Calcio
L'Apulia Trani perde in casa per 0-1 contro la Lazio
Minuto di raccoglimento e lutto in ricordo di Antonella Marrazza
Trani - lunedì 23 marzo 2015
7.06
Il tanto atteso match tra Apulia Trani e Lazio si apre con un minuto di raccoglimento in memoria di Antonella Marrazza, giocatrice della Trani 80, recentemente scomparsa. Le tranesi hanno giocato con la maglia listata a lutto. Fiori deposti dinanzi ad una gigante fotografia della calciatrice, prima della gara.
Un campo al limite della praticabilità. Un avversario ostico che, specie nella ripresa ha messo la gara sui binari del nervosismo. Un arbitraggio che, nonostante sia tra i più lodati anche sui campi maschili della Eccellenza, (Calvarese di Termoli aveva arbitrato sette giorni fa Vigor Trani-Nardò) nel finale di gara ha lasciato a desiderare. Alla fine ne viene un risultato beffardo, una sconfitta per il Trani femminile, maturata quasi allo scadere, sull'unica vera sbavatura difensiva concessa alla Lazio scesa in Puglia, dopo 27 anni dall'ultima esibizione, per onorare il campionato.
L'Apulia ha perso sicuramente un punto che avrebbe meritato, ma forse ha sbagliato l'approccio alla gara che ai fini della classifica si doveva e forse si poteva vincere. Tra le attenuanti, l'assenza dell'attaccante Diaferia e le non perfette condizioni di Volpe, tenuta prudenzialmente in panchina. Gara che nel primo tempo vede due veri sussulti. Al 13° è la laziale Visentin a trovarsi a tu per tu con Mariano che le chiude lo specchio della porta. L'Apulia scalda le mani al portiere ospite Mari con una bomba di Dicillo al 17°, parata in due tempi. Nella ripresa il gioco diventa ancora più spezzettato. La terna consente interventi "duri" e sorvola inspiegabilmente su episodi da espulsione.
La Lazio ci prova dal limite dell'area con Picchi ma Tiziana Mariano si distende sul palo sinistro e para in due tempi. La gara sembra avviarsi ad un più che salomonico pareggio allorché sulla corsia sinistra Castello trova il corridoio giusto, sulla linea dell'area piccola scodella al centro un pallone che sfugge a tutti meno che a Picchi, che insacca a porta a vuota. Poi arrembaggio finale del Trani, specie nei 5 minuti di recupero concessi, ma la Lazio, con mestiere porta via i tre punti.
Un campo al limite della praticabilità. Un avversario ostico che, specie nella ripresa ha messo la gara sui binari del nervosismo. Un arbitraggio che, nonostante sia tra i più lodati anche sui campi maschili della Eccellenza, (Calvarese di Termoli aveva arbitrato sette giorni fa Vigor Trani-Nardò) nel finale di gara ha lasciato a desiderare. Alla fine ne viene un risultato beffardo, una sconfitta per il Trani femminile, maturata quasi allo scadere, sull'unica vera sbavatura difensiva concessa alla Lazio scesa in Puglia, dopo 27 anni dall'ultima esibizione, per onorare il campionato.
L'Apulia ha perso sicuramente un punto che avrebbe meritato, ma forse ha sbagliato l'approccio alla gara che ai fini della classifica si doveva e forse si poteva vincere. Tra le attenuanti, l'assenza dell'attaccante Diaferia e le non perfette condizioni di Volpe, tenuta prudenzialmente in panchina. Gara che nel primo tempo vede due veri sussulti. Al 13° è la laziale Visentin a trovarsi a tu per tu con Mariano che le chiude lo specchio della porta. L'Apulia scalda le mani al portiere ospite Mari con una bomba di Dicillo al 17°, parata in due tempi. Nella ripresa il gioco diventa ancora più spezzettato. La terna consente interventi "duri" e sorvola inspiegabilmente su episodi da espulsione.
La Lazio ci prova dal limite dell'area con Picchi ma Tiziana Mariano si distende sul palo sinistro e para in due tempi. La gara sembra avviarsi ad un più che salomonico pareggio allorché sulla corsia sinistra Castello trova il corridoio giusto, sulla linea dell'area piccola scodella al centro un pallone che sfugge a tutti meno che a Picchi, che insacca a porta a vuota. Poi arrembaggio finale del Trani, specie nei 5 minuti di recupero concessi, ma la Lazio, con mestiere porta via i tre punti.