimento notevole dei costi per le due associazioni, che otterrebbero così eventualmente un anticipo del contributo annualmente concesso dal Comune.
Infatti, in considerazione delle poche gare ancora da disputarsi, l'onere economico sarebbe pari a poche centinaia di euro che supponiamo il Comune di Trani possa tranquillamente destinare alle suddette iniziative sportive. Tanto premesso chiediamo quali sono le iniziative che l'amministrazione comunale intende adottare in favore delle due associazioni calcistiche cittadine che in seguito alla decisione del concessionario dello stadio comunale di Trani, non possono più utilizzare quest'ultimo per il prosieguo del loro campionato.»Michele di Gregorio
Capogruppo Consiliare del Movimento dei Verdi
In effetti il 27.01.2004 il Comune e l'associazione sportiva "Fortis Trani", vincitrice dell'asta pubblica bandita, stipularono la relativa convenzione disciplinante condizioni e patti dell'accordo nonché il canone annuo dovuto al concessionario per la gestione della struttura. La scelta di affidare a soggetti terzi la gestione dello stadio comunale fu giustificata da esigenze tecniche, economiche e di opportunità sociale che, si disse, potevano essere meglio realizzate da un soggetto esterno alla amministrazione pubblica.
Tralasciando ogni commento in ordine a tale tipo di scelta e la circostanza della verifica della realizzazione, in questi anni, degli scopi che la giustificarono oggi, in seguito alla scelta della associazione concessionaria di escludere le altre associazioni calcistiche cittadine dall'uso dello stadio comunale, si ripropone un atavico problema per la nostra città qual è quello della carenza di strutture sportive.
Sarebbe finalmente il caso che questa amministrazione programmasse, nell'ambito della pianificazione triennale dei lavori pubblici, la realizzazione di piccole strutture sportive pubbliche, nei diversi quartieri cittadini in modo da soddisfare la enorme richiesta che proviene da ogni fascia di età.
Sono infatti migliaia i fruitori di strutture sportive private (palestre, piscine, campetti di calcio etc.) che avrebbero il piacere di fare sport nella propria città e con meno costi, così come sono tante le gloriose associazioni sportive cittadine che ricche di blasone guadagnato sui campi di gara si vedono costrette, per continuare a svolgere soprattutto la loro opera di formazione dei giovani e di aggregazione sociale, a fare i salti mortali per recuperare spazi sempre più insufficienti.
Ma ora il problema si pone soprattutto per le due associazioni calcistiche cittadine ( Ursus Trani e Polisportiva Trani) che nel bel mezzo del loro campionato si sono ritrovate senza un campo di gioco. Pur nella consapevolezza del fatto che questo non è certamente il più importante dei problemi riteniamo che sia doveroso da parte dell'amministrazione farsene carico ed individuare le necessarie soluzioni.
Una di queste, in attesa della realizzazione delle necessarie opere di manutenzione che consentirebbero, soprattutto dal punto di vista della tutela dell'ordine pubblico, l'utilizzo della struttura comunale annessa alla scuola media G. Bovio (così come richiesto dalla stessa Federazione Gioco Calcio), potrebbe essere quella di sottoscrivere una convenzione, per le restanti gare di campionato, con la struttura sportiva "Mons. Addazzi".
Ciò consentirebbe un abbattimento notevole dei costi per le due associazioni, che otterrebbero così eventualmente un anticipo del contributo annualmente concesso dal Comune.
Infatti, in considerazione delle poche gare ancora da disputarsi, l'onere economico sarebbe pari a poche centinaia di euro che supponiamo il Comune di Trani possa tranquillamente destinare alle suddette iniziative sportive. Tanto premesso chiediamo quali sono le iniziative che l'amministrazione comunale intende adottare in favore delle due associazioni calcistiche cittadine che in seguito alla decisione del concessionario dello stadio comunale di Trani, non possono più utilizzare quest'ultimo per il prosieguo del loro campionato.»Michele di Gregorio
Capogruppo Consiliare del Movimento dei Verdi