Calcio
JuveTrani, Mola corsaro al PalaAssi: 69-85 il finale
Tre quarti equilibrati, poi l'esperienza di Mazzotta e De Bellis ha la meglio
Trani - domenica 23 marzo 2014
4.44
JuveTrani sconfitta ma non deludente al PalaAssi: per ben tre quarti se la gioca testa a testa con il Mola New Basket 2002. Una partita dalle grandi aspettative, non deluse: sfidare la prima della classe ha sempre il suo fascino. Poi contro il Mola le rivalità non sono mai mancate. Coach Verile schiera per la seconda partita di fila Negri in quintetto, con Bergamin, Filloy, Accini e Di Lauro al suo fianco. Il capo-allenatore di Bari, Lotesoriere risponde con Salamina, Manchisi, Musci, Teofilo e Mazzotta. Già dal quintetto iniziale si nota il divario tra le due squadre, nelle fila degli ospiti sfila parte della storia della pallacanestro pugliese degli ultimi anni, almeno in queste categorie.
Partono forti i tranesi, Filloy arriva subito in doppia cifra realizzativa e il resto della squadra mostra subito una grande difesa. Mola prima tiene botta con Teofilo e Musci, poi capitalizza un piccolo calo di concentrazione bianconero per chiudere in vantaggio la prima sezione di gara. L'inizio del secondo quarto fa subito dimenticare i tanti errori commessi dai padroni di casa sul finire di periodo. Un parziale di 9-0, nei primi 3 minuti, scuote la partita e costringe i biancazzurri al timeout. Al rientro, sono le panchine a fare la differenza: Di Salvia da fuori sembra inarrestabile, ugualmente Kushchev sotto canestro dall'altra parte. Riposo lungo sul 45 pari e allenatori entrambi insoddisfatti.
Terza frazione ugualmente combattuta, Cupito lotta e Di Lauro imposta per Trani, dall'altra parte la classe di Teofilo fa il paio con De Bellis che inizia a scaldare i motori. Il punto di distacco prima dell'ultimo quarto fa onore a Trani e indispettisce i baresi. De Bellis colleziona 8 punti un amen, Mazzotta ricaccia indietro il sussulto tranese ed è già parola fine a 4' dal termine. Le triple della speranza per Cupito e Bergamin non vanno dentro e comincia la girandola di cambi da entrambe le parti. Una squadra che non muore mai, comunque, il Trani. Sugli spalti sorge un dubbio: se la cura Verile fosse cominciata con l'inizio della stagione, ora a che punto saremmo?
Tra una settimana, sabato 29 marzo, si gioca a Isernia. Per accorciare la distanza con le prime della classe e dare una conferma tangibile al molto lavoro svolto. Sperando che al Palazzetto torni anche il pubblico di qualche anno fa, che spinse gli uomini del presidente Corallo al salto di categoria.
Partono forti i tranesi, Filloy arriva subito in doppia cifra realizzativa e il resto della squadra mostra subito una grande difesa. Mola prima tiene botta con Teofilo e Musci, poi capitalizza un piccolo calo di concentrazione bianconero per chiudere in vantaggio la prima sezione di gara. L'inizio del secondo quarto fa subito dimenticare i tanti errori commessi dai padroni di casa sul finire di periodo. Un parziale di 9-0, nei primi 3 minuti, scuote la partita e costringe i biancazzurri al timeout. Al rientro, sono le panchine a fare la differenza: Di Salvia da fuori sembra inarrestabile, ugualmente Kushchev sotto canestro dall'altra parte. Riposo lungo sul 45 pari e allenatori entrambi insoddisfatti.
Terza frazione ugualmente combattuta, Cupito lotta e Di Lauro imposta per Trani, dall'altra parte la classe di Teofilo fa il paio con De Bellis che inizia a scaldare i motori. Il punto di distacco prima dell'ultimo quarto fa onore a Trani e indispettisce i baresi. De Bellis colleziona 8 punti un amen, Mazzotta ricaccia indietro il sussulto tranese ed è già parola fine a 4' dal termine. Le triple della speranza per Cupito e Bergamin non vanno dentro e comincia la girandola di cambi da entrambe le parti. Una squadra che non muore mai, comunque, il Trani. Sugli spalti sorge un dubbio: se la cura Verile fosse cominciata con l'inizio della stagione, ora a che punto saremmo?
Tra una settimana, sabato 29 marzo, si gioca a Isernia. Per accorciare la distanza con le prime della classe e dare una conferma tangibile al molto lavoro svolto. Sperando che al Palazzetto torni anche il pubblico di qualche anno fa, che spinse gli uomini del presidente Corallo al salto di categoria.